Nel 2001 il Consiglio federale ha sottoposto al Parlamento il messaggio concernente laConvenzione europea sui diritti dell'uomo e la biomedicina (01.056). Concepito come Convenzione quadro questo testo tratta in particolare il consenso a interventi medici, la tutela della vita privata, l'analisi genetica umana, il prelievo di organi a fini di trapianto e la ricerca biomedica. Le Camere avevano deciso nel 2002 di rinviare l'esame del testo sino alla fine dei lavori concernenti la legge sui trapianti (01.057). Dopo che la legge è stata adottata, i lavori parlamentari sull'oggetto 01.056 sono ripresi nel mese di gennaio di quest'anno, ma la decisione è stata nuovamente differita. Attualmente le differenti posizioni assunte in seno alla Commissione sembrano difficilmente conciliabili. I più scettici hanno in particolare criticato le disposizioni che autorizzano una ricerca su persone che non hanno la capacità di consentirvi (art. 17). Essi ritengono che la Convenzione tocchi i valori morali fondamentali della società, la quale deve prima poter discuterne liberamente nell'ambito del progetto di legge sulla ricerca sull'essere umano. L'esame del testo deve pertanto essere rinviato nuovamente fino ai dibattiti su tale progetto di legge. Il testo è stato criticato anche da coloro che temono invece che ogni regolamentazione del settore interessato sia troppo vincolante.
Secondo le persone favorevoli la Convenzione è conforme al diritto svizzero, prevede solo norme minime, la Svizzera è libera di adottare in qualsiasi momento disposizioni più severe ed è nell'interesse della Svizzera adeguarsi agli standard europei. Viceversa, la mancanza di una regolamentazione sarebbe un fattore di incertezza e di insicurezza. Questi argomenti hanno finito per prevalere: dopo aver respinto con 12 voti contro 6 e 2 astensioni la proposta di rinviare l'esame del testo, la Commissione ha proposto, con 13 voti contro 5 e 2 astensioni, di adottare il decreto federale che approva la Convenzione. Inoltre ha proposto, con 18 voti contro 0 e 2 astensioni, di adottare il Protocollo aggiuntivo sul divieto di clonare gli esseri umani.
La Commissione ha quindi proceduto all'esame preliminare di un'iniziativa parlamentare che chiede il divieto di effettuare su primati esperimenti che causano disagi di grado medio ed elevato (06.464) e il divieto degli esperimenti sulle grandi scimmie antropomorfe. Depositata da Maya Graf, quest'iniziativa è basata sul rapporto «Ricerca sui primati: una valutazione etica» pubblicato nel mese di maggio 2006 dalla Commissione federale per gli esperimenti sugli animali (CFEA) e dalla Commissione federale d'etica per l'ingegneria genetica nel settore non umano (CENU). La CSEC-N propone con 12 voti contro 8 di non dare seguito all'iniziativa. La maggioranza della Commissioneritiene infatti che le disposizioni in materia di esperimenti sugli animali contenute nella riveduta legge sulla protezione degli animali siano sufficienti a garantire la dignità e la protezione degli stessi. Attualmente si effettuano esperimenti sui primati e in particolare sulle grandi scimmie antropomorfe solo dopo una rigorosa valutazione degli interessi e nella consapevolezza della responsabilità particolare dell'uomo nei confronti dell'animale. Un divieto totale nuocerebbe eccessivamente alla ricerca. Una minoranza della Commissione difende tuttavia un divieto totale degli esperimenti sulle grandi scimmie che, nonostante la severa procedura di autorizzazione, restano spesso traumatizzate per il resto della vita.
In seguito a diversi interventi parlamentari e nella prospettiva di una futura legge, si sta attualmente procedendo a una verifica della struttura della Commissione per la tecnologia e l'innovazione (CTI). La consigliera federale Doris Leuthard ha informato la CSEC-N sulla situazione attuale, indicando che l'Amministrazione sta esaminando le conclusioni di una perizia esterna e valutando diversi approcci. Ha inoltre fatto sapere che il progetto di legge sulla CTI dovrebbe essere inviato in procedura di consultazione alla fine dell'anno. La Commissione riprenderà in aprile la discussione relativa agli obiettivi e ai compiti della CTI.
La concessione SRG SSR (FF 2003 34) stabilisce che «di norma, le emissioni d'informazione importanti, che interessano un pubblico al di là della regione linguistica e della frontiera nazionale, devono essere presentate in lingua e non in dialetto. ... » (art. 3 cpv. 6). L'attuazione di questa disposizione era stata oggetto di discussioni già in occasione dell'esame della legge sulle lingue. Invitata dalla Commissione a pronunciarsi sulla questione dell'uso del tedesco nelle trasmissioni informative della DRS, Ingrid Deltenre, presidente della SF DRS, ha spiegato che l'uso del dialetto è foriero di identità, dà colore alle trasmissioni, permette di riflettere la diversità culturale e linguistica del Paese e offre un vantaggio concorrenziale rispetto agli altri canali in lingua tedesca. Ha inoltre informato la Commissione in merito all'attuazione del mandato di formazione della televisione svizzera e alla nuova trasmissione educativa «Einstein - alles ist relativ», che verrà diffusa a partire da aprile 2007. Dalla discussione è risultato che in seno della stessa CSEC le opinioni relative all'uso delle lingue erano tante quanti i dialetti parlati in Svizzera. La CSEC auspica nondimeno che l'uso del tedesco nelle trasmissioni informative e l'attenzione riservata alle lingue - che si tratti del tedesco o del dialetto - vengano tenute nella giusta considerazione.
Specialisti della ricerca Nord-Sud hanno presentato alla Commissione le opportunità e le sfide nell'ambito dei partenariati bilaterali in materia di ricerca. La cooperazione e gli scambi con le istituzioni di ricerca dei Paesi in sviluppo contribuiscono a rafforzare lo sviluppo sostenibile, a meglio lottare contro la povertà e a risolvere problemi globali. La Svizzera e i suoi ricercatori possono trarre vantaggio dalla cooperazione con i loro colleghi dei Paesi del Sud non soltanto a livello scientifico ma anche a livello economico, il che si traduce segnatamente in numerose pubblicazioni, reti internazionali e contributi finanziari da parte di terzi.
EURO 2008 si avvicina: conformemente all'obbligo previsto dal relativo decreto federale, alla CSEC è stato presentato un rapporto dettagliato sullo svolgimento del progetto, il che le ha permesso di avere uno scambio di opinioni approfondito su temi quali la sicurezza, i trasporti, lo sviluppo sostenibile e la presa in considerazione dei prodotti svizzeri.
La Commissione si è riunita il 15 e il 16 febbraio 2007 a Berna, sotto la presidenza della consigliera nazionale Kathy Riklin (PPD/ZH) e in parte in presenza della consigliera federale Doris Leuthard.
Berna, 16.02.2007 Servizi del Parlamento