La Commissione delle finanze aveva preso atto dei parametri di riferimento del preventivo 2026 della Confederazione il 26 giugno dopo l’adozione materiale di questi ultimi da parte del Consiglio federale. Con l’adozione, il 20 agosto, da parte del Consiglio federale del messaggio concernente il progetto del preventivo della Confederazione per il 2026 con piano integrato dei compiti e delle finanze 2027–2029, la Commissione ha potuto proseguire concretamente l’esame del preventivo 2026. Come di consueto, ha dapprima sentito il presidente della Direzione generale della Banca nazionale svizzera (BNS) sulla prevista evoluzione economica in Svizzera e nel mondo nel 2026. La discussione si è incentrata innanzitutto sull’impatto economico dei dazi aggiuntivi del 39 per cento applicati dagli Stati Uniti su determinati prodotti provenienti dalla Svizzera, sulla volatilità dei risultati annuali della BNS nonché sull’evoluzione dei fondi propri e sulle loro conseguenze sulla distribuzione degli utili alla Confederazione e ai Cantoni.
L’Amministrazione federale delle finanze ha poi presentato alla Commissione la prima proiezione per il 2025. Le attuali stime prospettano un risultato migliore di quello atteso dal preventivo, con un deficit di finanziamento stimato a 200 milioni di franchi, a fronte degli 800 milioni preventivati. Nonostante questa evoluzione positiva per il 2025, i prossimi anni rimarranno estremamente complicati sul piano finanziario.
Nell’ambito del primo dibattito i rappresentanti del Dipartimento federale delle finanze hanno ricordato e spiegato diversi elementi del preventivo 2026 della Confederazione nonché le varie misure adottate dal Consiglio federale per stabilire un preventivo conforme alle esigenze del freno all’indebitamento. Grazie a queste misure il Consiglio federale è stato in grado di presentare un preventivo con un margine di manovra di 108 milioni di franchi rispetto alla soglia fissata dal freno all’indebitamento a titolo di saldo di finanziamento strutturale.
Dopo la decisione di entrata in materia, le sottocommissioni competenti inizieranno la deliberazione di dettaglio sul preventivo 2026 in ottobre e formuleranno proposte alla CdF-S in vista della sua seduta del 10 e dell’11 novembre 2025. Le Camere federali tratteranno il preventivo nella sessione invernale.
Messaggio 2025 sugli immobili civili (25.040 s)
All’unanimità la CdF-S propone al suo Consiglio di approvare crediti di impegno di 511,8 milioni di franchi complessivi per la realizzazione di diversi progetti di edilizia civile. Il messaggio si incentra sulla costruzione di un nuovo centro di intervento e il risanamento di diversi edifici amministrativi.
Il centro di intervento a St. Margrethen funge da punto di appoggio comune e centro regionale per le attività di controllo dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini e della polizia cantonale di San Gallo. La stretta collaborazione in loco e l’uso congiunto dell’infrastruttura permettono preziose sinergie tra le due unità organizzative.
La Commissione ritiene inoltre importante che le superfici adibite a uffici siano gestite in maniera efficiente. L’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica presenterà in un rapporto la strategia del Consiglio federale in merito agli immobili dell’Amministrazione, in particolare anche nel contesto della proprietà e della locazione. L’oggetto sarà trattato dal Consiglio degli Stati nella sessione autunnale 2025.
Mozione Herzog Eva. Adeguare il freno all’indebitamento della Confederazione (25.3233s)
La maggioranza della Commissione ritiene che questa mozione indebolisca il freno all’indebitamento e la guarda con un occhio molto critico. La Commissione ha tuttavia deciso di sospenderne l’esame. Lo riprenderà alla luce degli insegnamenti tratti dall’esame del preventivo 2026.
La Commissione è stata inoltre informata sullo stato del rimborso del debito causato dalla pandemia di COVID-19. L’evoluzione del conto di ammortamento non sta seguendo la pianificazione inizialmente prevista e il rimborso sta tardando a causa soprattutto del livello ancora elevato delle spese straordinarie dovute alla situazione delle persone in fuga dall’Ucraina e alla mancata distribuzione di utili da parte della BNS. Questa tematica è direttamente correlata alla mozione depositata.
La Commissione riprenderà l’esame nel gennaio 2026. In questa occasione saranno anche studiate alternative alla mozione.
Esame dell’assoggettamento delle banche cantonali a un’imposta federale
Nell’ambito del pacchetto di sgravio 2027 la CdF-S ha discusso sull’assoggettamento delle banche cantonali a un’imposta federale. Attualmente le banche cantonali organizzate come istituti autonomi di diritto pubblico sono esenti dall’imposta federale diretta, mentre le banche cantonali organizzate come società anonime di diritto pubblico devono pagarla. Un assoggettamento generale all’imposta federale permetterebbe di eliminare questa disparità e di generare maggiori entrate per la cassa della Confederazione. Secondo un rapporto dell’Amministrazione delle finanze e dell’Amministrazione delle contribuzioni (allegato) queste maggiori entrate ammontano a 195 milioni di franchi all’anno, al netto dei relativi versamenti aggiuntivi della Confederazione nella perequazione finanziaria di 26 milioni di franchi. Risulterebbe così per la Confederazione un gettito supplementare annuale di 169 milioni di franchi. La Commissione ha preso atto del rapporto e ha condotto una prima discussione. In un secondo momento inviterà i Cantoni a un’audizione. In seguito deciderà se e come intende portare avanti questa misura.
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Nel quadro della procedura di corapporto la CdF-S ha esaminato il disegno di estensione della compensazione delle perdite (24.091 n) nell’ottica delle politiche di bilancio. Con 5 voti contro 3 e 2 astensioni, la Commissione propone alla Commissione dell’economia e dei tributi, incaricata dell’esame preliminare, di respingere il disegno presentato dal Consiglio federale e accolto dal Consiglio nazionale. La maggioranza ritiene che l’attuale termine di sette anni sia sufficiente e ragionevole per compensare le perdite. Ritiene inoltre che il rischio di perdite fiscali per la Confederazione sia troppo importante in caso di aumento di tale termine a 10 anni, soprattutto in questo periodo difficile a livello finanziario. Una minoranza ritiene che estendere il termine a 10 anni non sia sproporzionato per aiutare un’impresa a riprendere la propria attività non appena consegue nuovamente degli utili.
La CdF-S è stata inoltre informata delle conseguenze finanziarie attualmente note del pacchetto concernente la stabilizzazione e l’ulteriore sviluppo delle relazioni tra la Svizzera e l’Unione europea. Per garantire la trasparenza, la Commissione proseguirà la sua analisi dei costi generati da questo pacchetto dopo l’adozione del messaggio.
Infine la Commissione ha preso atto degli ultimi sviluppi sulle domande dei versamenti di compensazione temporanei per il trasferimento del Comune di Moutier dal Cantone di Berna al Cantone del Giura. Il Consiglio federale propone un versamento supplementare per il Cantone del Giura tramite il pacchetto di sgravio 2027, che adotterà prossimamente. La Commissione si pronuncerà sul merito della questione in occasione dell’esame di questo pacchetto.
La Commissione si è riunita il 25 e il 26 agosto 2025 a Berna sotto la presidenza del consigliere agli Stati Jakob Stark (UDC, TG). A parte della seduta erano presenti il presidente della Direzione generale della BNS Martin Schlegel e rappresentanti di vari dipartimenti (DFF, DFAE, DEFR).