Il rapporto d’ispezione della DelCG mostra che il Servizio informazioni strategico (SIS), l’organizzazione da cui è nato il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), sapeva fin dal 1993 che dietro la Crypto AG vi fossero servizi informazioni esteri. È verosimile che in un periodo successivo vi sia stata una collaborazione in materia di attività informative. Da un lato era ammissibile, dal punto di vista giuridico, che il servizio informazioni svizzero e servizi esteri utilizzassero congiuntamente un’impresa con sede in Svizzera per procurarsi informazioni concernenti l’estero. Dall’altro, tuttavia, tale collaborazione era di una grande portata politica, motivo per cui la DelCG ritiene inopportuno che la direzione politica della Svizzera ne sia stata informata soltanto alla fine del 2019. Il fatto che il Consiglio federale sia rimasto all’oscuro della collaborazione così a lungo rappresenta però anche una lacuna nella gestione e nella vigilanza da parte del Governo. Di conseguenza il Consiglio federale è da ritenersi corresponsabile dell’esportazione, per molti anni, di apparecchi crittografici «deboli» da parte della Crypto AG.
Nel dicembre 2019 la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha sospeso le autorizzazioni generali d’esportazione per gli apparecchi crittografici delle imprese coinvolte. A questo proposito la DelCG afferma che questo modo di procedere non era lecito poiché le condizioni legali per la revoca non erano adempiute e la possibilità di una sospensione non era prevista. Nel febbraio 2020 la SECO ha sporto denuncia contro ignoti presso il Ministero pubblico della Confederazione per infrazioni alla legge sul controllo dei beni a duplice impiego. A seguito di tale denuncia, nel giugno 2020 il Consiglio federale ha sospeso la decisione sulle domande di autorizzazioni singole d’esportazione delle imprese scaturite dalla Crypto AG, nell’attesa della conclusione del procedimento penale. Già nel marzo 2020 il gruppo di controllo delle esportazioni della Confederazione era giunto alla conclusione che non vi fossero motivi giuridici per respingere le domande di autorizzazioni singole d’esportazione. Dal punto di vista della DelCG, in linea di massima ogni impresa svizzera può contare sul fatto che le sue esportazioni vengano autorizzate celermente, a condizione che non vi siano motivi giuridici che depongono a sfavore. Visto che le esportazioni delle imprese in questione sono di fatto bloccate dal dicembre 2019, secondo la DelCG vi è una violazione del principio della buona fede.
Nel mese di ottobre 2020 la DelCG ha sottoposto per parere al Consiglio federale il progetto del suo rapporto di ispezione. Nel suo parere il 28 ottobre 2020 il Consiglio federale ha affermato che, dal suo punto di vista, non vi erano motivi di tutela del segreto che impedissero una sua pubblicazione. Il 2 novembre 2020 la DelCG ha approvato il suo rapporto, la cui pubblicazione è stata autorizzata il 10 novembre 2020 dalle CdG di entrambe le Camere.
La DelCG mira a creare la massima trasparenza possibile. Per questo motivo il rapporto con le sue 12 raccomandazioni viene pubblicato per intero. Non viene invece pubblicato il rapporto che l’ex giudice federale Niklaus Oberholzer ha redatto su incarico della DelCG. Tale documento tratta di tutti gli atti non archiviati provenienti dall’installazione K in merito alle citate attività della Crypto AG e dei servizi informazioni coinvolti. Il rapporto classificato come segreto contiene tra l’altro informazioni che, se divulgate, potrebbero arrecare un danno grave e duraturo agli interessi nazionali. I fatti rilevanti per l’elaborazione politica sono stati inclusi in forma generica nel rapporto della DelCG.
Il Consiglio federale è invitato a esprimersi in merito alle osservazioni e alle raccomandazioni della DelCG entro il 1° giugno 2021.