Attraverso una mozione, la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale (CTT-N) chiede che l’IVA riscossa sul canone di ricezione radiotelevisivo sia rimborsata con effetto retroattivo su cinque anni.

​La CTT ha deciso, con 14 voti contro 8, di presentare una mozione di commissione concernente il rimborso dell’IVA riscossa sul canone Billag (17.3266). L’IVA dovrà essere rimborsata a tutte le economie domestiche e le imprese con effetto retroattivo su cinque anni. La Commissione rileva che, secondo la sentenza del Tribunale federale del 13 aprile 2015, il canone radiotelevisivo non è assoggettato all’imposta sul valore aggiunto e che il Tribunale amministrativo federale ha stabilito l’obbligo del rimborso dell’imposta che è stata riscossa indebitamente. La mozione propone una soluzione per tutte le economie domestiche e le imprese affinché gli assoggettati non debbano promuovere azioni legali individualmente.

La Commissione ha avviato il dibattito sull’iniziativa popolare «Sì all’abolizione del canone radiotelevisivo (Abolizione del canone Billag)» (16.071) e a tale proposito ha sentito il comitato d’iniziativa e la SSR. L’iniziativa chiede l’abolizione del canone di ricezione per le emittenti radiotelevisive titolari di una concessione. Durante la sessione primaverile 2017, il Consiglio degli Stati ha deciso, senza voti contrari, di raccomandare la reiezione dell’iniziativa. La CTT-N ha ora chiesto all’Amministrazione ulteriori informazioni. Da un lato, quest’ultima dovrà spiegare come si configureranno le attività della SSR e quale sarà il ruolo del Service public nel caso in cui le entrate provenienti dai canoni di ricezione diminuissero. Due sono le varianti da considerare: la prima per un importo di 1 miliardo di franchi (risparmi per circa 300 mio. fr.) e la seconda per un importo di 750 milioni di franchi (risparmi per circa 550 mio. fr.). D’altro canto, la CTT chiede che siano svolti accertamenti approfonditi nel caso in cui lo sviluppo digitale venisse considerato negli articoli 92 e 93 della Costituzione federale. La Commissione proseguirà i lavori all’inizio di luglio.

La CTT si è inoltre occupata delle divergenze in merito alla Legge sulla navigazione aerea. Revisione parziale 1+ (LNA 1+) (16.062). Per quel che riguarda la lingua delle conversazioni radiotelefoniche (art. 10a), la Commissione propone alla propria Camera, con 16 voti contro 7 e 2 astensioni, di apportare una precisazione, e cioè che le conversazioni radiotelefoniche con il servizio della sicurezza aerea nello spazio aereo svizzero siano in principio effettuate in inglese ma che il Consiglio federale possa prevedere deroghe. Per quanto riguarda le altre tre divergenze, la CTT propone di allinearsi al Consiglio degli Stati. Nel caso dell’articolo 21f, è unanime nell’approvare l’integrazione proposta dal Consiglio degli Stati secondo cui non devono essere rilevati ulteriori dati. Sempre all’unanimità, propone che le disposizioni che instaurano una regolamentazione per l’amministrazione dei dati aeronautici (art. 40a) non vengano stralciate. Infine, senza voti contrari, la Commissione vuole che agli aerodromi regionali sia concessa la possibilità di fornire semplici servizi della sicurezza aerea indipendentemente da Skyguide (art. 40bbis).

La Commissione ha poi deciso senza voti contrari di dare seguito all’iniziativa del Cantone Ticino Garantire un’offerta capillare di servizi di banda ultra larga su tutto il territorio nazionale (16.306). La CTT ritiene infatti che l’offerta di una copertura di rete a banda ultra larga sia una misura importante per lo sviluppo economico delle zone periferiche e che le renda più attrattive per gli investimenti. L’elaborazione di un atto normativo dovrà avvenire in relazione con i lavori di revisione della legge sulle telecomunicazioni, in programma il prossimo autunno. La Commissione ha incaricato l’Amministrazione di indicarle entro quella data delle opzioni attuative che siano neutre dal punto di vista tecnologico e di orientarla sui relativi costi.

La Commissione ha per contro deciso di non dare seguito all’iniziativa parlamentare presentata dalla consigliera nazionale Marina Carobbio Guscetti Per un servizio universale in tutto il Paese (16.447). Con 16 voti contro 9 l’ha infatti respinta motivando che il tema del servizio universale deve essere affrontato in modo differenziato al fine di tenere debitamente conto dei singoli settori.

Con 19 voti contro 5 e 1 astensione la Commissione ha infine deciso di presentare una mozione di commissione intesa ad autorizzare la vendita e la mescita di alcol nelle aree di servizio autostradali (17.3267). Lo scopo è in particolare quello di evitare che i ristoranti e i negozi situati in tali aree siano svantaggiati rispetto ai negozi annessi alle stazioni di servizio.

La Commissione ha intrattenuto colloqui con i vertici aziendali delle FFS, della BLS e della SOB, nonché con il direttore dell’Ufficio federale dei trasporti, a proposito della concessione per il traffico a lunga distanza e con le FFS su altre tematiche. Questi argomenti verranno ripresi nel prossimo trimestre, in occasione del quale si deciderà se sia opportuno discuterne in Parlamento.