La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati (CPS-S) propone di respingere la mozione del Gruppo BD 18.3394 e quella del consigliere agli Stati Raphaël Comte 18.4084 volte entrambe a inasprire la legislazione in materia di esportazione di materiale bellico. In tal modo la maggioranza della Commissione intende evitare di anticipare le deliberazioni sull’iniziativa popolare adottando decisioni politiche premature. Due minoranze propongono di accogliere le mozioni.


La CPS-S propone alla sua Camera, con 7 voti contro 3 e 3 astensioni, di respingere la mozione 18.3394 «Ampliare la base democratica per le esportazioni di armi», che chiede di abrogare i criteri per l’autorizzazione di affari con l’estero definiti nell’ordinanza sul materiale bellico (OMB) e di trasferirli nella legge federale sul materiale bellico (LMB). Inoltre, i criteri di esclusione sanciti nella legge sul controllo dei beni a duplice impiego (LBDI) andrebbero uniformati per analogia a quelli della LMB.
Con 9 voti contro 3 e 1 astensione, la CPS-S propone di respingere la mozione 18.4084, che chiede di rafforzare i controlli sulle esportazioni di materiale bellico.
In precedenza aveva respinto, con 7 voti contro 5 e 1 astensione, una proposta volta a sospendere la trattazione della mozione 18.3394 e aveva deciso, con 10 voti contro 3, di stralciare dal testo la seconda richiesta della mozione relativa alla legislazione sul controllo dei beni a duplice impiego, poiché ritiene che costituisca un’ingerenza in diversi settori economici e nell’economia d’esportazione svizzera.
Prima delle sue decisioni la Commissione ha preso atto che in dicembre è stata lanciata l’iniziativa popolare federale «Contro l’esportazione di armi in Paesi teatro di guerre civili (Iniziativa correttiva)», a favore della quale qualche giorno fa sono state raggiunte le 100 000 firme. La Commissione si attende pertanto una votazione popolare e un ampio dibattito sulla questione. La maggioranza della Commissione non intende anticipare le discussioni sull’iniziativa popolare e propone pertanto di respingere le mozioni.
Due minoranze propongono di accogliere le mozioni, poiché ritengono che le discussioni degli ultimi anni sulla modifica dell’ordinanza sul materiale bellico abbiano mostrato come la popolazione sia a giusta ragione sensibile su questo tema. A loro parere non è pensabile mantenere la situazione attuale e con l’approvazione delle mozioni il Parlamento potrebbe attivarsi già ora.
Il Consiglio degli Stati tratterà gli oggetti nella sessione primaverile.
 

Corpo delle guardie di confine

La Commissione ha deciso in merito a tre iniziative dei Cantoni di San Gallo (17.311), dei Grigioni (17.318) e del Vallese (18.307), che chiedono alle autorità federali di potenziare il Corpo delle guardie di confine (Cgcf). Considerato che nella scorsa sessione invernale il Parlamento ha assegnato al Cgcf 44 ulteriori posti a tempo pieno, e dunque il piano pluriennale del Consiglio federale per il potenziamento del Cgcf è attuato, la CPS-S considera adempiuto l’obiettivo principale delle iniziative cantonali. Propone pertanto all’unanimità alla sua Camera di non dare seguito alle citate iniziative e di toglierle dal ruolo.
Il Consiglio degli Stati tratterà le tre iniziative cantonali nella sessione primaverile.
Prima di decidere, la Commissione è stata informata dai responsabili del Cgcf sulla situazione alla frontiera e sull’avanzamento del progetto DaziT, che prevede una trasformazione radicale dell’Amministrazione federale delle dogane. Essa considera DaziT un elemento fondamentale nella pianificazione delle risorse a medio e lungo termine. Per tale motivo la Commissione auspica di essere regolarmente informata sulla situazione alla frontiera e sullo stato di avanzamento del progetto.
 

Situazione attuale

La Commissione è stata informata dalla responsabile del DDPS, nonché in particolare dal direttore del Servizio delle attività informative della Confederazione e dal capo dell’Esercito, sulla situazione attuale della minaccia terroristica, sull’attuazione dell’ulteriore sviluppo dell’Esercito e sull’impiego della Swisscoy in Kosovo.
 
Presieduta dal consigliere agli Stati Josef Dittli (PLR, UR), la Commissione si è riunita a Berna l’11 febbraio 2019. A parte della seduta erano presenti i consiglieri federali Guy Parmelin, capo del DEFR, e Viola Amherd, capo del DDPS.