Il 7 dicembre 2022 l’Assemblea federale sceglierà i sostituti dei consiglieri federali uscenti Ueli Maurer e Simonetta Sommaruga. Come sono organizzate queste elezioni? Chi conteggia i voti? Ce lo racconta Katrin Marti, assistente allo spoglio dei voti per i Servizi del Parlamento.

Come preparate un’elezione al Consiglio federale?

Katrin Marti: Solitamente per l’elezione dei consiglieri federali prepariamo sette turni per ciascun seggio da assegnare. È importante poter ben differenziare ogni turno ed evitare malintesi. La prima operazione è molto semplice: stabiliamo il colore delle schede di ciascun turno. Il centro di competenza per i paragrammi del Parlamento prepara quindi le schede di voto, sulle quali figurano la data della votazione, il numero del turno e una linea punteggiata per il nome del candidato.

Bisogna anche assicurarsi che i deputati responsabili del conteggio dei voti, gli scrutatori, sappiano ciò che devono fare il giorno dell’elezione. Devono partecipare a una breve riunione preparatoria il giorno precedente e ricevono un piccolo dossier in cui sono elencati i punti importanti.

Gli scrutatori provengono dalle due Camere. Chi li sceglie?

K. M.: In Consiglio nazionale vengono eletti dai loro colleghi all’inizio della legislatura e rimangono in carica per quattro anni. Ci sono quattro scrutatori, che sono anche membri dell’Ufficio, e quattro scrutatori supplenti. Tutti e otto sono presenti in occasione delle elezioni. Nel Consiglio degli Stati vi sono attualmente una scrutatrice e uno scrutatore supplente – gli scrutatori della Camera alta sono eletti all’inizio della sessione invernale. Vi è una sorta di avvicendamento: in genere lo scrutatore supplente diventa scrutatore l’anno seguente, poi secondo vicepresidente, quindi primo vicepresidente e infine presidente del Consiglio degli Stati. Bisogna quindi partire dal principio che la scrutatrice e lo scrutatore supplente saranno presidenti del Consiglio degli Stati rispettivamente tre e quattro anni più tardi.

Vi è infine uno «scrutatore capo» proveniente dal Consiglio nazionale. Questo ruolo spetta al deputato in carica da più tempo: in questo caso si tratta di Edith Graf-Litscher.

Siamo al giorno dell’elezione. Qual è la procedura?

K.M.: Ogni scrutatore proveniente dal Consiglio nazionale è responsabile della distribuzione di 25 schede di voto ai suoi colleghi secondo uno schema stabilito in precedenza. I due scrutatori del Consiglio degli Stati sono ciascuno responsabili di 23 schede di voto. 


Schema per la distribuzione delle schede di voto da parte degli scrutatori. Edith Graf-Litscher è seduta all’estrema sinistra nella fila degli scrutatori (posto numero 7). Spetterà dunque a lei distribuire la scheda di voto alla presidente del Consiglio nazionale (posto numero 1) e a tutti i deputati segnati in rosso nello schema.

K. M.: Ricevono una scheda di voto soltanto i parlamentari che sono seduti al loro posto. Gli scrutatori contano le schede mentre le distribuiscono, assicurandosi che non ce ne siano due attaccate assieme. Alla fine, i conti devono tornare: su 25 schede, quante ne sono state distribuite? quante ne restano? Ognuno comunica queste cifre al segretario generale. Poi mi raggiungono nella sala adiacente a quella del Consiglio nazionale, ossia la «sala del Consiglio federale», dove li attendo con il mio computer e un elenco Excel pronto per essere compilato.

Dopo aver raccolto le schede di voto dai parlamentari, gli uscieri vengono a svuotare le urne davanti ai dieci scrutatori riuniti. Come è organizzato il conteggio dei voti?

K. M.: Ogni scrutatore ne prende un mucchietto e annota su un foglio le schede bianche, le schede nulle e il numero di voti per X, per Y ecc. Edith Graf-Litscher annota i risultati su un foglio. Se il voto è serrato gli scrutatori si scambiano le loro pile, in modo da procedere a una seconda verifica. Infine, Edith Graf-Litscher porta il risultato alla presidente scritto su un foglietto.

Dopodiché la procedura si ripete per il secondo, il terzo, il quarto turno e così via, finché non viene eletto un candidato.

Sono frequenti le schede nulle?

K. M.: Ogni parlamentare vuole che il suo voto conti; è un momento importante nel processo istituzionale. L’atmosfera è molto seria quando si tratta di eleggere un nuovo membro del Governo. Dopo il primo turno è piuttosto raro trovare una scheda che non possa essere attribuita ad alcun candidato. Se capita che si faccia fatica a leggere un nome, i dieci scrutatori discutono il caso. Ho sempre assistito a situazioni in cui gli scrutatori erano immediatamente unanimi. Ma se un giorno dovesse esserci una controversia, la legge prevede che sia la maggioranza a decidere.

Cosa si fa con le schede una volta conclusa l’elezione?

K. M.: Vengono distrutte il giorno stesso! Una volta che un consigliere federale è eletto, non è più possibile fare marcia indietro. Nessun riconteggio o ricorso.

C’è un’elezione che l’ha particolarmente colpita?

K. M.: Sicuramente quella di Eveline Widmer-Schlumpf nel 2007. Di solito, l’atmosfera è abbastanza rilassata; gli scrutatori discutono un po’. Quel giorno nella sala regnava invece un gran silenzio. Nessuno commentava l’elezione; gli scrutatori sono usciti dalla sala senza proferire parola.

Gli uscieri svuotano l’urna davanti agli scrutatori, nella sala del Consiglio federale. I fogli per il conteggio dei voti sono dello stesso colore delle schede.

Alcune elezioni movimentate

Durante la sessione invernale 2007, le Camere federali dovevano eleggere i membri del Consiglio federale per la nuova legislatura. Ciò che avrebbe dovuto essere una serie di rielezioni di routine si trasforma in una sorta di colpo di Stato: il consigliere federale Christoph Blocher è spodestato in favore della collega di partito Eveline Widmer-Schlumpf. Al primo turno la candidata a sorpresa ottiene 116 voti contro i 111 di Christoph Blocher. Undici schede vanno ad altri candidati, sei sono bianche e due nulle.

Al secondo turno, Eveline Widmer-Schlumpf viene eletta con 125 voti contro 115 per Christoph Blocher. Due voti vanno ancora ad altri candidati e due schede sono bianche.

L'elezione nel Bollettino ufficiale

L’anno seguente, nel 2008, il democentrista Samuel Schmid dà le dimissioni. Quell’anno era chiaro che l’UDC dovesse ricevere un seggio, ma il partito proponeva unicamente i nomi di Ueli Maurer e di Christoph Blocher, congedato l’anno precedente. I vari partiti interpretano questa scelta come un diktat e propongono di votare per un altro membro dell’UDC: Hansjörg Walter. Prima della votazione egli dichiara però di non essere candidato e che in caso di vittoria avrebbe rifiutato l’elezione. Al primo turno arriva tuttavia in testa con 109 voti. Ueli Maurer ne ottiene 63 e Christoph Blocher 54.

Al secondo turno, Walter ottiene 121 voti contro i 119 di Maurer. Blocher si era ritirato dalla corsa. Ma al terzo turno Walter mantiene i suoi 121 voti, mentre Ueli Maurer eredita quelli dispersi nel turno precedente e viene così eletto con 122 voti.

L'elezione nel Bollettino ufficiale