Rispondendo ai quesiti di alcuni parlamentari ticinesi, il ministro degli esteri ha affermato che durante i governi di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni "le relazioni bilaterali hanno conosciuto momenti positivi". Cassis ha citato la visita a Berna del presidente italiano Giorgio Napolitano nel 2014 e l'apertura della linea ferroviaria Stabio-Arcisate lo scorso dicembre.
Malgrado ciò, alcuni dossier bilaterali importanti sono rimasti bloccati. Il responsabile del Dipartimento degli esteri (DFAE) ha evocato il caso dell'accordo sulla fiscalità dei frontalieri, parafato nel 2015 ma non ancora firmato dall'Italia. "II Consiglio federale - ha detto Cassis - prende atto con rammarico che questo accordo non ha potuto essere concluso con il governo uscente". "Anche nell'ambito della prestazione transfrontaliera di servizi finanziari - ha proseguito il consigliere federale - il governo italiano non ha mostrato segnali di apertura".
L'Italia rimane comunque un Paese prioritario, prova ne è che Cassis ha effettuato proprio a Roma la sua prima visita all'estero. Il periodo preelettorale non ha tuttavia permesso di appianare le controversie, ha affermato il ticinese.
Adesso che il nuovo governo si è insediato, il Consiglio federale si attende che venga stabilita la squadra di negoziazione italiana in materia finanziaria e fiscale. I Dipartimenti delle finanze e degli affari esteri riprenderanno contatto con i colleghi italiani "il più presto possibile", ha concluso Cassis.