Stando al testo, il Consiglio federale deve inoltre adoperarsi affinché le autorità di perseguimento penale abbiano un migliore accesso ai dati all'estero.
Attualmente, infatti, le autorità e le persone prese di mira sulle reti sociali hanno sovente le mani legate per far valere i loro diritti, perché i gestori hanno sede all'estero, ciò che rende difficile, se non impossibile, l'accesso ai dati incriminati.
La mozione mira a modificare radicalmente questo stato di cose, per lottare più efficacemente contro razzismo e altri delitti commessi per il tramite del web. Facebook e altre reti sociali simili non potranno più nascondersi dietro le rispettive frontiere nazionali.
La Svizzera è già attiva in questo ambito in particolare attraverso contatti con le autorità dell'UE, aveva sottolineato a suo tempo la consigliera federale Simonetta Sommaruga agli Stati.