Il 7 novembre 2022 ha avuto luogo la terza riunione del gruppo parlamentare dell’OCSE sull’intelligenza artificiale (IA). Questa manifestazione, organizzata in collaborazione con il Comitato per il futuro della scienza e della tecnologia (STOA) e il Servizio Ricerca del Parlamento europeo, ha riunito circa 50 parlamentari provenienti da 25 Paesi. La Delegazione parlamentare permanente per la partecipazione alle attività nel quadro dell’OCSE è stata rappresentata dalla sua vicepresidente, la consigliera nazionale Prisca Birrer-Heimo (PS, LU).
Lo scambio di opinioni e conoscenze tra i parlamentari presenti ha permesso di fare il punto della situazione sugli sforzi di regolamentazione in corso a livello nazionale e internazionale. Tutti questi lavori hanno luogo sullo sfondo di due interessi contrastanti, vale a dire la volontà di disciplinare l’intelligenza artificiale contrapposta alla necessità di non vincolare eccessivamente lo sviluppo tecnologico. Ciò implica l’adozione di norme dinamiche, che possano essere rapidamente inasprite o, al contrario, allentate. I partecipanti si sono anche chinati sui differenti approcci di regolamentazione, per esempio sulla strategia fondata sul rischio proposta dall’Unione europea oppure sull’approccio basato in maggior misura sul contesto d’applicazione. Qualunque sia l’opzione scelta, si constata come la legislazione incontri difficoltà a fornire delle risposte a tutte le eventualità in ragione dell’ampiezza dei possibili utilizzi, dei rischi e delle opportunità dell’intelligenza artificiale. Il tema della protezione dei valori fondamentali rappresenta il filo conduttore che accomuna tutti questi dibattiti.
I rappresentanti del mondo imprenditoriale hanno condiviso le loro difficoltà ad agire in assenza di regole internazionali e hanno caldeggiato l’adozione di un quadro normativo omogeneo a livello globale. L’incertezza giuridica attuale è particolarmente problematica per gli investitori e non garantisce delle eque condizioni di concorrenza.
I partecipanti si sono detti concordi sull’urgenza di legiferare rapidamente e di accordarsi sin dal principio in merito alle definizioni, ai principi e agli standard su cui si baseranno le norme future. Questo sforzo d’armonizzazione, che mira ad assicurare l’interoperabilità dei differenti quadri normativi, deve imperativamente essere compiuto a partire da subito. Un coordinamento a posteriori risulterebbe infatti più complicato e più costoso. È stato inoltre sottolineato il ruolo che l’OCSE può assumere nel quadro di tali lavori.
La Spagna ha presentato il suo progetto pilota di «sandbox regolamentare» lanciato congiuntamente con la Commissione europea. Grazie a questi spazi protetti di sperimentazione, i soggetti interessati (PMI, autorità) possono testare diverse applicazioni dell’intelligenza artificiale e valutarne la conformità alla futura regolamentazione europea.
L’OCSE ha anche presentato le attività in corso per sviluppare un sistema di segnalazione dei problemi nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Un tale dispositivo globale e coerente è indispensabile per ridurre i rischi legati all’applicazione delle diverse tecnologie in questo settore.
La consigliera nazionale Prisca Birrer-Heimo ha rappresentato la delegazione parlamentare svizzera in occasione dell’incontro dell’OCSE a Parigi. © OCSE
I parlamentari di 25 Paesi hanno preso parte alla riunione del gruppo parlamentare sull’intelligenza artificiale. © OCSE