La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) ha tenuto conto del risultato risicato scaturito dalla votazione popolare del 17 maggio 2009 sulla revisione della legge sui documenti d’identità e del timore espresso dai cittadini che hanno respinto la revisione della legge: per la Commissione, ottenere una carta d’identità non biometrica deve restare possibile e la registrazione centralizzata dei dati biometrici non deve essere obbligatoria.

Nel mese di agosto, la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) si è rifiutata di dare seguito all’iniziativa della CIP-N (09.471 n Iv. pa. CIP-N Documenti d’identità biometrici), la quale chiede che sia sancita nella legge la possibilità di ottenere una carta d’identità non biometrica e che la registrazione centralizzata dei dati biometrici (fotografia formato passaporto e impronte digitali) non sia obbligatoria. La CIP-N si è domandata se doveva allinearsi al parere della CIP-S o sottoporre l’iniziativa al Consiglio nazionale per la decisione. Ha deciso di attenersi alla sua decisione e, con 18 voti contro 4 e 2 astensioni, ha proposto al Consiglio nazionale di dare seguito all’iniziativa. È soprattutto la questione della carta d’identità non biometrica ad aver trovato ampio consenso in seno alla CIP-N. Una minoranza della Commissione, sensibile agli argomenti della CIP-S, propone di non dare seguito all’iniziativa, poiché ritiene che la registrazione centralizzata dei dati sia fondamentale per garantire la sicurezza dei documenti d’identità svizzeri. Ritiene inoltre che non sia necessario modificare la legislazione, dato che il Consiglio federale è pronto a disciplinare a livello di ordinanza la questione dei documenti d’identità non biometrici nel senso dell’iniziativa. La CIP-N ha approvato a larga maggioranza altre cinque iniziative di singoli parlamentari concernenti anch’esse i documenti d’identità biometrici.

 

09.417 n Iv. pa. Gross. Istituzione della mozione popolare internazionale

Con 15 voti contro 8, la Commissione ha respinto un’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Andreas Gross (PS, ZH), la quale chiede di instaurare un nuovo diritto popolare: la mozione popolare internazionale. Grazie a questo strumento, 20 000 aventi diritto di voto avrebbero il diritto di proporre al Consiglio nazionale e al Consiglio degli Stati di incaricare il Consiglio federale di intervenire in una determinata forma a livello internazionale. La CIP-N intende attenersi al principio tradizionale in virtù del quale il popolo, nell’esercizio dei suoi diritti, si appella a se stesso e non al Parlamento (Prof. Giacometti). Sottolinea che il legislativo potrebbe non dar seguito a una proposta presentata in tal senso, suscitando grande frustrazione nei cittadini che hanno partecipato alla raccolta delle firme. La Commissione ritiene inoltre che qualsiasi proposta seria debba poter trovare senza difficoltà un portavoce in Parlamento, se si considera la moltitudine di gruppi che vi sono rappresentati. Per una minoranza della Commissione, invece, i cittadini dovrebbero avere la possibilità di influenzare maggiormente, ma con moderazione, la politica estera, che assume sempre più importanza, consentendo in particolare di rafforzare anche il dibattito pubblico in tal senso.


09.443 n / 09.444 n Iv. pa. Reimann Lukas. Rafforzare la democrazia introducendo il referendum facoltativo straordinario e il referendum parlamentare

Il consigliere nazionale Lukas Reimann (UDC, SG) propone di estendere il diritto di referendum modificando le basi legali in modo tale che una minoranza qualificata dell’Assemblea federale possa chiedere di sottoporre a referendum facoltativo un atto legislativo o una decisione che non vi sottosta o che un atto legislativo sottostante a referendum facoltativo sia sottoposto a votazione popolare. La Commissione ha respinto entrambi i testi, il primo con 12 voti contro 9 e 2 astensioni e il secondo con 16 voti contro 7 e 1 astensione. Secondo la Commissione, uno dei punti di forza del sistema di democrazia diretta della Svizzera risiede nel fatto che non sono le autorità, né una minoranza di esse, a decidere se il popolo debba essere consultato o no, bensì una parte del popolo stesso. Una minoranza della Commissione considera invece questa estensione del diritto di referendum un rafforzamento dei diritti popolari e un ampliamento del margine di manovra del Parlamento.


09.418 Iv. pa. Wobmann. Impedire spese di viaggio milionarie

L’iniziativa parlamentare depositata dal consigliere nazionale Walter Wobmann (UDC, SO) chiede che le diarie e le spese di viaggio che superano complessivamente l'importo di 40 000 franchi all'anno per singolo parlamentare debbano essere autorizzate caso per caso dalla Conferenza di coordinamento (composta degli uffici dei due Consigli). Con 16 voti contro 8 e 1 astensione, la Commissione si è pronunciata contro l’iniziativa. Ha rammentato che soltanto i viaggi effettuati su mandato di un organo parlamentare danno diritto a un indennizzo. Questi viaggi sono importanti per tutelare gli interessi della Svizzera all’estero. Pertanto, la Commissione ritiene che la sfiducia sollevata dall’iniziativa nei confronti dei deputati attivi sul piano della politica estera sia ingiustificata. Non vi è infatti alcun indizio che consenta di affermare che sono stati commessi abusi in materia di rimborso delle spese, del resto esistono già meccanismi di controllo efficaci. Una minoranza della Commissione ritiene tuttavia che alcuni viaggi effettuati siano inutili e che talvolta siano fatturate spese sproporzionate. Deplora inoltre la mancanza di trasparenza in questo ambito.


09.459 n Iv. pa. Sommaruga Carlo. Per una vera causa umanitaria nella legge sull’asilo contro le situazioni arbitrarie risultanti dalla Convenzione di Dublino

L’iniziativa depositata dal consigliere nazionale Carlo Sommaruga (S, GE) chiede di introdurre nella legge una disposizione che consenta alla Svizzera di accettare le domande di asilo per ragioni umanitarie, anche se lo Stato non è responsabile del trattamento della domanda. La Commissione ha respinto l’iniziativa con 15 voti contro 9. Ritiene che la legislazione in vigore sia sufficiente, poiché il criterio delle ragioni umanitarie è già menzionato nell’ordinanza. Per una minoranza della Commissione, che critica le differenze esistenti nel trattamento delle domande d’asilo a seconda del Paese in cui vengono depositate, l’applicazione del diritto risulta problematica.

La Commissione si è riunita il 15 e 16 ottobre 2009 sotto la presidenza di Gerhard Pfister (PPD/ZG).

 

Berna,  16 ottobre 2009 Servizi del Parlamento