La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) ha chiaramente respinto l’iniziativa contro i minareti, perché ritiene che contravvenga ad alcuni valori fondamentali della Svizzera e violi il diritto internazionale. Anziché lottare contro l’estremismo islamico, finisce col favorirlo involontariamente. (08.061)

Dopo che nella scorsa sessione primaverile il Consiglio nazionale aveva raccomandato al Popolo e ai Cantoni di respingere l’iniziativa popolare «Contro l’edificazione di minareti», la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) propone anch’essa al proprio Consiglio, con 9 voti contro 1, di raccomandare la reiezione dell’iniziativa. Secondo la Commissione un divieto di edificare minareti violerebbe i principi fondamentali dell’ordinamento giuridico svizzero, quali il principio della parità di trattamento, il divieto di discriminazione, la libertà religiosa e il principio della proporzionalità. Inoltre, il divieto di edificare minareti comprometterebbe la credibilità della Svizzera riguardo il rispetto di questi valori fondamentali e indirettamente giustificherebbe la violazione della libertà religiosa di cui sono vittima i cristiani in alcuni Paesi.

La Commissione sottolinea che l’ordinamento giuridico svizzero deve essere rispettato da tutti, a prescindere dall’appartenenza religiosa, comprese quindi le persone di religione islamica. Un divieto di edificare minareti non solo sarebbe inutile, ma costituirebbe anche un ostacolo all’integrazione della popolazione musulmana, che per la grande maggioranza rispetta l’ordinamento giuridico svizzero, e favorirebbe inoltre le tendenze estremiste.
Poiché il testo dell’iniziativa non viola le condizioni previste dalla Costituzione federale, la CIP-S ne ha approvato la validità con 8 voti contro 0 e 2 astensioni. A suo parere, il Parlamento non può reinterpretare la Costituzione federale per impedire al Popolo e ai Cantoni di pronunciarsi su un’iniziativa popolare.

La CIP-S lascia ancora in sospeso la questione se modificare la Costituzione di modo che preveda condizioni di validità più rigorose: si pronuncerà su un’iniziativa parlamentare approvata dal Consiglio nazionale (07.477 Iv. Pa. Vischer. Validità delle iniziative parlamentari), quando fra qualche mese il Consiglio federale le sottoporrà il rapporto, richiesto da un postulato del Consiglio degli Stati, concernente la relazione tra il diritto nazionale e il diritto internazionale.

La CIP-S ha approvato, con 6 voti contro 2, una modifica del Codice civile, elaborata dalla sua omologa del Consiglio nazionale e adottata dal Consiglio nazionale, secondo la quale gli stranieri devono provare la legalità del loro soggiorno per concludere un matrimonio in Svizzera (05.463 Iv. Pa. Impedire la conclusione di matrimoni fittizi). Questa modifica mira a dissipare alcune incertezze e uniformare la prassi degli uffici di stato civile riguardo al matrimonio delle persone che soggiornano illegalmente in Svizzera. Secondo la minoranza della Commissione, questa nuova disposizione violerebbe il diritto al matrimonio garantito dalla Costituzione. Dal canto suo, la maggioranza sottolinea che nella sua attuazione la nuova disposizione dovrà tenere conto del principio costituzionale della proporzionalità affinché il diritto al matrimonio sia tutelato.

Dopo che il Consiglio nazionale ha dato seguito all’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Oskar Freysinger (UDC/VS) concernente l’incidenza finanziaria delle relazioni d’interesse (07.467), la CIP-S propone al suo Consiglio, con 4 voti contro 3, di respingere l’iniziativa. Le disposizioni in vigore garantiscono una trasparenza sufficiente quanto alle relazioni d’interesse dei parlamentari. La pubblicazione di tutti i loro redditi solleverebbe problemi di delimitazione difficili e non darebbe conto della portata reale degli interessi esistenti.

Infine, la CIP-S ha approvato all’unanimità (11 voti) l’iniziativa parlamentare della CIP-N «Salvaguardia della democrazia, dello Stato di diritto e della capacità di agire in situazioni straordinarie» (09.402) e ha dato il via libera all’elaborazione di un progetto. La CIP-N chiede nella sua iniziativa che le ordinanze di necessità emanate dal Consiglio federale e sprovviste di basi legali siano limitate nel tempo. Il Consiglio federale sarà anche tenuto a consultare gli organi competenti dell’Assemblea federale prima di prendere decisioni urgenti sprovviste di basi legali (ad es. la distruzione di documenti nell’affare Tinner), o perlomeno di informarli immediatamente. Sarà inoltre tenuto a sottoporre all’Assemblea federale per approvazione, entro termini brevi, le decisioni urgenti relative alle spese.

Il 30 marzo 2009 la CIP-S pubblicherà un progetto preliminare e concernente l’iniziativa parlamentare 08.515 (Ritiro condizionato di un’iniziativa popolare in caso di controprogetto indiretto).

La Commissione si è riunita il 26 e il 27 marzo a Berna sotto la presidenza del consigliere agli Stati Hansheiri Inderkum (PDC/UR).

Berna, 27 marzo 2009 Servizi del Parlamento