Diagnostica preimpianto, legge sulla trasmissione della formazione svizzera all'estero
I pensieri che la mente produce non possono più essere cancellati, così in sintesi si esprimeva il personaggio di Dürrenmatt Möbius. Sotto questo motto la CSEC-S ha iniziato un'animata discussione concernente la legge sulla procreazione medica assistita ponendo una serie di interrogativi che in parte sono rimasti senza risposta. Con un voto contrario è entrata nel merito del progetto e proseguirà la discussione di dettaglio in novembre dopo ulteriori chiarimenti.

Con 11 voti contro 1 e senza astensioni, la Commissione è entrata in materia sui due progetti che il Consiglio federale aveva presentato in giugno nell'ambito del messaggio concernente la modifica dell’articolo costituzionale relativo alla medicina riproduttiva e all’ingegneria genetica in ambito umano (art. 119 Cost.) e della legge sulla medicina della procreazione (Diagnosi preimpianto) (13.051). Le richieste fondamentali del progetto, che prendono spunto da una mozione della CSEC-N (04.3439), sono l'autorizzazione della DPI e la conseguente necessaria modifica dell'articolo 119 della Costituzione federale sulla procreazione medica assistita e l'ingegneria genetica in ambito umano.

Le discussioni relative a questo oggetto legislativo ruotano attorno alla protezione dell'embrione. Il divieto della crioconservazione dev'essere abolito poiché, con la DPI, ai fini della procreazione medica assistita devono essere sviluppati più embrioni di quanti ne possano essere direttamente trapiantati. In tal modo in futuro si avranno anche meno gravidanze plurigemellari. Nell'ambito delle audizioni svoltesi in occasione della seduta di agosto è stato chiesto da più parti di allentare le cosiddette regole dei tre e degli otto embrioni, proposte nel messaggio. In pratica, rispetto al disciplinamento attuale non vi sarebbe alcun miglioramento e la probabilità che da tre embrioni o, in caso di persone geneticamente predisposte a malattie, da otto embrioni si sviluppi un embrione sano sarebbe minima. Un ulteriore ambito di discussione riguarda la norma concernente l'indicazione. Anche a questo proposito, nel corso delle audizioni sono stati chiesti allentamenti delle proposte legislative del Consiglio federale. Di conseguenza, anche nel caso di genitori geneticamente non predisposti a malattie si potrebbero effettuare esami genetici volti a individuare anche malattie che solitamente si manifestano dopo i 50 anni di età.

Già all'inizio delle deliberazioni, la Commissione si è imbattuta in questioni che necessitano di un chiarimento approfondito. L'Amministrazione è stata incaricata di esaminare i necessari adeguamenti del disegno per quanto riguarda l'autorizzazione della donazione di cellule e di discutere il problema della tipizzazione HLA – il primo di questi due ambiti non è stato ancora affrontato dal Consiglio federale mentre il secondo, conformemente alla sua volontà, deve rimanere ancora proibito. Sul tavolo della discussione vi era anche il tema del «turismo da DPI»: il disegno di legge presenta attualmente molte restrizioni che nei Paesi europei sono regolamentate in modo meno rigoroso. Esprimendo la loro preoccupazione, alcuni membri della Commissione hanno osservato che in Svizzera occorrerà garantire in futuro pari opportunità alle coppie interessate in modo che potranno rinunciare alle offerte estere che in parte sono sottoposte a controlli di qualità carenti.

La Commissione è consapevole della sua grande responsabilità e intende esaminare approfonditamente gli allentamenti richiesti che s'impongono non soltanto ai fini del progresso della medicina bensì anche in relazione con gli sviluppi in ambito sociale. Diversi membri si trovano anche di fronte a un vero e proprio dilemma, divisi fra l'esigenza di intervenire a livello legislativo e la tutela dei valori personali.

La Commissione ha inoltre svolto audizioni riguardanti la legge federale sulla trasmissione della formazione svizzera all'estero (13.052 s). Il Consiglio federale ha adottato il disegno il 7 giugno e lo ha trasmesso al Parlamento. Prima del dibattito di entrata in materia, la Commissione ha sentito rappresentanti delle cerchie interessate, segnatamente della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), della Commissione per il promovimento dell’istruzione dei giovani Svizzeri all’estero (AAK) e dell'organizzazione mantello delle scuole svizzere all'estero (educationsuisse). È stata inoltre consultata l'attuale direttrice della scuola svizzera a Barcellona. Il disegno di legge riscuote in generale un ampio consenso. La proposta di rinunciare in futuro a una quota minima di bambini svizzeri presso le scuole svizzere, nonché il sostegno finanziario della trasmissione della formazione svizzera al di fuori delle scuole sono stati accolti favorevolmente da tutti gli interpellati. Il dibattito di entrata in materia e l'eventuale discussione dettagliata saranno svolti al termine della sessione autunnale.

A causa del forte incremento di studenti stranieri registrato negli scorsi anni presso i PF di Zurigo e di Losanna, la CSEC-N ha adottato una nuova iniziativa PF. Tasse d'iscrizione eque (13.429 n) volta a introdurre tasse universitarie differenziate per gli studenti. La legge federale sui politecnici federali (legge sui PF) va adeguata di conseguenza. In particolare le tasse per gli studenti i cui genitori sono contribuenti in Svizzera o lo sono stati per un determinato lasso di tempo devono poter essere stabilite in modo differenziato. Per tutti gli altri studenti per i quali questo disciplinamento non è applicabile, l'importo della tassa universitaria può essere al massimo triplicato. Nell'ambito delIa procedura di approvazione, la CSEC-S si è chiesta se l'iniziativa di commissione costituisca lo strumento idoneo al riguardo. Una mozione di commissione permetterebbe al Dipartimento competente di elaborare una normativa in collaborazione con il consiglio dei PF. L'introduzione di tasse differenziate in ambedue i PF potrebbe inoltre generare una riduzione dei talenti stranieri e interferire nel buon funzionamento della concorrenza instauratasi con gli altri centri di formazione europei. Per i motivi menzionati, una maggioranza di stretta misura della CSEC-S ha rifiutato di allinearsi alla decisione della CSEC-N volta a elaborare una legge.

La Commissione si è riunita il 2 settembre 2013 sotto la presidenza del consigliere agli Stati Felix Gutzwiller (PLR/ZH). A parte della seduta era presente il consigliere federale Alain Berset.

 

Berna, 3 settembre 2013 Servizi del Parlamento