Strategia energetica 2050
La CAPTE-N ha dato il via alla deliberazione di dettaglio sul primo pacchetto di  misure della Strategia energetica 2050. Contenuto e orientamento della Strategia hanno suscitato reazioni diverse in seno alla Commissione.

La Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Consiglio nazionale (CAPTE-N) ha dato il via alla deliberazione di dettaglio sul primo pacchetto di misure della Strategia energetica 2050 (13.074). Una proposta presentata all'inizio delle deliberazioni di rinviare il progetto al Consiglio federale è stata respinta con 14 voti contro 11. Una minoranza della Commissione chiede al Consiglio federale di presentare al Parlamento, contemporaneamente al primo, anche il secondo pacchetto di misure illustrando una strategia in grado di assicurare sul lungo termine il modo di produrre elettricità mediante forza idrica. Un'altra minoranza chiede al Consiglio federale un pacchetto unico relativo alla Strategia energetica 2050, comprensivo di apertura del mercato dell'elettricità, riforma fiscale ecologica e strategia della rete elettrica in senso lato. Nelle deliberazioni sarebbero da preferire misure volte ad aumentare l'efficienza energetica presentate in un progetto scorporato.

Nelle deliberazioni sul primo capitolo della legge sull'energia la Commissione ha deciso con 12 voti contro 12 e voto decisivo del presidente di rinunciare, nel progetto, a formulare obiettivi in materia di consumo (art. 3). Ha ritenuto che fare previsioni a così lunga scadenza non sia affidabile né sufficiente per quanto concerne la riduzione del consumo. Una minoranza reputa invece necessario fissare obiettivi in materia di consumo, mentre si può rinunciare a ulteriori obiettivi intermedi. Con 15 voti contro 8 e 2 astensioni la Commissione stralcia anche le disposizioni relative all'adeguamento degli obiettivi (art. 4). Una maggioranza della Commissione respinge inoltre con 14 voti contro 10 la disposizione secondo cui, prima di costruire una nuova centrale termica a combustibili fossili oppure ampliare o rinnovare una esistente, l'autorità competente secondo il diritto cantonale deve verificare se l'energia che si prevede di produrre con essa non possa essere generata con energie rinnovabili (art. 6 cpv. 2). Ritiene che le legislazioni dei singoli Cantoni differiscano troppo una dall'altra per riuscire a evitare una disparità di trattamento in caso di pianificazione delle centrali termiche a combustibili fossili. Una minoranza, ai sensi all'orientamento della Strategia energetica, sostiene il disciplinamento così come previsto nel progetto dal Consiglio federale.
 
 
Sulla protezione delle acque c'è concordanza con il Consiglio degli Stati
Durante le deliberazioni sul disegno di legge federale sulla protezione delle acque (13.059) la Commissione, con 13 voti contro 7 e 4 astensioni, si è allineata alle decisioni del Consiglio degli Stati. Il disegno prevede l'introduzione di un finanziamento speciale a scopo vincolato volto a potenziare un certo numero di stazioni di depurazione delle acque di scarico (SDA) in modo da ridurre l’immissione di sostanze organiche in tracce (microinquinanti) nelle acque. Una minoranza propone di non entrare in materia, mentre un'altra minoranza chiede che il finanziamento speciale riguardi anche gli impianti di nitrificazione o di denitrificazione. Nel 2010 la CAPTE-S, con la mozione 10.3635, aveva già richiesto l'adozione di misure per la protezione delle acque.
 
 
Giusta utilizzazione delle risorse genetiche
Con 16 voti contro 8, la Commissione è entrata in materia sul progetto di ratifica del Protocollo di Nagoya (13.034). Essa è pertanto d'accordo che nella legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio vengano introdotte disposizioni concernenti l'accesso alle risorse genetiche. La Commissione ha quindi avviato anche le deliberazioni sulle basi giuridiche per la giusta ed equa condivisione dei benefici derivanti dall'utilizzazione di tali risorse. Una minoranza sottolinea il dispendio burocratico e i costi legati alla ratifica di questo protocollo. Essa propone alla propria Camera di non entrare in materia.

Presieduta dal consigliere nazionale Hans Killer (V/AG) e dal consigliere nazionale Stefan Müller-Altermatt (CE/SO), la Commissione si è riunita a Berna il 20 e il 21 gennaio 2014. A parte della seduta era presente la consigliera federale Doris Leuthard.

 
 
Berna, 21 gennaio 2014 Servizi del Parlamento