Revisione parziale della legge sulla protezione dell’ambiente
La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio degli Stati (CAPTE-S) non crede più alla riuscita del progetto concernente l’economia verde rimane sulle sue posizioni in merito al progetto concernente l’economia verde e propone di nuovo di non entrare in materia.

La Commissione ha deciso, con 6 voti contro 6 e il voto decisivo del presidente, di non entrare in materia sulla revisione della legge sulla protezione dell’ambiente (14.019). La questione dell’entrata in materia ha dovuto essere riesaminata in quanto nella sessione autunnale il Consiglio nazionale aveva bocciato il progetto nella votazione sul complesso. Una parte della maggioranza della Commissione ritiene che non sia necessario intervenire essendo la Svizzera all’avanguardia nell’ambito della protezione ambientale: nuove disposizioni sarebbero, oltre che inutili, dannose per l’economia. Altri affermano che il progetto indebolito da parte del Consiglio nazionale non possa più essere sostenuto e che, se mantenuta, la versione del Consiglio degli Stati non avrebbe praticamente nessuna possibilità di successo. La maggioranza preferisce dunque non prolungare ulteriormente i dibattiti. La minoranza rimane invece convinta che sia urgente intervenire e deplora il fatto che il disegno originario del Consiglio federale sia stato fortemente indebolito. Essa propone di entrare in materia in modo da consentire anche al neoeletto Parlamento di esprimersi in merito alle questioni ambientali sollevate dal progetto.

 

Convenzione di Minamata sul mercurio

La CAPTE-S propone inoltre all’unanimità di approvare la Convenzione di Minamata sul mercurio (14.086). Essa stabilisce norme vincolanti di diritto internazionale per la gestione del mercurio e mira a ridurre su scala mondiale l’impiego di questo metallo pesante tossico nei prodotti e nei processi industriali. Grazie alla sua legislazione ambientale, la Svizzera adempie fondamentalmente già ora gli obiettivi e i requisiti fissati nella Convenzione; la Commissione ritiene che direttive mondiali in questo campo possano rafforzare la posizione dell’economia svizzera e contribuire a lottare contro i danni ambientali transnazionali causati da questo metallo.

 

Spazi riservati alle acque

La Commissione si è nuovamente occupata della problematica legata agli spazi riservati alle acque all’interno delle superfici per l’avvicendamento delle colture (SAC). Rammenta che sono già state adottate due mozioni sul tema che chiedono, da un lato, di garantire la compensazione delle perdite di SAC (12.3334) e, dall’altro, di accordare un maggiore margine di manovra ai Cantoni nella determinazione dello spazio riservato alle acque (15.3001). Sempre nello stesso senso, la Commissione propone, con 6 voti contro 6 e il voto decisivo del presidente, di accogliere la mozione Müller volta ad autorizzare deroghe alla larghezza minima dello spazio riservato alle acque (12.3047). A suo avviso il problema principale risiede nell’attuazione della legge e non nelle disposizioni legali in sé. Per questo motivo respinge anche le nove iniziative cantonali che chiedono di allentare la legislazione sulla protezione delle acque (12.309 ; 12.320 ; 12.321 ; 12.324 ; 12.325 ; 13.301 ; 13.307 ; 13.311 ; 13.314) nonché l’iniziativa parlamentare Parmelin che chiede che la delimitazione degli spazi riservati alle acque sia di competenza cantonale e non federale (13.455).

Una minoranza ritiene che la mozione Müller (12.3047) sia sproporzionata e che bisognerebbe evitare di rimettere in questione il compromesso che ha consentito il ritiro dell’iniziativa popolare «Acqua viva» (07.060).

 

Presieduta dal consigliere agli Stati Ivo Bischofberger (CE/AI) nel suo Cantone di origine di Appenzello, la Commissione si è riunita il 26 e il 27 ottobre 2015. A parte della seduta era presente la consigliera federale Doris Leuthard.

 

 

Berna, 27 ottobre 2015 Servizi del Parlamento