Concluso l’esame da parte di ciascuna Camera della revisione della legge sugli acquisti pubblici (17.019), la CET-N è passata ora alla fase di appianamento delle divergenze. Per poco più della metà delle divergenze, la Commissione si è allineata al Consiglio degli Stati. Il Consiglio nazionale discuterà il progetto nella sessione primaverile 2019.

Mantiene tuttavia le seguenti divergenze:

  • art. 3 lett. g/ art. 41 cpv. 1: con 17 voti contro 7 la Commissione intende attenersi alla sua decisione in materia di aggiudicazione e introdurre un nuovo paradigma con l’aggiudicazione all’«offerta più vantaggiosa». In tal modo i requisiti elencati nell’articolo 29 dovrebbero acquisire maggior peso rispetto al prezzo;
  • art. 4 cpv. 2 lett. b.: contrariamente al Consiglio degli Stati, la CET-N non reputa vi sia motivo di escludere la produzione di energia elettrica dal campo di applicazione della legge (15:9 e un’astensione). Attualmente l’esclusione di questo settore sarebbe contraria alle regole dell’OMC;
  • art. 7 cpv. 1: la Commissione decide all’unanimità di attenersi alla variante proposta dal Consiglio federale, poiché in Svizzera il concetto di «concorrenza efficace» è consolidato ed è già menzionato nell’articolo sullo scopo della legge;
  • art. 10 cpv. 1 lett. e: con 13 voti contro 12 la Commissione si attiene alla decisione presa dal Consiglio nazionale e auspica che le commesse aggiudicate dalla Confederazione alle organizzazioni attive nell’integrazione professionale vengano escluse dal campo d’applicazione della legge. I Cantoni, per contro, possono decidere liberamente se mettere a concorso le loro commesse;
  • art. 10 cpv. 1 lett. i: la CET-N propone con 14 voti contro 10 e un’astensione di non escludere PUBLICA dal campo di applicazione della legge. Gli istituti di previdenza della Confederazione sottostanno già da molto tempo all’accordo dell’OMC;
  • art. 11 lett. f/ art. 35 lett. s: la Commissione decide all’unanimità di attenersi alla decisione del Consiglio nazionale, secondo cui il committente non può condizionare l’ottenimento della documentazione al pagamento di tasse;
  • art. 12 cpv. 1: la Commissione decide con 15 voti contro 9 e un’astensione di attenersi al principio secondo cui fa stato il luogo in cui sono fornite le prestazioni;
  • art. 29 cpv. 1 e 2: con 18 voti contro 5 e 2 astensioni la Commissione si esprime a favore del compromesso proposto dall’Amministrazione federale che prevede di trasferire il requisito relativo al livello dei prezzi dalle disposizioni previste per le commesse che rientrano nell’ambito di applicazione dei trattati internazionali (cpv. 1) a quelle che si applicano alle commesse che non rientrano in quell’ambito di applicazione (cpv. 2), allo scopo di evitare azioni legali presso l’OMC. Per il capoverso 1 la Commissione si attiene inoltre al requisito relativo all’«affidabilità del prezzo»;
  • art. 38 cpv. 4: la Commissione si attiene all’unanimità alla decisione del Consiglio nazionale e reputa questo capoverso necessario per l’introduzione del sistema delle due buste;
  • art. 41 cpv. 2: con 15 voti contro 10 la Commissione respinge lo stralcio di questa disposizione e si pronuncia a favore della proposta del Consiglio federale dove però auspica un’eliminazione del termine «ampiamente»;
  • art. 52 cpv. 2: la CET-N si attiene con 18 voti contro 3 e 3 astensioni al progetto del Consiglio federale, in sintonia con l’idea di potenziare leggermente la protezione giuridica;
  • art. 59: la Commissione non ritiene opportuno, a differenza del Consiglio degli Stati, stralciare completamente dalla legge il diritto di esame degli atti e si pronuncia con 19 voti contro 4 a favore del mantenimento dei capoversi da 1 a 3.

Il Consiglio nazionale discuterà il progetto nella sessione primaverile 2019. La votazione finale è prevista nella sessione estiva 2019.

2. Accordo istituzionale con l’UE

Il 16 gennaio scorso il Consiglio federale ha invitato le due CET a esprimere un parere sull’Accordo istituzionale con l’UE. Con 20 voti contro 5 la CET-N ha deciso di procedere a questa consultazione. Ha parimenti discusso del modo in cui intendeva procedere in vista della sua seduta del 25 e 26 febbraio 2019. Oltre ad aver stabilito di organizzare delle audizioni, la CET-N ha deciso, con 16 voti contro 8 e un’astensione, di conferire un mandato congiunto a due esperti, i professori Carl Baudenbacher e Philipp Zurkinden. La maggioranza della Commissione reputa che l’Accordo istituzionale rivesta una grande importanza, in particolare per l’economia svizzera. La portata giuridica dell’Accordo non è tuttavia chiara su diverse questioni fondamentali, soprattutto per quanto riguarda: il margine di manovra del tribunale arbitrale qualora l’UE chieda di adire la Corte di giustizia europea, il futuro delle misure di accompagnamento o gli effetti dell’Accordo istituzionale sugli aiuti di Stato e sull’Accordo di libero scambio del 1972. La Delegazione amministrativa deve ancora approvare le spese relative a questo mandato.

3. Attuazione delle raccomandazioni del Forum globale sulla trasparenza e sullo scambio di informazioni

Il disegno di legge del Consiglio federale (18.082) mira a garantire che siano adottate le misure necessarie per attuare le raccomandazioni del Forum globale, affinché il giudizio complessivo di «ampiamente conforme» ottenuto nella fase 2 possa essere mantenuto nella prossima valutazione tra pari. A tal fine il diritto svizzero deve essere adeguato per quanto concerne in particolare le azioni al portatore, lo scambio di informazioni e le domande di assistenza amministrativa che si fondano su dati rubati.

Dopo aver sentito le cerchie interessate ed esperti, la CET-N ha rinviato la decisione concernente l’entrata in materia. Le audizioni hanno sollevato alcuni interrogativi sul disegno di legge ai quali la Commissione desidera che l’amministrazione risponda previamente. La CET-N procederà dunque al dibattito di entrata in materia e alla deliberazione di dettaglio nella riunione del 25 e 26 febbraio 2019.

4. La Commissione raccomanda l’adozione della Convenzione BEPS

La Commissione raccomanda alla sua Camera, con 15 voti contro 7 voti (senza astensioni) di entrare in materia sull’oggetto concernente l’approvazione della Convenzione BEPS (18.063) e di approvarlo. La Convenzione disciplina l’adeguamento efficiente delle convenzioni sulla doppia imposizione concluse dalla Svizzera agli standard minimi del progetto BEPS dell’OCSE, al fine di lottare contro l’elusione fiscale illecita di imprese multinazionali. La Svizzera ha formulato una serie di riserve. Ad esempio, a causa delle riserve espresse dai Cantoni nel corso della procedura di consultazione, la procedura arbitrale prevista si applicherà solo a partire dalla data di entrata in vigore della Convenzione. La minoranza accoglie con particolare favore la procedura arbitrale. Tuttavia, poiché la Convenzione aumenterà l’onere amministrativo per le imprese, la minoranza non intende entrare in materia sul relativo decreto federale. Il decreto federale che approva la Convenzione BEPS sarà trattato in Consiglio nazionale nella sessione primaverile.

5. Soppressione del termine per il cambio dei biglietti di banca

Diversamente dal Consiglio degli Stati, che si è occupato del disegno di legge 18.025 durante la sessione invernale, la CET-N si è detta favorevole, con 15 voti contro 8 e 2 astensioni, a sopprimere il termine per il cambio delle serie di banconote richiamate dalla Banca nazionale. Secondo la maggioranza è incomprensibile che le banconote perdano improvvisamente valore allo scadere di un termine. Nel confronto internazionale la prassi in uso in Svizzera è praticamente unica. La Commissione propone che il 90% del controvalore dei biglietti non cambiati sia destinato a Fondssuisse, Confederazione e Cantoni 25 anni dopo il richiamo di una serie di banconote. La Commissione sostiene la stessa chiave di ripartizione decisa dal Consiglio degli Stati. Una minoranza propone di mantenere il termine per il cambio e di allinearsi alla decisione del Consiglio degli Stati.

6. Concorrenza ad armi pari nel commercio online

La Commissione propone senza opposizioni di accogliere la mozione Vonlanthen (18.3540) che chiede di assoggettare all’imposta sul valore aggiunto le piattaforme on line estere nel caso di forniture di beni e servizi in territorio svizzero. La Commissione concorda sulla necessità di intervenire a livello legislativo e di colmare le lacune esistenti nell’imposizione delle piattaforme online. La CET-N si allinea così alla decisione del Consiglio degli Stati del 24 settembre 2018.

7. Abolire l’imposizione dello strumento di lavoro

L’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Fathi Derder (17.522) si prefigge di abolire l’assoggettamento all’imposta sulla sostanza del cosiddetto strumento di lavoro degli imprenditori, in modo da migliorare le condizioni quadro dal profilo fiscale per le startup e le PMI innovative. La Commissione riconosce che il Consiglio federale è disposto a esaminare ulteriori misure, anche fiscali, al fine di promuovere le imprese innovative. A suo modo di vedere ciò tuttavia non basta: riconosce infatti la necessità di intervenire a livello legislativo e dà quindi seguito, con 16 voti contro 8 e un’astensione, all’iniziativa parlamentare. Nell’attuare un’iniziativa parlamentare il Parlamento non è vincolato dal testo della stessa. La CET-N reputa che sia opportuno proporre una soluzione su base volontaria per i Cantoni («disposizione facoltativa»), di cui possano beneficiare non solo le startup ma anche le PMI. Il passo successivo è quello di ottenere l’approvazione della CET-S.

8. Armonizzazione degli interessi di mora e di quelli rimunerativi

Con 17 voti favorevoli e 8 contrari la Commissione propone di accogliere la mozione Jauslin (16.3055) nella sua versione modificata dal Consiglio degli Stati. La maggioranza della Commissione si allinea così al Consiglio degli Stati che giudica opportuna l’armonizzazione degli interessi di mora e di quelli rimunerativi; respinge tuttavia, al pari del Consiglio degli Stati, un loro collegamento all’evoluzione del mercato.

Presieduta dal consigliere nazionale Jean-François Rime (UDC, FR), la Commissione si è riunita a Berna il 28 e il 29 gennaio 2019. In parte era presente alla seduta il presidente della Confederazione Ueli Maurer.