Le Commissioni delle finanze delle Camere federali (CdF) hanno avviato le deliberazioni sul preventivo 2024 con piano integrato dei compiti e delle finanze 2025-2027 nell’ambito di una seduta congiunta. Le CdF si rallegrano che le cifre adottate dal Consiglio federale il 28 giugno 2023 rispettino le direttive del freno all’indebitamento nel 2024. Tuttavia, le sfide di politica fiscale rimangono elevate. Da un lato, il Parlamento non ha margine di manovra in termini di politica fiscale per la deliberazione sul preventivo di quest’anno. Dall’altro, gli anni del piano finanziario 2025-2027 mostrano deficit strutturali molto elevati, fino a 1,2 miliardi di franchi, nonostante gli sgravi previsti nel settore delle uscite fortemente vincolate, senza contare ulteriori possibili oneri supplementari, come il contributo della Svizzera alla ricostruzione dell’Ucraina, la riforma dell’imposizione della proprietà abitativa e l’imposizione individuale.

Preventivo 2024 con piano integrato dei compiti e delle finanze 2025-2027 (23.041 ​sn)

Nella sua seduta del 28 giugno 2023 il Consiglio federale ha approvato le cifre per il preventivo 2024 con un deficit di finanziamento ordinario di 0,5 miliardi di franchi. Poiché il margine di manovra (eccedenza strutturale) è pari a 5 milioni di franchi, le direttive del freno all’indebitamento, che avrebbero ammesso un deficit congiunturale di mezzo miliardo di franchi, risultano appena rispettate. Nell’ambito delle sue deliberazioni sul progetto del Consiglio federale, il Parlamento può quindi prevedere aumenti solo se deciderà contemporaneamente di effettuare tagli della stessa entità altrove. In questo contesto assai vincolato dal punto di vista della politica fiscale, spetterà al Parlamento dare eventualmente priorità ad alcune attività statali a discapito di altre.

Anche nel 2024 il Consiglio federale prevede uscite straordinarie significative, che tuttavia non sono soggette al freno all’indebitamento. Le uscite straordinarie interessano in particolare i trasferimenti di mezzi finanziari ai Cantoni in relazione con le persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina (1,2 mia. fr.), un apporto di capitale alle FFS a seguito della pandemia di COVID-19 (1,2 mia. fr.) e una possibile attivazione del piano di salvataggio per il settore dell’energia elettrica (4 mia. fr.). In conclusione, risulta un deficit di finanziamento pari a 6,7 miliardi di franchi.

Argomento di discussione nelle CdF sono stati le consistenti uscite straordinarie previste, i tagli trasversali in tutti i dipartimenti, i tagli al preventivo agricolo, le proposte del Consiglio federale per misure di sgravio da applicare alle uscite vincolate dal 2025 e le ripercussioni finanziarie della prevista revisione delle rendite per superstiti. Le CdF proseguiranno la deliberazione sul preventivo a fine agosto, dopo che il Consiglio federale avrà adottato il messaggio sul preventivo 2024 con piano integrato dei compiti e delle finanze 2025-2027.

Procedura per i c​​rediti urgenti

Le CdF hanno avuto un intenso scambio di opinioni sulla procedura per i crediti urgenti, che è stata applicata da ultimo in occasione della deliberazione sui crediti d’impegno per il salvataggio di Credit Suisse. In questo contesto, tema di discussione è stata anche la composizione partitica della Delegazione delle finanze (DelFin). Le CdF hanno incaricato la Commissione delle finanze del Consiglio nazionale (CdF-N) di approfondire la questione sulla necessità di intervenire a livello legislativo. In particolare, si dovrà esaminare in che misura l’effetto giuridico di un rifiuto della successiva approvazione di crediti d’impegno e crediti a preventivo già stanziati dalla DelFin con procedura d’urgenza debba essere precisato nella legge federale sulle finanze della Confederazione (LFC, RS 611.0). Inoltre, la CdF-N esaminerà in che misura il regime normativo vigente sulla costituzione e la composizione della DelFin debba essere adeguato. Nel caso venga individuata la necessità di intervenire a livello legislativo, la CdF-N avvierà una corrispondente revisione della legge mediante un’iniziativa di commissione ancora prima del cambio di legislatura.

Alta vigilanza concomitan​te in crisi straordinarie

Le CdF hanno inoltre discusso se sia opportuno che il Parlamento rafforzi l’alta vigilanza concomitante nel caso di crisi straordinarie. Nell’ambito dell’indagine esterna, avviata dal capo del Dipartimento federale dell’interno (DFI) nel giugno 2022 in relazione all’acquisto di vaccini anti-COVID-19, il responsabile dell’indagine ha formulato una raccomandazione (cfr. rapporto finale, raccomandazione 10). La DelFin e le CdF non ravvisano alcuna necessità di intervento. L’attuale sistema dell’alta vigilanza concomitante, applicato costantemente durante la crisi da COVID-19, ha dato prova della sua validità.

Alta vigilanza finanziaria sull​​e imprese della Confederazione

Infine, le sottocommissioni delle CdF hanno riferito alle Commissioni plenarie le loro conclusioni in merito al raggiungimento degli obiettivi strategici delle imprese e degli istituti della Confederazione nell’esercizio 2022. Nella loro qualità di commissioni preposte all’alta vigilanza, le CdF valutano in che modo il Consiglio federale e i dipartimenti esercitano il loro ruolo di ente proprietario.

Codiretta dal presidente della CdF-N, il consigliere nazionale Roland Fischer (PVL, LU), e della presidente della Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati (CdF-S), la consigliera agli Stati Johanna Gapany (PRL, FR), la seduta annuale congiunta delle Commissioni delle finanze si è svolta il 29 giugno 2023 a Lucerna. Per quanto riguarda il seminario sulla politica finanziaria delle CdF è stato pubblicato un comunicato stampa separato.