A margine del seminario di politica finanziaria incentrato sulle ricadute economiche e finanziarie della crisi pandemica, la Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati (CdF-S) si è riunita in seduta ordinaria, occupandosi di quattro oggetti le cui ripercussioni sulle finanze federali potrebbero ammontare a circa 29 miliardi di franchi. Ha in seguito analizzato la riforma dell’AVS sotto il profilo finanziario.

Nel quadro della procedura di corapporto, la Commissione si è occupata di diversi progetti dagli effetti non trascurabili sul piano finanziario. Trasmetterà le sue considerazioni alle commissioni tematiche incaricate dell’esame preliminare.

Finanziamento della partecipazione svizzera alle misure dell’UE nell’ambito della ricerca e dell’innovazione dal 2021 al 2027 (20.052 s)

La Commissione ha analizzato il disegno del Consiglio federale che propone lo stanziamento dei mezzi finanziari necessari (6,15 miliardi di franchi) alla partecipazione attiva della Svizzera alla prossima serie di programmi europei nell’ambito della ricerca e dell’innovazione. Dopo una lunga discussione, con 8 voti contro 3 la Commissione ha respinto la proposta di ridurre l’ammontare delle riserve finanziarie previste dal progetto e propone alla propria Camera di aderire al disegno del Consiglio federale.

Strategia di cooperazione internazionale 2021–2024 (20.033 n)

Il progetto che definisce l’orientamento strategico della cooperazione internazionale per il periodo 2021–2024 e propone cinque crediti quadro per complessivi 11,25 miliardi di franchi è già stato trattato e modificato dal Consiglio nazionale. La CdF-S propone invece di aderire al disegno iniziale del Consiglio federale e, contrariamente a quanto deciso dal Consiglio nazionale, si oppone all’introduzione in ogni decreto federale di una disposizione secondo cui la determinazione degli importi annui dei contributi deve tenere conto della strategia di riduzione del disavanzo risultante dai debiti contratti a causa della crisi pandemica. La Commissione mantiene all’unanimità la posizione assunta in relazione a diversi oggetti trattati in passato: affinché ogni settore contribuisca in modo equo agli eventuali sforzi richiesti, la CdF-S intende mettere a punto una strategia globale da applicare al momento di esaminare il preventivo e di approvare le spese.

Promozione della cultura per il periodo 2021–2024 (20.030 n)

In questo progetto il Consiglio federale definisce l’impostazione strategica della politica culturale della Confederazione per il periodo 2021–2024. Per mettere in atto tale politica l’Esecutivo chiede lo stanziamento di 934,5 milioni di franchi. In linea con la strategia adottata in relazione ai progetti pluriannuali, la Commissione propone alla propria Camera di aderire al disegno governativo. La CdF-S rileva nondimeno che l’approvazione dei limiti di spesa riflette l’orientamento politico seguito dal Parlamento ma non va considerata un’autorizzazione formale allo stanziamento dei relativi fondi: quest’ultima può infatti essere concessa unicamente dalle Camere federali attraverso l’approvazione, ogni anno, dei crediti a preventivo. Con 10 voti contro 1, la Commissione ha pertanto respinto la proposta di limitare a 899,8 milioni di franchi (34,7 milioni di franchi in meno rispetto a quanto chiesto dal Consiglio federale) l’ammontare totale dei limiti di spesa e dei crediti quadro destinati alla promozione della cultura.

Altri oggetti

La Commissione si è quindi occupata di due oggetti nel quadro della procedura di corapporto: il progetto di proroga del credito quadro volto a garantire l’acquisto di mezzi destinati al trasporto regionale di viaggiatori e il progetto di stabilizzazione finanziaria dell’AVS. Il primo oggetto prevede di prorogare fino al 31 dicembre 2030 il credito quadro di 11 miliardi di franchi volto a garantire, mediante fideiussioni, l’acquisto di mezzi d’esercizio nel trasporto regionale di viaggiatori. Il secondo oggetto si prefigge di garantire a medio termine il finanziamento delle rendite AVS. Dopo aver analizzato le implicazioni finanziarie dei due progetti, la CdF-S propone alla propria Camera di aderire ai disegni del Consiglio federale.

La CdF-S ha infine preso atto del rapporto annuale 2019 del Controllo federale delle finanze (CDF).

Alta vigilanza finanziaria

Nel corso di una seduta congiunta con la commissione omologa del Consiglio nazionale, le sottocommissioni 2 (DFAE/DEFR), 3 (DFI/DATEC) e 4 (DFGP/DDPS) hanno riferito in merito all'esito delle rispettive sedute concernenti le unità rese autonome della Confederazione. Benché assolvano compiti pubblici e siano detenute totalmente o in maggioranza dalla  Confederazione, tali unità non fanno parte dell'Amministrazione federale centrale e i loro bilanci non necessitano dell'approvazione dell'Assemblea federale. In alcune occasioni le sottocommissioni delle CdF si sono riunite in seduta con le sottocommissioni competenti delle CdG. Le commissioni delle finanze hanno rilevato che in linea di principio il sistema delle unità rese autonome funziona in modo soddisfacente. Le relazioni concernenti la Posta e la RUAG hanno nondimeno dato luogo a discussioni concernenti il modello aziendale. Per quanto concerne la Posta, il Consiglio federale intende autorizzarla a concedere crediti e ipoteche; il 5 giugno 2020 ha quindi avviato la procedura di consultazione concernente la relativa modifica della legge sull'organizzazione della Posta. Dal canto suo, la RUAG sta attraversando una complessa fase di ristrutturazione in vista del previsto scorporo. Le sottocommissioni competenti seguiranno con attenzione l'evolversi della situazione.

 

Presieduta dal consigliere agli Stati Peter Hegglin (M-CEB, ZG), la Commissione si è riunita a Zugo il 30 giugno 2020. A parte della seduta hanno partecipato il direttore del Controllo federale delle finanze e rappresentanti del DFAE, del DFI, del DFF, del DEFR et del DATEC.