La Commissione della gestione del Consiglio nazionale (CdG-N) ha indagato sull’acquisto di mascherine nella prima fase della pandemia (gennaio – giugno 2020). Essa critica il fatto che il Consiglio federale e il DDPS abbiano attribuito il mandato alla Farmacia dell'esercito senza conferirle allo stesso tempo risorse supplementari. I controlli della qualità sono in tal modo stati trascurati. Oltre alle mancanze inerenti all’acquisto in quanto tale, la CdG-N critica il fatto che il DDPS non sia ancora riuscito a garantire una trasparenza sufficiente per quanto riguarda l’acquisto di mascherine né a fare chiarezza sulle accuse e gli interrogativi che circolano da tempo.

Nell'ambito dell'esame delle Commissioni della gestione delle Camere federali (CdG), la CdG-N ha indagato sull'acquisto di mascherine nella prima fase della pandemia (gennaio - giugno 2020). La Commissione si è concentrata sulle questioni inerenti al mandato attribuito alla Farmacia dell'esercito, sul processo di acquisto di mascherine nonché sui controlli della qualità. La questione dell'adeguatezza dei prezzi delle maschere acquistate, invece, non è stata oggetto dell'esame, soprattutto perché sono ancora in corso due procedimenti penali a tal proposito.

Nel corso della sua indagine, la CdG-N ha riscontrato lacune inerenti al mandato assegnato alla Farmacia dell'esercito nonché all'acquisto di mascherine, ma anche una certa mancanza di trasparenza e un’incapacità da parte del DDPS nell'affrontare le carenze.

Mancanza di trasparenza

La CdG-N constata che la trasparenza riguardo all'acquisto di mascherine da parte della Farmacia dell'esercito è rimasta insoddisfacente e che il DDPS non ha chiarito in modo sufficiente le accuse e gli interrogativi relativi a tale acquisto. La Commissione stessa ha avuto difficoltà a ottenere informazioni chiare sui processi e lo svolgimento dell’acquisto di mascherine. Ha ricevuto informazioni lacunose o vaghe in diverse occasioni e solo in una fase molto tardiva il DDPS ha rivelato alla Commissione che per il controllo della qualità delle mascherine sono state impiegate troppo poche risorse e che quindi si è persa l’opportunità di segnalare i difetti. La CdG-N presume che le indagini penali in corso chiariranno altre questioni ancora irrisolte riguardo all'acquisto di mascherine, in particolare l'adeguatezza dei prezzi.

Mandato attribuito alla Farmacia dell’esercito: risorse carenti e controlli della qualità lacunosi

La CdG-N non ha capito perché il Consiglio federale e il DDPS non si siano previamente interrogati sulla disponibilità all’interno della Farmacia dell’esercito di risorse adeguate, viste la particolare entità e la natura in parte nuova dei compiti, oppure perché alla Farmacia dell’esercito non siano direttamente state assegnate risorse supplementari.

La Commissione ritiene che la mancanza di risorse abbia portato a trascurare i controlli della qualità. Di conseguenza, si è persa l’opportunità di segnalare i difetti e, se del caso, di rescindere i contratti. In questo contesto, la CdG-N critica in particolare il fatto che i controlli delle merci consegnate nell'estate e nell'autunno 2020, ossia quando la situazione pandemica si era distesa, non siano stati correttamente ripristinati.

I controlli della qualità sono anche stati complicati dal fatto che non c'era (e non c'è tutt’ora) nessun laboratorio in Svizzera con l’accreditamento necessario per testare le mascherine chirurgiche. Poiché è probabile che queste continueranno a essere un bene importante nell’ottica di future pandemie, la CdG-N raccomanda al Consiglio federale di esaminare l’opportunità di disporre in Svizzera di un ente accreditato per la verifica della qualità delle maschere chirurgiche, nonché la fattibilità economica di una tale soluzione.

Conclusioni

Per la CdG-N è importante sottolineare che le persone responsabili in seno al DDPS e in particolare alla Farmacia dell’esercito hanno dovuto operare in condizioni difficili e sotto una pressione notevole e hanno pertanto dato prova di un grande impegno. È comprensibile che in queste condizioni possano verificarsi degli errori. È altrettanto chiaro che la decisione di conferire un mandato alla Farmacia dell’esercito era stata presa in seguito alla constatazione di un certo numero di carenze nel campo della prevenzione delle pandemie, di cui né la Farmacia dell’esercito né il DDPS sono responsabili.

La CdG-N ha inoltre identificato anche i seguenti tre aspetti, più gravi rispetto alle lacune relative all’acquisto di mascherine da parte della Farmacia dell’esercito: 1) la Svizzera non era sufficientemente preparata per affrontare una pandemia per quanto concerne le scorte di materiale di protezione, 2) nel conferire il mandato alla Farmacia dell’esercito, il Consiglio federale e il DDPS non le hanno fornito il supporto e le risorse supplementari necessari e 3) il DDPS e la Farmacia dell’esercito non sono tuttora riusciti a garantire una trasparenza sufficiente per quanto riguarda l’acquisto di mascherine né a fare chiarezza sulle accuse e gli interrogativi che circolano da tempo.

Le lacune riscontrate nella preparazione alla pandemia sono state riconosciute dal Consiglio federale e diversi accertamenti sono attualmente in corso. La CdG-N parte dal presupposto che, dal canto suo, il DDPS stia esaminando in modo approfondito il ruolo e i compiti che la Farmacia dell’esercito dovrà assumere in futuro. A tempo debito la Commissione chiederà di essere informata su questi lavori e sui relativi risultati.

Per quanto concerne l’aspetto dell’insufficiente trasparenza, la CdG-N ritiene che i procedimenti legali in corso permetteranno di migliorare la situazione. D’altra parte si aspetta che il DDPS saprà trarre insegnamento dall’analisi condotta e che in futuro sarà in grado di comunicare in modo più trasparente.

La CdG-N chiede al Consiglio federale di esprimere un parere sul suo rapporto entro il 18 maggio 2022.