Dopo che nella sessione primaverile il Consiglio degli Stati non è entrato in materia sul controprogetto indiretto all’iniziativa popolare per imprese responsabili (16.077, progetto 2), la Commissione ha invece deciso con 15 voti contro 10 di mantenere la propria decisione di entrata in materia. Una minoranza vuole proporre al Consiglio nazionale di aderire alla decisione del Consiglio degli Stati di non entrare in materia.

​La Commissione è sempre del parere che le richieste dell’iniziativa siano fondamentalmente giustificate e che proponendo un controprogetto indiretto l’iniziativa potrebbe essere ritirata. Essa teme che una campagna di voto potrebbe determinare un distacco incolmabile tra l’economia e la società. Sottolinea inoltre che rappresentanti di spicco dell’economia auspicano un controprogetto indiretto. Visto che in questa occasione doveva unicamente esprimersi sulla divergenza rispetto al Consiglio degli Stati sulla questione dell’entrata in materia, la Commissione non ha potuto procedere alla deliberazione di dettaglio del controprogetto indiretto. Essa ha però discusso compiutamente su un eventuale ulteriore sviluppo del controprogetto indiretto (16.077, progetto 2), formulando in merito i seguenti principi:

  • il controprogetto indiretto deve rispondere alle esigenze dell’economia e portare al ritiro dell’iniziativa popolare.
  • In linea di massima deve fondarsi sui progetti delle Commissioni degli affari giuridici del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati (CAG-N e CAG-S).
  • L’ulteriore sviluppo del controprogetto indiretto deve riguardare segnatamente i seguenti punti:
    • la norma sulla responsabilità secondo i progetti della CAG-N e della CAG-S va stralciata. Al suo posto si rimanda alle disposizioni generali sulla responsabilità, comunque applicabili, del Codice civile. Queste disposizioni sulla responsabilità vanno descritte nel quadro dei materiali legislativi;
    • la clausola di sussidiarietà secondo il progetto della CAG-S va stralciata;
    • la tutela giurisdizionale va impostata in modo tale che chiunque voglia far valere davanti al giudice una pretesa di responsabilità deve dapprima ricorrere a una procedura davanti al Punto di contatto nazionale (PCN). Le disposizioni concernenti il PCN vanno adeguate di conseguenza;
    • l’applicazione del diritto svizzero a fatti esteri va ridotta al minimo indispensabile.

Una minoranza vuole che non si rinunci del tutto alla clausola di sussidiarietà, ma che se ne verifichi lo scopo. Un’altra minoranza sottolinea che la discussione politica sul futuro modo di procedere è importante, ma che è ancora troppo presto per esprimersi nel dettaglio sui principi dell’ulteriore sviluppo del controprogetto indiretto.

La Commissione raccomanda con 14 voti contro 7 e 2 astensioni di respingere l’iniziativa popolare per imprese responsabili(17.060). Una minoranza propone di accettarla. Un’altra minoranza propone al Consiglio nazionale un controprogetto diretto all’iniziativa.

La Commissione si esprime a favore di norme per le superfici coltive e i rumori degli aerei nel diritto in materia espropriazione

La Commissione ha esaminato il disegno del Consiglio federale per la revisione della legge sull’espropriazione (18.057) modificandone tre disposizioni essenziali e approvandolo in maniera netta, con 23 voti contro 0, nella votazione sul complesso. Essa approva, con 13 voti contro 9 e 1 astensione, l’integrazione di una norma secondo cui l’indennità per l’espropriazione di superfici coltive agricole ammonterà in futuro al sestuplo del prezzo massimo determinante. Una minoranza respinge tale modifica. Con 18 voti contro 4 la Commissione approva inoltre l’introduzione di nuove disposizioni che rafforzano i diritti procedurali dei proprietari fondiari interessati dal rumore degli aerei o da immissioni prodotte da infrastrutture dei trasporti terrestri. In futuro la procedura per stabilire il regolamento d’esercizio di un aeroporto sarà parificata alla procedura d’approvazione dei piani. La Commissione propone inoltre che i sorvoli diretti di zone abitate o la loro estensione significativa in un corridoio preesistente debbano essere inseriti in un piano d’espropriazione e indennizzati. Una minoranza respinge tali modifiche. La Commissione ha infine deciso, con 16 voti contro 0 e 7 astensioni, che i membri delle commissioni di stima vengano nominati dal Tribunale federale e non, come prevedeva il Consiglio federale, dal Tribunale amministrativo federale.

Audizioni sul tema «whistleblowing»

Con il messaggio del 20 novembre 2013 il Consiglio federale ha sottoposto al Parlamento una serie di proposte per disciplinare nel diritto del lavoro le segnalazioni lecite e quelle illecite di irregolarità da parte del lavoratore (cosiddetto «whistleblowing») (13.094 s CO. Tutela in caso di segnalazioni di irregolarità da parte del lavoratore). Nel 2015 il Parlamento ha rinviato il disegno al Consiglio federale incaricandolo di formulare le disposizioni in modo più chiaro e semplice. Il Governo ha adempiuto tale incarico presentando il 21 settembre 2018 un messaggio aggiuntivo. La Commissione ha svolto audizioni in merito alle nuove proposte del Consiglio federale, invitando le parti sociali e diversi esperti in materia di diritto del lavoro. La deliberazione di dettaglio sarà avviata in occasione della prossima riunione.

Presieduta dal consigliere nazionale Pirmin Schwander (UDC/SZ), la Commissione si è riunita a Berna il 4 e il 5 aprile 2019