La Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale si è occupata della legge federale sul mezzo d’identificazione elettronico e altri mezzi di autenticazione elettronici (23.073) e, nella votazione sul complesso, ha approvato il disegno con 21 voti contro 0 e 3 astensioni. Propone alla propria Camera alcune modifiche tese a migliorare la protezione dei dati personali e a rafforzare il ruolo della Confederazione.

Con il messaggio del 22 novembre 2023 il Consiglio federale ha adottato la legge federale sul mezzo d’identificazione elettronico e altri mezzi di autenticazione elettronici nonché il decreto che stanzia crediti d’impegno per l’implementazione e la gestione dell’Id-e. Il disegno elaborato dal Consiglio federale si differenzia nettamente dalla legge federale sui servizi d’identificazione elettronica respinta dal Popolo svizzero nel referendum del 7 marzo 2021. Diversamente da quanto prevedeva la legge respinta, il nuovo disegno prevede ad esempio che, anziché fornitori privati, sarà la Confederazione a emettere gli Id-e e a gestire l’infrastruttura necessaria.

La Commissione è favorevole al fatto che i titolari di un Id-e abbiano il massimo controllo possibile sui loro dati e che la protezione dei dati sia garantita dal sistema stesso, ma anche mediante la limitazione dei flussi di dati necessari e il salvataggio decentralizzato dei dati. Da un’infrastruttura di fiducia introdotta dallo Stato si attende un grande valore aggiunto. Questa potrà infatti essere utilizzata anche da altre autorità e da privati e consentirà di gestire in tutta sicurezza nell’applicazione fornita dalla Confederazione documenti ufficiali come i certificati di domicilio o gli estratti del registro delle esecuzioni, ma anche diplomi, biglietti o tessere di membro. La Commissione ha in larga misura seguito le proposte del Consiglio federale, ma propone alla propria Camera, tra le altre cose, di ampliare l’architettura al fine di garantire la possibilità di un’identificazione anonima, ad esempio per provare anonimamente la propria età su Internet. Auspica inoltre che il codice sorgente del software dell’infrastruttura di fiducia sia reso interamente pubblico e che l’Ufficio federale dell’informatica e della telecomunicazione (UFIT) pubblichi direttive per la divulgazione e svolga test di sicurezza. Per rafforzare ulteriormente la protezione dei dati personali la Commissione propone inoltre che l’Id-e sia revocato senza indugio qualora la sicurezza del sistema non possa più essere garantita.

L’oggetto sarà trattato dal Consiglio nazionale durante la sessione primaverile 2024.

Lo stalking diventa pu​​nibile

La proposta della Commissione di includere lo stalking (atti persecutori) nelle fattispecie del Codice penale e del Codice penale militare aveva trovato ampio consenso nella consultazione (19.433). La Commissione ne aveva preso atto già in occasione della seduta del 16 e del 17 novembre 2023. Dopo aver approfondito diverse questioni sollevate dai partecipanti alla consultazione, ha ora deciso di mantenere la versione del progetto preliminare, con una eccezione. Con 23 voti contro 0 e 1 astensione, ha infatti deciso di formulare la nuova fattispecie penale come reato perseguibile a querela di parte, e non d’ufficio, sempre che il reato non coinvolga persone unite in un partenariato o che siano state unite in un partenariato (secondo il modello della fattispecie penale dell’art. 180 CP). Nella votazione sul complesso ha approvato il progetto con 22 voti contro 2. Una volta approvato il rapporto esplicativo modificato, il progetto sarà pubblicato e sottoposto al Consiglio federale per parere già durante la prossima sessione primaverile. L’oggetto sarà verosimilmente trattato dal Consiglio nazionale durante la sessione estiva 2024.

Il commercio di strumenti di tortura va reg​olamentato

La Commissione si è per la prima volta occupata del disegno di legge del Consiglio federale sugli strumenti di tortura (23.066). La nuova legge ha lo scopo di disciplinare lo scambio di merci che possono essere utilizzate per la pena di morte o per la tortura. Con 15 voti contro 8 e 1 astensione la Commissione propone alla propria Camera di entrare in materia sull’oggetto. Riconosciuta la necessità di agire, la Commissione approva la proposta di trasporre nel diritto interno una raccomandazione del Consiglio d’Europa in questo senso. Una minoranza della Commissione si dice scettica soprattutto per motivi di protezione dei dati e propone di non entrare in materia sul disegno. La Commissione inizierà la deliberazione di dettaglio nel prossimo trimestre.

Divieto dell’uso di simboli est​​remisti, in particolare nazionalsocialisti

La Commissione si esprime a favore di una rapida attuazione di un divieto dell’uso di simboli nazionalsocialisti. È senz’altro del parere che il divieto possa essere esteso ad altri simboli razzisti, inneggianti alla violenza ed estremisti. Sarebbe tuttavia favorevole a un approccio graduale che dia la precedenza al divieto di simboli collegati al Terzo Reich. Propone pertanto alla sua Camera di accogliere la mozione 23.4318, di più ampia portata, della sua Commissione omologa (con 16 voti contro 2 e 4 astensioni), ma di mantenere al contempo la propria iniziativa 23.400 (con 15 voti contro 2 e 5 astensioni) e l’iniziativa 21.524 dell’ex consigliere nazionale Angelo Barrile (con 14 voti contro 2 e 6 astensioni). Qualora il Consiglio federale seguisse la proposta della Commissione e attuasse il divieto gradualmente, le due iniziative potrebbero essere tolte dal ruolo in una prossima fase. Il Consiglio nazionale affronterà la questione durante la sessione speciale.

Altri ogg​​​etti

  • Con 13 voti contro 5 e 4 astensioni la Commissione ha deciso di depositare un’iniziativa di Commissione (24.401) finalizzata a rendere automatica l’espulsione di qualsiasi cittadino straniero colpevole di incitare all’odio secondo l’articolo 261bis
  • La Commissione propone all’unanimità di dare seguito all’iniziativa parlamentare 21.518, che propone di punire coerentemente l’omissione di soccorso.
  • Con 14 voti contro 7 e 0 astensioni la Commissione ha deciso di mantenere la propria iniziativa 22.456 «Colmare una lacuna nella LAV: Sostenere le vittime di reati all’estero».

L’oggetto sarà trattato dal Consiglio nazionale durante la sessione primaverile 2024.

Presieduta dal consigliere nazionale Vincent Maitre (M-E/GE), la Commissione si è riunita a Berna il 22 e 23 febbraio 2024.