La Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati intende sanzionare più duramente, nell’ambito della trattazione del disegno concernente l’armonizzazione delle pene (18.043), le persone che nel corso di disordini partecipano ad azioni violente. Allineandosi al Consiglio federale, propone di quadruplicare l’attuale pena minima (120 al posto di 30 aliquote giornaliere).

Dopo aver deciso nella sua ultima seduta di scorporare dal disegno concernente l’armonizzazione delle pene le disposizioni del diritto penale per reati a sfondo sessuale, la Commissione ha ora concluso i lavori sul disegno centrale concernente l’armonizzazione delle pene. Il principio a cui si è ispirata nella trattazione è che la revisione doveva conformarsi alla struttura di base del Codice penale svizzero. A differenza di codici penali di altri Stati, in quello svizzero i reati sono formulati in modo piuttosto generico e il ventaglio delle pene comminate è di conseguenza piuttosto vasto. I tribunali dispongono pertanto di un ampio margine di apprezzamento che consente loro di sanzionare di volta in volta, in modo adeguato alla colpa, i casi molto lievi, ma anche quelli particolarmente gravi. La Commissione si è attenuta a questo sistema. Condivide il parere del Consiglio federale sull’opportunità di intervenire con aumenti mirati delle pene. In particolare, una lesione personale grave (art. 122 CP) dovrà in futuro essere sanzionata con una pena detentiva minima di un anno (finora sei mesi). La Commissione ritiene che sia necessario inoltre un inasprimento delle pene per i reati di violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari commessi nel corso di disordini (art. 285 cpv. 2 CP). Con 7 voti contro 5 segue la proposta del Consiglio federale di aumentare la pena minima a 120 aliquote giornaliere se nel corso di disordini si commette violenza contro persone e cose. Una minoranza propone che in futuro, nel caso di delitti secondo l’articolo 285 CP, si debba sostanzialmente presupporre un caso grave da punire con una pena detentiva fino a tre anni e soltanto in casi lievi con una pena pecuniaria. In taluni casi la pena pecuniaria va esclusa del tutto. La Commissione ha accolto il disegno all’unanimità nella votazione sul complesso. Esso sarà esaminato dal Consiglio degli Stati nella sessione primaverile. La Commissione ha inoltre adottato un postulato (20.3009) che incarica il Consiglio federale di verificare le norme per la commisurazione della pena unica.

Possibilità di portare il doppio cognome dopo il matrimonio

La Commissione ha deciso con il voto preponderante del presidente (5 voti contro 5 e 2 astensioni) di allinearsi alla sua Commissione omologa e di dare seguito all’iniziativa 17.523 «Possibilità di portare il doppio cognome dopo il matrimonio». La possibilità di portare il doppio cognome dopo il matrimonio era stata revocata all’inizio del 2013 con la nuova legislazione sui cognomi. La Commissione è di principio favorevole a un disciplinamento liberale della materia. Ritiene opportuno che la sua Commissione omologa esamini ora nell’ambito dell’elaborazione di un progetto come si possa ampliare, rispetto alle disposizioni vigenti, la facoltà di scelta delle persone interessate. Una parte della Commissione fa notare che non è ancora trascorso abbastanza tempo per valutare le conseguenze nella società del nuovo disciplinamento in materia di cognomi e che è pertanto prematuro avviare una nuova revisione.


Arbitrato internazionale

Dopo avere deciso tacitamente di entrare in materia sul disegno 18.076, la Commissione ha svolto la deliberazione di dettaglio sul capitolo 12 della legge federale sul diritto internazionale privato. Ha deciso di allinearsi alle decisioni prese dal Consiglio nazionale nella sessione invernale 2019 con un’unica eccezione: per quanto riguarda l’uso della lingua inglese nei ricorsi al Tribunale federale essa respinge all’unanimità la proposta che, su richiesta e a spese di una parte, il Tribunale federale debba fare eseguire una traduzione in inglese autenticata dell’intera sentenza. Secondo la Commissione, il Tribunale federale non è competente per un tale incarico che risulta peraltro problematico sotto il profilo della sovranità. Con 6 voti contro 6 e il voto preponderante del presidente, la Commissione respinge anche la possibilità di redigere atti in lingua inglese. Una minoranza vorrebbe che questa facoltà, che risponde a un’esigenza delle cerchie interessate, sia mantenuta. Un’ulteriore minoranza propone che, in caso di sospetto di corruzione, il tribunale arbitrale possa esigere prove integrative. Il disegno passerà in Consiglio degli Stati nella sessione primaverile.


Ulteriori oggetti

Con 6 voti contro 4 e 1 astensione, la Commissione propone alla propria Camera di accogliere la mozione 18.3262 («SCoop. Modificare in italiano e francese l’abbreviazione fuorviante della forma giuridica società cooperativa»). Una minoranza propone di respingerla.
 

Presieduta dal consigliere agli Stati Beat Rieder (PPD, VS), la Commissione si è riunita a Berna il 11 febbraio 2020.