Con 11 voti contro 1 e 1 astensione, la Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati (CAG-S) è entrata in materia sul progetto di legge sulla reintroduzione del doppio cognome dopo il matrimonio (17.523), elaborato dalla sua commissione omologa e approvato dal Consiglio nazionale nella sessione estiva.

La Commissione è giunta alla conclusione che, rispetto alla prospettiva attuale, l’abolizione del diritto di scegliere un doppio cognome coniugale, decisa con la revisione del 2013, sia da considerare un passo indietro. Secondo la Commissione, obbligare un coniuge a cambiare o abbandonare il proprio cognome se desidera creare un legame onomastico con il partner o con i figli comuni mette in discussione il principio della parità di diritti.

Nel corso di un’audizione dell’Associazione svizzera degli ufficiali dello stato civile, la Commissione ha constatato che nella pratica vi è l’auspicio di una normativa sul cognome che sia il più aperta e liberale possibile e che possa soddisfare il maggior numero possibile di esigenze della popolazione. La Commissione ritiene che il progetto di legge adottato dal Consiglio nazionale costituisca una soluzione praticabile e offra ai coniugi la massima libertà nella scelta del cognome, ampliando al contempo le possibilità di creare un legame onomastico tra i membri di una famiglia al fine di rafforzarne l’unità. Accoglie con favore il fatto che il progetto di legge segua un principio semplice: al momento del matrimonio, i fidanzati possono decidere individualmente se mantenere il proprio cognome, assumere quello del fidanzato o della fidanzata o portare un doppio cognome. In quest’ultimo caso i fidanzati possono stabilire l’ordine dei cognomi e decidere se questi debbano essere uniti da un trattino. La Commissione è convinta che questa soluzione si caratterizzi per la sua semplicità e renderà molto più facile l'applicazione pratica della legge. In una delle prossime sedute esaminerà in dettaglio il progetto di legge e, in quest’ottica, ha incaricato l’Amministrazione di analizzare la questione del cognome delle coppie non sposate con figli comuni e il principio del cognome da nubile o celibe.

Progetto sulla trasparenza delle persone giuridiche: entrata in materia e scissione dell’oggetto

Con 11 voti contro 2, la Commissione è entrata in materia sul disegno del Consiglio federale concernente la legge federale sulla trasparenza delle persone giuridiche e sull’identificazione degli aventi economicamente diritto (24.046). Uno degli obiettivi del disegno governativo è la creazione di un nuovo registro federale degli aventi economicamente diritto delle persone giuridiche. La Commissione accoglie con favore il principio dell’introduzione di un registro per la trasparenza, in particolare alla luce dell’evoluzione degli standard internazionali, e si augura che ciò costituisca un valore aggiunto per il dispositivo svizzero di lotta al riciclaggio di denaro. La Commissione esprime tuttavia scetticismo riguardo ai nuovi obblighi di diligenza per le attività di consulenza, anch’essi inclusi nel progetto, ritenendo che tali obblighi, nella loro forma prevista, impongano un onere aggiuntivo sproporzionato alle persone che vi sono soggette e non siano strutturati in funzione del rischio. La Commissione dubita inoltre che gli obblighi in questione siano compatibili con il segreto professionale degli avvocati. Pertanto, con 8 voti contro 4 e 1 astensione, ha deciso di scindere il progetto in due parti e di trasferire la revisione parziale della legge sul riciclaggio di denaro in un oggetto 2.

Una minoranza respinge il progetto nel suo complesso, ritenendo che la Svizzera disponga già di risorse sufficienti per combattere il riciclaggio di denaro e che l’onere amministrativo aggiuntivo per le aziende e i consulenti che si verificherebbe in caso di approvazione del disegno di legge non sia quindi giustificato. La Commissione dovrebbe dare avvio alla deliberazione di dettaglio di entrambi gli oggetti nel corso del prossimo trimestre.

Regolamentazione del commercio degli strumenti di tortura

Dopo che il Consiglio nazionale si è occupato del disegno di legge del Consiglio federale sugli strumenti di tortura (23.066) nella sessione estiva, la Commissione del Consiglio degli Stati ha affrontato la questione per la prima volta. Con 11 voti contro 1 propone alla propria Camera di entrare in materia. L’obiettivo della nuova legge è regolamentare il commercio di merci che possono essere utilizzate per eseguire la pena di morte o a scopo di tortura. La Commissione sostiene questa modifica legislativa che attua una raccomandazione del Consiglio d’Europa volta a limitare il commercio internazionale di merci che possono essere utilizzate come strumenti di tortura.

Una minoranza propone di non entrare in materia, poiché ritiene che l’attuale quadro giuridico in Svizzera sia sufficiente e non vi sia quindi la necessità di intervenire. La Commissione inizierà la deliberazione di dettaglio nel corso del prossimo trimestre.

Atti persecutori

La Commissione si è anche occupata della proposta della sua omologa di includere il reato di atti persecutori (stalking) nel Codice penale (19.433). Terrà delle audizioni in merito in occasione di una delle sue prossime riunioni.

Presieduta dal consigliere agli Daniel Jositsch (S, ZH), la Commissione si è riunita a Berna il 26 agosto 2024.