Poiché auspica un celere potenziamento dell'organico del Corpo delle guardie di confine (Cgcf), la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale non è soddisfatta dell'aumento graduale deciso dal Consiglio federale. Per tenere alta la pressione sul Governo, ha quindi proposto alla propria Camera di non stralciare l'iniziativa 15.301 presentata dal Cantone di Basilea Campagna e di prorogarne il termine di trattazione.

​Da lungo tempo la Commissione si è pronunciata a favore di un potenziamento dell'organico del Cgcf, potenziamento che nella scorsa sessione invernale ha peraltro incontrato il favore della maggioranza di entrambe le Camere. Il Parlamento ha infatti deciso di stanziare i fondi necessari a potenziare di 44 unità l'organico del Cgcf, invitando nel contempo il Consiglio federale a compensare tale spesa supplementare ridistribuendone l'onere tra i dipartimenti. La Commissione è stata però informata del fatto che il Consiglio federale ha risolto di procedere altrimenti, ridistribuendo cioè risorse all'interno dell'Amministrazione federale delle dogane (AFD) nell'ambito della realizzazione del progetto DaziT e della connessa ristrutturazione dell'AFD. Il potenziamento dell'organico avrà dunque luogo soltanto nei prossimi anni e sarà operato gradualmente e in funzione delle esigenze.

La maggioranza dei membri della Commissione ha criticato la scelta del Consiglio federale di ignorare le decisioni del Parlamento e il fatto che il potenziamento del Cgcf proceda troppo a rilento. Con la decisione presa nel dicembre del 2018 il Parlamento si aspetta che sia finalmente realizzato il piano pluriennale di potenziamento del Cgcf previsto dal Consiglio federale. Alcuni membri della Commissione ritengono invece pragmatico e adeguato l'approccio del Governo. Poiché il progetto «DaziT» si propone di accrescere l'efficienza e di riformare radicalmente la formazione nel settore della protezione delle frontiere e in quello delle dogane, sarebbe infatti poco razionale assumere e formare immediatamente nuove guardie di confine che poco dopo necessiterebbero di essere formate a nuovi compiti.

Alla luce di tali considerazioni, la Commissione è dell'avviso che non sia ancora stato raggiunto l'obiettivo principale dell'iniziativa cantonale 15.301. Con 15 voti contro 9 ha quindi proposto di prorogarne il termine di trattazione sino a metà del 2020. Entro tale data, la Commissione intende ottenere informazioni in particolare riguardo a come sia stata operata, all'interno dell'AFD, la prevista ridistribuzione di risorse a favore della sicurezza delle frontiere.

Garanzie federali sui mutui per scorte obbligatorie

La Commissione propone all'unanimità di approvare il credito d'impegno per le garanzie federali sui mutui per scorte obbligatorie (18.072). A suo avviso è infatti ragionevole che la Confederazione sostenga le imprese tenute a costituire scorte obbligatorie accordando alle banche mutuanti garanzie federali sui relativi mutui. A giudizio della Commissione, tali garanzie non sono problematiche in quanto l'alienazione della merce stoccata assicura l'esistenza di un controvalore realizzabile.

Con ogni probabilità, i due oggetti summenzionati saranno trattati dal Consiglio nazionale nel corso della sessione primaverile.

Altri temi

La consigliera federale Viola Amherd, capo del DDPS, ha informato la Commissione circa vari temi, tra cui la modifica dei principi della politica di armamento, le operazioni della Swisscoy in Kosovo e altri temi d'attualità concernenti il DDPS, in particolare l'eventuale partecipazione svizzera al programma satellitare francese CSO (Composante spatiale optique), riguardo alla quale il DDPS non ha ancora preso una decisione. Il capo del DDPS ha infatti chiesto di condurre un'analisi approfondita della questione, vagliando in particolare possibili alternative. Secondo il DDPS l'eventuale partecipazione del nostro Paese al programma non pregiudicherebbe la neutralità svizzera a patto che sia prevista una clausola che consenta di ritirarsi in qualsiasi momento dal programma e che la partecipazione non superi una determinata soglia critica. L'eventuale partecipazione al programma necessiterebbe comunque dell'approvazione del Parlamento.

Presieduta dal consigliere nazionale Werner Salzmann (UDC, BE), la Commissione si è riunita a Berna il 18 e 19 febbraio 2019. A parte della seduta hanno presenziato il consigliere federale Guy Parmelin, capo del DEFR, e la consigliera federale Viola Amherd, capo del DDPS.