Lo Stato federale svizzero poggia su un equilibrio federativo tra i Cantoni più grandi e quelli più piccoli. Il Consiglio degli Stati costituisce il correttivo federalistico, in quanto i Cantoni sono rappresentati indipendentemente dalle loro dimensioni. La forza economica dei Cantoni non ha alcuna rilevanza in questo contesto. Se si volessero introdurre nuovi criteri per la composizione del Consiglio degli Stati e la determinazione della maggioranza dei Cantoni, sarebbe necessaria una riforma radicale che tenga conto di tutti i Cantoni. Qualora fosse concessa una rappresentanza supplementare ad alcuni Cantoni, altri Cantoni o anche le grandi Città potrebbero legittimamente esigere una rappresentanza supplementare nel Consiglio degli Stati o voti cantonali aggiuntivi. Inoltre, se anche gli altri Cantoni che attualmente dispongono di un seggio nel Consiglio degli Stati e di un mezzo voto nella determinazione della maggioranza dei Cantoni rivendicassero una migliore rappresentanza, l’equilibrio tra le regioni linguistiche sarebbe compromesso.
Conseguenze per la Svizzera derivanti da una modifica del Codice frontiere Schengen
Al fine di garantire l’uniformità nell’applicazione delle norme alle frontiere interne ed esterne dello spazio Schengen, l’Unione europea (UE) ha modificato il Codice frontiere Schengen. Per poter essere applicate, alcune disposizioni di questo sviluppo dell’acquis di Schengen devono essere trasposte nel diritto svizzero (25.032). Le modifiche apportate alla legge federale sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) riguardano in particolare le disposizioni relative all’attraversamento delle frontiere, ai controlli alle frontiere e alla reintroduzione dei controlli alle frontiere interne. Mirano anche ad adottare la nuova procedura di trasferimento prevista dall’UE: tale procedura consente di trasferire più agevolmente verso lo Stato Schengen dal quale sono entrati in Svizzera i cittadini che soggiornano irregolarmente nel nostro Paese. Infine è previsto che il Consiglio federale possa ordinare delle restrizioni d’entrata e altre misure alle frontiere esterne Schengen della Svizzera per proteggere la salute pubblica. Per il resto, la procedura nazionale di reintroduzione dei controlli alle frontiere interne rimane in linea di principio la stessa e la Svizzera non modificherà i propri controlli doganali.
La Commissione era già entrata in materia sul progetto del Consiglio federale con 8 voti contro 2 in occasione di una seduta precedente (cfr. comunicato stampa dell’8 aprile 2025). Durante la deliberazione di dettaglio sui singoli articoli non ha apportato alcuna modifica e, nella votazione sul complesso, ha adottato il progetto con 8 voti contro 2. Ha anche adottato nella votazione sul complesso, con 8 voti contro 0 e 2 astensioni, due progetti connessi riguardanti da un lato l’accesso da parte del Dipartimento federale degli affari esteri al sistema nazionale di informazione e autorizzazione ai viaggi e, dall’altro lato, alcuni adeguamenti redazionali.
Allontanamento di stranieri e trattamento degli autori di reati nel settore dell’asilo
Con 6 voti contro 3 e 1 astensione, la Commissione sostiene una mozione del gruppo liberale radicale (24.4508), accolta dal Consiglio nazionale, che invita la Confederazione a sostenere maggiormente i Cantoni nell’esecuzione di allontanamenti previsti dal diritto degli stranieri. Chiede per esempio che siano elaborate misure volte a migliorare il coordinamento tra i Cantoni e la Confederazione al fine di eliminare ostacoli quali decolli la mattina presto o difficoltà logistiche. Inoltre, i Cantoni chiamati a gestire un numero particolarmente elevato di rimpatri devono beneficiare di sgravi finanziari. Il Consiglio federale ha proposto di respingere questa mozione, motivando che l’esecuzione degli allontanamenti rientra nella competenza dei Cantoni, già ampiamente sostenuti dalla Confederazione.
La Commissione ha inoltre sostenuto due ulteriori mozioni accolte dal Consiglio nazionale relative al trattamento di richiedenti l’asilo autori di reati. Secondo la mozione di Christoph Riner (24.3734) occorre limitare, fino all’esecuzione della pena, la libertà di movimento delle persone in procedura d’asilo che hanno commesso reati. La mozione di Pascal Schmid (24.3716) chiede che le persone condannate per un reato siano escluse dalla procedura d’asilo o si vedano revocare il permesso accordato. La Commissione ha approvato queste mozioni con 7 voti contro 2 e 1 astensione rispettivamente 8 voti contro 2 senza particolari discussioni, in quanto il Consiglio degli Stati ha già accolto due mozioni con lo stesso tenore (24.4495 e 24.4429).
Revisione della legge sul personale federale
La Commissione ha esaminato il progetto di revisione della legge sul personale federale (LPers) proposto dal Consiglio federale (24.068). Questa revisione della LPers include diversi adeguamenti riguardanti la previdenza professionale, la protezione dei dati, la digitalizzazione, la protezione dei whistleblower, le misure disciplinari e l’aumento della flessibilità in materia di disdetta dei rapporti di lavoro. Il Consiglio nazionale aveva accolto questo progetto con due modifiche in occasione della sessione primaverile 2025.
La Commissione è entrata in materia senza che fosse stata presentata alcuna proposta contraria. Durante la deliberazione di dettaglio ha apportato un’unica modifica concernente le indennità in caso di licenziamento ingiustificato. In questo caso la Commissione intende mantenere la regolamentazione attuale e respinge, con 6 voti contro 2 e 2 astensioni, l’abbassamento del quadro di tali indennità proposto dal Consiglio federale. Nella votazione sul complesso, la Commissione ha adottato il progetto con 8 voti contro 2.
Limitare il numero di sottoliste per le elezioni del Consiglio nazionale: una richiesta che raccoglie ampi consensi
La Commissione si è espressa già l’estate scorsa a favore di un’iniziativa della sua omologa del Consiglio nazionale (24.422) secondo cui il Consiglio nazionale dovrebbe essere eletto in base a una nuova procedura di attribuzione dei mandati e il numero di sotto-congiunzioni andrebbe limitato. La Commissione sostiene tuttora l’iniziativa. Respinge per motivi formali l’iniziativa del Cantone di Argovia (24.319) che chiede di limitare il numero di sottoliste per le elezioni del Consiglio nazionale, poiché il mandato di attuazione è già stato conferito.
Presieduta dalla consigliera agli Stati Heidi Z’graggen (M-E/UR), la Commissione si è riunita a Berna il 28 aprile 2025.