Nella deliberazione sulla legge sul CO2 la Commissione dell’ambiente del Consiglio nazionale segue a grandi linee le decisioni del Consiglio degli Stati. A parte alcune eccezioni conferma le decisioni centrali in merito agli obiettivi di riduzione e alla compensazione nell’ambito del traffico.

La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale decide con 16 voti contro 8 di entrare in materia sulla revisione totale della legge sul CO2 (17.071). È pertanto favorevole a che la Svizzera attui la Convenzione di Parigi sul clima adottando provvedimenti incisivi per il periodo 2021–2030. Una minoranza propone di non entrare in materia. È la seconda volta che la Commissione si occupa dell’oggetto, dopo che il Consiglio nazionale lo aveva respinto nella sessione invernale 2018 e il Consiglio degli Stati lo ha completato in modo essenziale nella sessione autunnale 2019. Nell’odierna deliberazione di dettaglio la Commissione segue ampiamente le decisioni del Consiglio degli Stati: con 16 voti contro 9 conferma la decisione in merito all’articolo 3, in base alla quale la Svizzera, entro il 2030, deve ridurre le sue emissioni di gas serra della metà rispetto al 1990. Almeno il 60 per cento di questa riduzione deve essere conseguita in Svizzera. Una prima minoranza propone una riduzione complessiva del 40 per cento, una seconda del 60 per cento. Inoltre una minoranza chiede di rinunciare del tutto a una quota di riduzione da realizzare in Svizzera, mentre altre due vogliono inasprirla, portandola rispettivamente al 75 per cento (proposta respinta con 15 voti contro 10) e al 66 (proposta respinta con 17 voti contro 8).

Compensazione delle emissioni di CO2 derivanti da carburanti

Secondo la Commissione uno dei provvedimenti centrali della legge è l’obbligo per gli importatori di carburanti di compensare una parte delle emissioni di CO2; riguardo al corrispondente articolo 27 la Commissione segue il Consiglio degli Stati. E pertanto favorevole a una quota interna del 20 per cento a partire dal 2025. Una minoranza va invece più lontano rispetto al Consiglio degli Stati per quanto concerne la quota interna: propone che la quota che deve essere compensata mediante provvedimenti da realizzare in Svizzera sia almeno del 20 per cento a partire dal 2023 e di aumentarla ad almeno il 25 per cento a partire dal 2027. Un’altra minoranza propende invece per una quota massima pari al 15 per cento.
Come il Consiglio degli Stati, la Commissione intende limitare il supplemento sui carburanti: al massimo 10 centesimi al litro fino al 2024 e al massimo 12 centesimi a partire dal 2025. Una minoranza della Commissione propone invece un supplemento massimo di 8 centesimi. Un’altra minoranza ritiene che la quota di emissioni che deve essere compensata mediante provvedimenti da realizzare in Svizzera vada diminuita non appena il supplemento massimo è raggiunto.

Con 13 voti contro 12 la Commissione, allineandosi con il Consiglio degli Stati, è favorevole a riservare alla promozione dell’elettrificazione del traffico stradale o dei sistemi di propulsione alternativi una parte dei provvedimenti in favore della protezione dell’ambiente finanziati con l’imposta sui carburanti; questo al fine di contribuire a contenere a lungo termine le emissioni di CO2 dovute al traffico. Una minoranza respinge questa disposizione.

Discostandosi dalle decisioni del Consiglio degli Stati, la Commissione stralcia, con 17 voti contro 8, la disposizione che prevede che almeno il 5 per cento delle emissioni di CO2 devono essere compensate con l’impiego di carburanti da fonti rinnovabili. Ritiene infatti che l’obbligo generale di compensazione di cui al capoverso 2 sia sufficiente per promuovere questi carburanti. Una minoranza chiede invece una quota del 5 per cento.

Obbligo di compensazione quale unico incentivo all’utilizzo dei carburanti da fonti rinnovabili

Con 13 voti contro 12 la Commissione ha deciso di non prorogare le agevolazioni fiscali per il gas naturale, il gas liquido e i carburanti da fonti rinnovabili. Ritiene che la soluzione transitoria prevista con l’oggetto 17.405 permetta di colmare le lacune nella promozione in questo ambito fino all’entrata in vigore della nuova legge sul CO2. In tal modo si allinea alla proposta del Consiglio federale, secondo cui la promozione dei carburanti da fonti rinnovabili sarà continuata mediante lo strumento della compensazione, strumento che comporta costi meno elevati e minori perdite fiscali e permette di evitare un rincaro dei carburanti nella vendita al dettaglio. Una minoranza vuole prorogare le agevolazioni fiscali sino a fine 2023.

Limitare le emissioni di CO2 degli autoveicoli nuovi

Per quanto riguarda le condizioni applicabili agli importatori di autoveicoli, il Consiglio degli Stati ha inserito nella legge sul CO2 una soluzione che, pur permettendo al Consiglio federale di prevedere disposizioni transitorie per facilitare il raggiungimento dei nuovi valori obiettivo per le automobili, ne vieta l’applicazione oltre la durata delle norme equivalenti dell’Unione europea. La maggioranza della Commissione propone al suo Consiglio di seguire questa decisione, mentre una minoranza la respinge. Inoltre, come il Consiglio degli Stati, anche la Commissione non ha ritenuto opportuno prevedere requisiti riguardo all’elettricità impiegata per la produzione di carburanti sintetici (art. 16 cpv. 4), poiché è convinta che per permettere alle nuove tecnologie di avere successo sul mercato occorra evitare limitazioni in questo ambito.

La Commissione ha sospeso l’esame dei requisiti per i veicoli pesanti introdotti dal Consiglio degli Stati e ha chiesto all’Amministrazione di chiarirne alcune aspetti. Altri punti della revisione su cui la Commissione non ha ancora preso decisioni poiché intende dapprima approfondirli, anche nell’ambito di audizioni, sono l’articolo sullo scopo della legge, il settore degli edifici, i valori obiettivo concreti per gli autoveicoli, il principio dell’esame dell’impatto sul clima e la tassa sui biglietti aerei.

Sicurezza a lungo termine dell’approvvigionamento elettrico

La Commissione ha approvato all’unanimità una mozione presentata dalla commissione omologa del Consiglio degli Stati (19.3004) che chiede al Consiglio federale di chiarire le responsabilità per l’approvvigionamento elettrico a lungo termine e di presentare, nell’ambito della prossima revisione della legge sull’approvvigionamento elettrico, una soluzione di mercato con incentivi tali da assicurare l’approvvigionamento e favorire la stabilità del sistema. La Commissione sottolinea che la realizzazione di un approvvigionamento elettrico in Svizzera compatibile con gli obiettivi climatici è un obiettivo ambizioso.

Presieduta dal consigliere nazionale Roger Nordmann (S, VD), la Commissione si è riunita a Berna il 28 e 29 ottobre 2019; alla seduta era presente la consigliera federale Simonetta Sommaruga.