Nell’ambito dell’appianamento delle divergenze la CAPTE-N ha concluso il suo secondo esame della legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili (21.047). In diversi punti ha deciso di compiere un passo verso il Consiglio degli Stati e ha sottoposto un progetto in grado di raccogliere il consenso della maggioranza. Nel settore del servizio universale la Commissione ha deciso, con 18 voti contro 0 e 7 astensioni, di mantenere la sua posizione di sopprimere il metodo del prezzo medio, poiché esso provoca distorsioni del mercato a carico dei clienti vincolati. I fornitori di elettricità devono essere inoltre obbligati a vendere almeno il 50 per cento della loro produzione al costo di produzione nel servizio universale.
I fornitori di elettricità devono inoltre essere tenuti a fornire ai loro clienti vincolati una certa quota di energie rinnovabili provenienti dal nostro Paese. Questa quota verrà fissata dal Consiglio federale e aumentata gradualmente. Ciò permette di rafforzare la domanda a lungo termine di energie rinnovabili nazionali, promuovendo così gli investimenti e rafforzando al contempo la sicurezza dell’approvvigionamento. I fornitori di elettricità devono acquistare l’elettricità restante per il servizio universale in modo tale da contenere il più possibile gli effetti negativi delle fluttuazioni di prezzo.
Misure di efficienza dei fornitori del servizio universale
Con 18 voti contro 7, la Commissione mantiene in linea di massima la sua posizione sul fatto che i fornitori di elettricità debbano essere obbligati, oltre che ad adempiere al loro mandato di approvvigionamento, anche ad agire a livello dell’efficienza energetica. Una minoranza respinge qualsiasi nuova misura di efficienza emanata dallo Stato. Con 13 voti contro 12, la Commissione ha deciso che tale obbligo debba essere applicato soltanto ai gestori di reti di distribuzione. Questi ultimi sarebbero quindi tenuti ad adottare misure per aumentare l’efficienza per i loro clienti nel servizio universale. In alternativa possono acquistare presso fornitori di servizi esterni o altri gestori di reti di distribuzione certificati che comprovano l’adozione di misure di efficienza. Non devono tuttavia essere previste sanzioni qualora i gestori di reti di distribuzione non raggiungano i loro obiettivi. Una minoranza della Commissione intende applicare questo modello anche ai fornitori di elettricità che riforniscono i clienti finali nel mercato libero, poiché anche nel loro caso sussiste un grande potenziale di efficienza. Un’altra minoranza desidera permettere al Consiglio federale di prevedere sanzioni nell’ambito di questo modello qualora gli obiettivi non vengano raggiunti. Una terza minoranza intende obbligare i gestori di reti di distribuzione a finanziare con una parte della tariffa le misure di efficienza per i consumatori nel servizio universale.
Per quanto concerne l’assunzione dei costi per rafforzare le linee di allacciamento per l’immissione dell’elettricità rinnovabile, la Commissione propone con 14 voti contro 11 che il gestore dell’impianto debba sempre assumere una parte dei costi. Per i grandi impianti questa parte è ridotta.
Procedure più rapide per le energie rinnovabili
La Commissione intende accelerare le procedure di autorizzazione per gli impianti più importanti destinati all’impiego di energie rinnovabili. È pertanto entrata in materia, senza controproposte, sul disegno del Consiglio federale inteso a modificare la legge sull’energia (23.051). A suo parere le procedure odierne che servono a potenziare le energie rinnovabili sono troppo lunghe. Per realizzare la svolta energetica, è indispensabile sviluppare approcci più efficienti quanto alla pianificazione e all’autorizzazione dei corrispondenti impianti. La Commissione ha rifiutato, con 16 voti contro 5 e 2 astensioni, di rinviare il progetto al Consiglio federale. La minoranza desidera invece chiedere al Consiglio federale di rielaborare il progetto affinché metta l’accento su altre tecnologie finalizzate alla produzione di energia.
Biodiversità: confermata la necessità di intervenire
Con 13 voti contro 8 e 3 astensioni, la Commissione ha ribadito la sua intenzione di entrare in materia sul controprogetto indiretto relativo all’Iniziativa biodiversità (22.025), confermando così la necessità di intervenire. La Commissione è persuasa che occorra intervenire rapidamente al fine di frenare la perdita di biodiversità in Svizzera.
Per andare incontro al Consiglio degli Stati, si è dichiarata disposta a discutere su un controprogetto ridotto, qualora la Camera alta decidesse di entrare in materia sul progetto e di rielaborarlo. Il progetto potrebbe basarsi sui punti essenziali espressi dal Consiglio degli Stati durante i dibattiti sull’entrata in materia. In particolare, potrebbe porre l’accento sulla rete funzionale e sul miglioramento della qualità nelle zone di biodiversità esistenti: non sarebbe necessario modificare il diritto agricolo, mentre le città e gli agglomerati potrebbero essere responsabilizzati maggiormente. La Commissione è fiduciosa che, facendo questo passo nei suoi confronti, il Consiglio degli Stati sia propenso a entrare in materia sul progetto.
Adeguamento della legge sulle abitazioni secondarie
La Commissione ha preso atto del parere del Consiglio federale in merito al progetto (20.456) (iniziativa parlamentare Candinas) e ha discusso nuovamente il proprio progetto di legge. Con 13 voti contro 12, si è attenuta alla propria versione: in caso di ampliamento di un’abitazione costruita secondo il diritto anteriore, che non supera il 30 per cento della superficie utile, dovrebbe essere nel contempo possibile suddividerla in diverse abitazioni senza limitazioni d’uso. Inoltre, anche in caso di demolizione e riedificazione di un edificio realizzato in virtù del diritto anteriore dovrebbe essere consentito ampliare la superficie al massimo del 30 per cento e far risultare abitazioni supplementari senza imporre limitazioni d’uso. La Commissione è convinta che la soluzione proposta consentirà di realizzare e finanziare spazi abitativi moderni anche nei Comuni con abitazioni secondarie.
Una minoranza della Commissione sostiene il Consiglio federale, il quale propone che in caso di ampliamento della superficie del 30 per cento al massimo le abitazioni supplementari siano autorizzate soltanto se dichiarate come residenze primarie. Secondo la minoranza questa limitazione impedirebbe che attraverso la modifica di legge si accentui la pressione al cambiamento di destinazione delle abitazioni costruite secondo il diritto anteriore. A suo parere, inoltre, la versione della maggioranza della Commissione non è conforme alla Costituzione. Per quanto riguarda la demolizione e la riedificazione di edifici realizzati in virtù del diritto anteriore, la stessa minoranza, alla stregua del Consiglio federale, è disposta ad autorizzare lo stesso ampliamento della superficie come nel caso di una ristrutturazione. Le altre minoranze, già elencate nel progetto, rimangono sulle proprie posizioni.
Revisione della legge sulla sistemazione dei corsi d’acqua
Nella votazione sul complesso la Commissione ha approvato all’unanimità la revisione parziale della legge sulla sistemazione dei corsi d’acqua (23.030). L’obiettivo della presente revisione e dei corrispondenti adeguamenti della legge forestale e della legge sulla protezione delle acque è di adottare un approccio in funzione del rischio per la gestione dei pericoli naturali. A tal fine è fondamentale attuare una pianificazione integrale.
La Commissione sostiene il Consiglio federale nell’ampliare la gamma delle misure che danno diritto a indennità. Ciò dovrebbe consentire una combinazione di misure a costi più contenuti. Inoltre, la Commissione propone all’unanimità che la Confederazione possa cofinanziare la manutenzione degli spazi riservati alle acque di nuova realizzazione per un periodo di cinque anni. La Commissione vuole in tal modo migliorare la garanzia della qualità della sistemazione naturalistica dei corsi d’acqua.
Oltre a questa spesa supplementare puntuale, la Commissione vorrebbe limitare la partecipazione finanziaria della Confederazione alle misure di manutenzione per la protezione contro le piene. Di conseguenza, con 13 voti contro 11 e 1 astensione, si allinea su questo punto alla posizione del Consiglio federale. Una minoranza propone di cofinanziare anche la manutenzione ecologica delle acque.
Presieduta dal consigliere nazionale Jacques Bourgeois (PLR/FR), la Commissione si è riunita a Berna il 21 e 22 agosto 2023. A parte della seduta era presente il consigliere federale Albert Rösti.