La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale respinge l’iniziativa per la responsabilità ambientale presentata dai Giovani Verdi senza contrapporvi un controprogetto. Una minoranza chiede invece di accoglierla, e una seconda minoranza propone un controprogetto che non prevede tuttavia un termine tassativo per l’attuazione.

La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale ha esaminato l’iniziativa popolare «Per un’economia responsabile entro i limiti del pianeta (Iniziativa per la responsabilità ambientale)» (24.021). Depositata dai Giovani Verdi nel febbraio del 2023, l’iniziativa prevede che le attività economiche del nostro Paese possano consumare risorse ed emettere sostanze nocive soltanto nella misura in cui le basi naturali della vita siano conservate. Con 15 voti contro 8, la Commissione ha respinto l’iniziativa, come proposto dal Consiglio federale. Una minoranza chiede invece di accoglierla, mentre una seconda minoranza si è pronunciata a favore di un controprogetto che ricalca il testo dell’iniziativa senza tuttavia prescrivere un termine per la sua attuazione.

A giudizio della maggioranza, l’iniziativa limita in misura eccessiva la libertà economica e avrebbe pesanti ricadute sulla prosperità del nostro Paese, in particolare a causa del termine tassativo di dieci anni previsto per la sua attuazione. La modifica costituzionale in questione rischierebbe inoltre di tradursi in svantaggi concorrenziali per la nostra economia, poiché la Svizzera sarebbe l’unico Paese a introdurre tali vincoli. Sono peraltro in corso vari progetti che perseguono gli obiettivi dell’iniziativa, in particolare la legge sul CO2, la legge su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili così come misure concernenti l’economia circolare e la biodiversità.

Le due minoranze rilevano dal canto loro che un ambiente intatto è il presupposto necessario di qualsiasi attività economica. Poiché le risorse sono limitate, è necessario che lo sviluppo economico si svolga entro i limiti del pianeta. La limitazione dell’impatto ambientale è del resto uno strumento scientifico internazionalmente riconosciuto.

Imposizione uniforme degli impianti fotovoltaici privati

La Commissione ha esaminato per la seconda volta l’iniziativa parlamentare 21.529 «Imposizione armonizzata delle rimunerazioni per il ritiro di energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici», analizzandone nel dettaglio i risvolti fiscali con il concorso di rappresentanti dell’Amministrazione federale delle contribuzioni. Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici privati, la Commissione si propone di rimuovere gli ostacoli burocratici inutili e di assicurare la parità di trattamento fiscale tra i cantoni. Con 20 voti contro 0 e 4 astensioni, ha perciò deciso di presentare un’iniziativa parlamentare («Armonizzazione dell’imposizione dei redditi derivanti da impianti fotovoltaici», 24.425) con la quale si modificano le disposizioni legali concernenti l’imposizione dei piccoli impianti fotovoltaici. L’iniziativa parlamentare 21.529 è stata quindi ritirata dal suo autore.

Nuove norme per i mercati dell’energia

La Commissione ha approvato all’unanimità il disegno di legge federale sulla vigilanza e la trasparenza nei mercati dell’energia all’ingrosso (23.083). Ritiene che, vietando la manipolazione dei mercati e lo sfruttamento di informazioni privilegiate anche nei mercati dell’energia all’ingrosso, la legge colmerà una grave lacuna. Il disegno impone agli operatori del mercato energetico di comunicare all’autorità di vigilanza (Elcom) i dati concernenti le loro transazioni e di pubblicare le informazioni privilegiate. Attribuisce inoltre alla Elcom la competenza di vigilare sui mercati dell’energia all’ingrosso e di perseguire i comportamenti illeciti in tale settore.

Il mercato dell’energia all’ingrosso ha una dimensione marcatamente internazionale, e numerosi operatori svizzeri devono attenersi già oggi ai requisiti normativi dell’UE, alcuni dei quali entrati in vigore questo mese. La Commissione ha perciò modificato la legge così da garantire che le norme svizzere siano sin dall’inizio conformi a quelle europee e quindi ridurre al minimo gli oneri amministrativi che ne risultano per gli operatori del mercato.

La Commissione propone quindi di disciplinare anche la negoziazione algoritmica e l’accesso elettronico diretto ai mercati energetici organizzati. Introduce inoltre obblighi d’informazione supplementari: i mercati organizzati sono tenuti a fornire alla Elcom informazioni su tutte le transazioni e gli ordini di negoziazione; la Elcom può inoltre chiedere agli operatori di mercato indicazioni riguardo alle loro esposizioni. Poiché la legislazione svizzera subordina a condizioni severe la trasmissione all’estero di informazioni, la Commissione propone di introdurre un articolo che stabilisca espressamente le condizioni alle quali gli operatori del mercato svizzero possano comunicare ad autorità regolatorie estere dati concernenti il commercio di energia.

Altro punto chiave della legge, oltre agli obblighi di trasparenza, è la definizione di manipolazione del mercato. La Commissione ha approvato all’unanimità la proposta di ampliare la definizione così da includere la modifica, la revoca e altri comportamenti abusivi concernenti gli ordini di negoziazione. Una minoranza ha proposto una definizione più ristretta di manipolazione del mercato, comprendente unicamente gli atti intenzionali o dovuti a negligenza grave. Con 17 voti contro 6, la Commissione ha però optato per la formulazione prevista dal Consiglio federale, che si ispira alla legislazione sui mercati finanziari, rimarcando che i mercati finanziari e quelli dell’energia sono assai simili.

La Commissione ha inoltre incaricato il Consiglio federale di modificare l'ordinanza sui rifiuti per eliminare il blocco normativo relativo al riciclaggio dello zinco. A tal fine, ha adottato all'unanimità la mozione di Commissione 24.3475.

Presieduta dal consigliere nazionale Christian Imark (V, SO), la Commissione si è riunita a Berna il 13 e il 14 maggio 2024. A parte della seduta è intervenuto il consigliere federale Albert Rösti.