La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale si è espressa unanimemente a favore dell’approvazione dell’accordo di solidarietà nel settore del gas con la Germania e l’Italia. Ritiene l’accordo un prezioso contributo alla sicurezza dell’approvvigionamento, ma è contraria a interventi affrettati sul regolamento del mercato del gas.

L’accordo di solidarietà volto a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di gas tra la Svizzera, la Germania e l’Italia (24.075) mira a far sì che l’approvvigionamento dei clienti protetti (economie domestiche e servizi di base quali ospedali e servizi d’emergenza) sia garantito anche in situazioni di crisi. Se tutte le possibilità di approvvigionare questa cerchia di clienti sono esaurite – e quindi anche in caso di disattivazione dei clienti industriali – le parti contraenti possono chiedere l’un l’altra forniture di gas su base solidale.

La Commissione ritiene che l’accordo costituisca un prezioso contributo alla sicurezza dell’approvvigionamento e riduca al minimo i rischi derivanti da una situazione di carenza di gas, anche se esso si applica soltanto in situazioni estreme. Dal punto di vista finanziario, la Commissione non identifica ripercussioni per la Confederazione poiché tutti i costi sono trasferiti ai consumatori di gas. Propone pertanto all'unanimità di approvare il decreto federale che sancisce l'accordo e i due crediti d'impegno, nel caso in cui l'accordo entri in vigore.

Affinché in situazioni di crisi sia garantita una realizzazione senza intoppi, la Commissione desidera inoltre consentire il trasferimento ai clienti finali dei costi derivanti dall’assunzione di misure straordinarie volte a garantire l’approvvigionamento. Respinge tuttavia all’unanimità la proposta di modificare le competenze esistenti in caso di controversie sull’accesso alla rete del gas, come proposto dal Consiglio degli Stati. La Commissione ritiene che non vi sia alcun nesso con l’accordo in esame e osserva che il disciplinamento attuale ha dato buoni risultati.

Coinvolgimento dei Co​muni ​nei progetti energetici di interesse nazionale

Nell’ambito della modifica della legge sull’energia (23.05​1) concernente l’introduzione di una procedura di approvazione accelerata per progetti di interesse nazionale che prevedono l’impiego delle energie rinnovabili, la Commissione si è occupata delle divergenze che sussistono fra il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati. In merito alla partecipazione alle procedure di approvazione da parte dei Comuni affetti da questo tipo di progetti, la Commissione, con 13 voti contro 11, si allinea, in linea di principio, alla decisione del Consiglio degli Stati: i Comuni devono poter essere coinvolti nella procedura, a meno che la legislazione cantonale non preveda altrimenti. La Commissione vorrebbe tuttavia che il testo di legge venisse precisato in modo che risulti chiaro che i Cantoni che hanno introdotto una procedura di approvazione accelerata non siano tenuti a rielaborarla in virtù del nuovo diritto federale.

La minoranza è del parere che la decisione di concedere o meno ai Comuni un diritto di codecisione debba essere lasciata ai Cantoni. Propone pertanto che ci si attenga alla versione del Consiglio nazionale. Un’altra minoranza (7 voti contro 16 e 1 astensione) ritiene che i Comuni interessati debbano avere in ogni caso il diritto di decidere sulla realizzazione di questi progetti sul proprio territorio. Le altre divergenze fra le due Camere verranno discusse dalla Commissione in occasione della sua prossima seduta.

Legge quadro ​s​ulla cattura, sul trasporto e sullo stoccaggio di CO2

La Commissione propone senza voti contrari di accogliere la mozione 24.​​4256 della CAPTE-S. Obiettivo della mozione è di creare condizioni generali armonizzate per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio di CO2 dopo il 2030. Questa normativa nazionale è intesa a sostenere l’impiego di tecnologie per la cattura e lo stoccaggio del CO2, così come di tecnologie ad emissioni negativi, affinché possano dare il proprio contributo, limitato ma comunque significativo, al raggiungimento dell’obiettivo delle emissioni nette pari a zero.

Manipolazione del m​​ercato nel commercio di en​ergia

La Commissione si è occupata per la seconda volta della legge federale sulla vigilanza e la trasparenza nei mercati dell’energia all’ingrosso (23.​083), dopo l’esame del progetto da parte del Consiglio degli Stati nella sessione invernale. Per quanto riguarda il punto centrale di disaccordo, ossia la definizione di manipolazione del mercato, la Commissione ha adottato, con 15 voti contro 10, una nuova versione che riprende elementi derivanti dalle decisioni di entrambe le Camere. La Commissione desidera così garantire che la normativa sia compatibile, da un lato, con le normative europee in materia di commercio di energia e, dall’altro, con il diritto dei mercati finanziari. Su tale questione una minoranza preferisce allinearsi alle decisioni del Consiglio nazionale. Per i rimanenti punti in sospeso, la Commissione aderisce alle decisioni del Consiglio degli Stati.

Presieduta dal consigliere nazionale Christian Imark (V, SO), la Commissione si è riunita a Berna il 27 e il 28 gennaio 2025. A parte della seduta era presente il consigliere federale Albert Rösti.