La Commissione dell’energia del Consiglio degli Stati ha iniziato la procedura di appianamento delle divergenze concernente la strategia Reti elettriche. Si allinea alle decisioni del Consiglio nazionale per quanto concerne numerose disposizioni apportando nel contempo ai disegni di legge una serie di precisazioni.

​La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio degli Stati (CAPTE-S) ha iniziato la procedura di appianamento delle divergenze concernente i disegni di legge sulla trasformazione e sull’ampliamento delle reti elettriche (16.035). A questo proposito ha aderito alle decisioni del Consiglio nazionale su diverse questioni rimaste aperte. Ad esempio nell’articolo 16 della legge sugli impianti elettrici (LIE) rinuncia ad esentare i progetti della rete di livello inferiore dall’obbligo dell’approvazione dei piani discostandosi così dalla decisione del Consiglio degli Stati. In questo modo si garantisce in particolare che i progetti possano beneficiare di procedure accelerate e che il Tribunale federale possa essere adito solo limitatamente, come deciso nel progetto della strategia energetica 2050. Anche per quanto concerne l’articolo 9b della legge sull’approvvigionamento elettrico (LAEI) la Commissione si allinea a quanto deciso dal Consiglio nazionale, consentendo però al Consiglio federale di obbligare, in casi eccezionali, i gestori della rete a pubblicare i principi che applicano alla pianificazione della rete. Per quanto concerne il computo dei costi di esercizio e dei costi del capitale la Commissione è convinta che sia necessario un disciplinamento a livello di legge e si allinea quindi alla decisione del Consiglio degli Stati concernente l’articolo 15 capoverso 3bis LAEI. Per quel che riguarda l’installazione di sistemi di misurazione e di controllo la CAPTE-S si discosta dalla decisione del Consiglio nazionale, che non vorrebbe limitare questa possibilità ai soli gestori della rete (art. 17a cpv. 4 LAEI). La CAPTE-S ricorda che la Commissione federale dell’energia elettrica (ElCom) può stabilire requisiti minimi concernenti i principi per la pianificazione delle reti. In questo modo è garantita la vigilanza e si possono impedire eventuali abusi da parte dei gestori della rete. Infine la CAPTE-S si allinea in gran parte alla posizione del Consiglio nazionale anche per quanto concerne l’articolo 17b LAEI, ritenendo tuttavia che per l’impiego di sistemi di controllo e di regolazione intelligenti non sia necessario il consenso attivo dei consumatori ma sia sufficiente il diritto di opposizione (art. 17b cpv. 3 LAEI). Nel corso della prossima seduta la Commissione si occuperà del metodo detto del «prezzo medio» disciplinato nell’articolo 6 LAEI.

Al vaglio la tassa d’incentivazione sui COV

La Commissione ha esaminato la mozione del Consiglio nazionale (15.3733) che chiede di abolire la tassa d’incentivazione sui composti organici volatili (COV). Ha constatato che, dalla sua introduzione nel 2000, questa tassa ha perso di efficacia e sta provocando importanti oneri amministrativi, sia per le autorità federali e cantonali sia per le imprese. Tuttavia, cosciente della necessità di ridurre le emissioni di COV, nocive sia per l’ambiente sia per l’uomo, vuole mantenere il livello di protezione offerto dal sistema attuale. La Commissione ha pertanto chiesto all’Amministrazione di analizzare in modo approfondito entro giugno 2018 tutti gli strumenti in vigore allo scopo di determinare se con un nuovo sistema si potrebbe ottenere un migliore rapporto costi-efficacia.

Utilizzo della biomassa

La CAPTE-S ha accolto la mozione Semadeni «Utilizzo adeguato della biomassa» (16.3710). Questo intervento parlamentare è connesso alla mozione Lustenberger (11.4020), che il Parlamento ha trasmesso al Consiglio federale il 27 novembre 2014. Lustenberger chiede di consentire l’incenerimento di concimi aziendali o residui della biomassa mentre Semadeni vorrebbe che l’incenerimento della biomassa sia permesso unicamente quando la valorizzazione e la fermentazione non sono realizzabili o appropriate. Con 5 voti contro 4 la Commissione si è allineata all’argomentazione del Consiglio federale. Esso vorrebbe soddisfare le richieste di entrambe le mozioni autorizzando l’incenerimento della biomassa in determinati casi, facendo però in modo che in linea di massima la conservazione del ciclo delle sostanze sia prioritaria.

Emissioni di CO2 delle automobili

La mozione Regazzi 15.4204 chiede che l’eventuale saldo del bilancio di riduzione delle emissioni di CO2 delle flotte possa essere trasferito al periodo di rendiconto successivo. La maggioranza della Commissione dubita che questa misura possa contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 e pertanto, con 7 voti contro 6, ha deciso di respingere la mozione. Ha in particolare sottolineato che la Svizzera dovrebbe evitare di adottare soluzioni diverse da quelle praticate in seno all’UE. Con la stessa ripartizione dei voti, la maggioranza della Commissione ha pure respinto una seconda mozione Regazzi 15.4205 che chiede di reintrodurre i cosiddetti supercrediti, una regolamentazione transitoria applicata dal 2012 al 2015 al momento dell’introduzione delle prescrizioni sulle emissioni di CO2. I supercrediti saranno nuovamente applicati dal 2020 per l’introduzione di valori inferiori, tuttavia con un minore effetto di quello chiesto dall’autore della mozione. La maggioranza appoggia questa soluzione nel modo previsto dal Consiglio federale. Constatato che le prescrizioni severe si sono dimostrate efficaci, ritiene che ulteriori allentamenti lancerebbero un segnale errato. Una minoranza propone invece di accogliere entrambe le mozioni sostenendo che le misure proposte permetterebbero di ridurre le emissioni di CO2 delle automobili.

Mobilità elettrica

Con 6 voti contro 5 la Commissione propone di respingere la mozione Buttet 16.3063 che chiede alla Confederazione di fungere da modello per quanto riguarda la mobilità elettrica. Vorrebbe inoltre obbligare tutti gli organi della Confederazione ad acquistare di preferenza veicoli elettrici, quando ciò è economicamente e tecnicamente fattibile. La maggioranza della CAPTE-S ribadisce il parere del Consiglio federale secondo cui le possibilità di acquistare veicoli elettrici sono limitate a causa della ristretta offerta sul mercato. A suo parere già oggi le disposizioni legali in vigore garantiscono l’acquisto di veicoli di servizio in base a criteri ecologici, indipendentemente dalla tecnologia. Una minoranza desidera invece accogliere la mozione e mette in risalto il fatto che utilizzando veicoli elettrici la Confederazione fungerebbe da modello dando un segnale positivo.

Infine, con 5 voti contro 4, la Commissione si è allineata alla decisione della CAPTE-N di dare seguito all’iniziativa parlamentare Rösti 16.452. Essa chiede che in caso di rilascio di una nuova concessione di diritti d’acqua, l'esame dell'impatto ambientale consideri non già lo stato iniziale, ossia quello precedente alla costruzione della centrale idroelettrica, bensì lo stato dell'impianto precedente il rilascio della nuova concessione.

Presieduta dal consigliere agli Stati Werner Luginbühl (BD/BE), la Commissione si è riunita a Berna il 17 e il 18 agosto 2017.