La Commissione per l'ambiente, la pianificazione del territorio e l'energia del Consiglio degli Stati intende fornire un sostegno mirato alle aziende agricole i cui prodotti superano i tenori massimi di sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS). Con 10 voti contro 3, ha depositato la mozione commissionale 25.3421 («Stabilire in modo adeguato i valori limite delle PFAS tenendo conto delle ripercussioni, in particolare sull’agricoltura o sui fornitori di acqua, e avviare misure di sostegno all’agricoltura»). L’anno scorso, nel Cantone di San Gallo, a diverse aziende è stato vietato di vendere le proprie derrate alimentari a causa di residui di PFAS troppo elevati. Tramite l’audizione di diversi esperti, la Commissione ha ottenuto un quadro completo della problematica relativa alla gestione dei PFAS. Intende affrontare le sfide da più punti di vista: fornire un supporto rapido e mirato agli attori danneggiati e trovare al contempo soluzioni, in collaborazione con i soggetti colpiti, gli specialisti e i Cantoni, per la gestione delle contaminazioni da PFAS specifiche ai vari siti geografici. Inoltre, nella definizione dei valori limite delle PFAS occorre tenere conto, soprattutto nel settore agricolo e in quello dell’approvvigionamento di acqua potabile, oltre che dei rischi per la salute e l’ambiente, anche dell’inquinamento di fondo esistente, dell’applicabilità, della coerenza con altri valori limite e delle conseguenze economiche.
Una minoranza della Commissione respinge la mozione. Pur confermando l’urgenza di intervenire, essa rifiuta tuttavia, alla luce delle numerose questioni ancora aperte, di limitare in anticipo il margine di manovra nella definizione dei valori limite.
Mantenere l’ordinamento consolidato delle competenze in materia di protezione delle acque sotterranee e dell’acqua potabile
Con 8 voti contro 3 e 2 astensioni, la Commissione respinge la mozione 22.3873 che propone l’introduzione di scadenze per delimitare aree di protezione per le captazioni di acque sotterranee. La Commissione dubita che la mera introduzione di ulteriori scadenze sia sufficiente a far fronte alle sfide nell’ambito dell’esecuzione cantonale. A suo avviso, la situazione è complessa: l’approvvigionamento di acqua potabile deve avere la priorità rispetto ad altri interessi di utilizzo concorrenti e, nonostante l’eccellente qualità dell’acqua, alcune captazioni esistenti devono essere in parte abbandonate. Nella gestione delle sfide legate a un approvvigionamento sicuro di acqua potabile, la Commissione non intende limitare ulteriormente il margine di manovra dei Cantoni. Dopo aver sentito i Cantoni, per la Commissione è chiaro che questi ultimi sono consapevoli della propria responsabilità e raccomandano di respingere la mozione. Non appare pertanto opportuno intervenire sull’ormai consolidata ripartizione delle competenze in materia di protezione delle acque sotterranee.
Alla luce di queste considerazioni, la Commissione respinge anche la mozione 22.3874, che richiede l’introduzione di nuovi strumenti di intervento per la Confederazione, per esempio sotto forma di contributi finanziari e sanzioni. La Commissione rammenta inoltre che, con l’accoglimento della mozione 20.3625, il Parlamento ha già incaricato il Consiglio federale di precisare le norme relative alla delimitazione dei settori di alimentazione, garantendo così una protezione più efficace delle zone da cui proviene la maggior parte dell’acqua potabile.
Una minoranza della Commissione sostiene la mozione 22.3873, ritenendo invece che le scadenze rappresenterebbero uno strumento di pressione per sollecitare i Cantoni nell’attuazione della protezione delle acque sotterranee e contribuirebbero a garantire un approvvigionamento sicuro di acqua potabile.
La Commissione respinge altresì, con 9 voti contro 3, un’ulteriore mozione relativa a questa tematica, e in particolare al trattamento dell’acqua potabile (20.3052). La mozione chiede di disciplinare il finanziamento dei complessi e onerosi sistemi tecnici di trattamento dell’acqua potabile, resi necessari dal problema relativo ai prodotti fitosanitari. Anche in questo caso la Commissione rimanda alla responsabilità dei Cantoni e dei Comuni, in conformità con quanto previsto dal sistema federale.
Materiali da costruzione sostenibili negli appalti pubblici
La Commissione ha depositato la mozione 25.3422 senza controproposte. La mozione chiede al Consiglio federale di rafforzare, attraverso gli appalti pubblici, l’utilizzo di materiali da costruzione prodotti in modo sostenibile, in particolare nel settore della produzione di acciaio, cemento, asfalto, alluminio, materiali isolanti o legno. Attualmente la legge stabilisce già che il Consiglio federale debba assumere un ruolo esemplare per quanto riguarda l’obiettivo del saldo netto pari a zero e le costruzioni a basso consumo di risorse. Secondo la Commissione occorre ora precisare a livello di ordinanza che nell’aggiudicazione degli appalti pubblici sia attribuito un ruolo più importante ai materiali da costruzione prodotti in modo sostenibile. La Commissione si aspetta che l’effetto leva degli appalti pubblici possa rendere più competitivi i materiali da costruzione prodotti in modo sostenibile. In definitiva, si tratta anche di sfruttare anche il potenziale nazionale.
Nessuna nuova procedura per l’energia solare
Inoltre, la Commissione propone di respingere tre mozioni (21.3518, 22.3440, 22.4322) volte a semplificare la procedura di autorizzazione per consentire uno sviluppo più rapido dell’energia solare. Nel frattempo, questa richiesta è stata accolta in diversi progetti legislativi, motivo per cui allo stato attuale una nuova modifica delle condizioni quadro giuridiche non appare opportuna. Di conseguenza, le mozioni 21.3518, 22.3440 e 22.4322 sono state respinte con rispettivamente 11 voti contro 1, 9 voti contro 3 e 1 astensione e 10 voti contro 0 e 3 astensioni.
Stazioni di ricarica negli edifici in locazione e in comproprietà
La Commissione propone di respingere la mozione 23.3936 che chiede di sancire il diritto di locatari e proprietari per piani ad accedere alle infrastrutture di ricarica. La Commissione ritiene che i meccanismi di mercato siano in grado di garantire un’offerta adeguata di infrastrutture di ricarica, dato che tali installazioni spesso aumentano la redditività e l’attrattiva dei beni immobiliari. Si oppone pertanto a un’ingerenza nel principio della garanzia della proprietà. Una minoranza ritiene invece legittimo e meritevole di sostegno, ai fini della protezione dell’ambiente, agevolare l’installazione di infrastrutture di ricarica.
Consolidamento del programma «SvizzeraEnergia»
La Commissione si esprime all’unanimità a favore dell’accoglimento della mozione Christ (22.3336) con cui si chiede di consolidare il programma «SvizzeraEnergia». In tal modo, la Commissione intende in particolare contribuire a un migliore sfruttamento del potenziale di risparmio energetico della Svizzera e garantire che attività fondamentali del programma, come la consulenza alle imprese in materia di efficienza energetica, possano continuare a essere svolte nonostante le misure di sgravio della Confederazione (PS27).
La Commissione ha inoltre avviato l’esame in merito alla modifica della legge sull’energia (cosiddetto «atto sull’accelerazione», 23.051). Concluderà i suoi lavori nella prossima seduta, al fine di appianare le restanti divergenze durante la sessione estiva.
Presieduta dal Consigliere agli Stati Beat Rieder (M-E, VS), la Commissione si è riunita il 31 marzo e il 1° aprile 2025 a Berna. A parte della seduta ha partecipato anche il Consigliere federale Albert Rösti.