La CET-N ha svolto una prima lettura del progetto per attuare l’iniziativa parlamentare della sua Commissione omologa volta a cambiare il sistema nell’ambito dell’imposizione della proprietà abitativa (17.400). Vista la complessità dell’oggetto, ha conferito all’Amministrazione alcuni nuovi mandati e procederà a una seconda lettura in agosto.

Dopo essere entrata in materia sul progetto lo scorso autunno (cfr. comunicato stampa del 9 novembre 2021), la Commissione ha ora avviato la deliberazione di dettaglio. La commissione diverge dalle decisioni del Consiglio degli Stati: essa propone all’unanimità un puro cambio di sistema che includa anche le abitazioni secondarie, sia per contenere gli oneri amministrativi sia per evitare scappatoie fiscali. Desidera inoltre che anche a livello federale restino possibili deduzioni per il risparmio energetico e per demolizioni (19 voti contro 4 e 2 astensioni), mentre il Consiglio degli Stati voleva che ciò fosse ammesso soltanto a livello cantonale. La CET-N ritiene che il parco immobiliare svizzero sia relativamente antiquato e che sia necessario promuovere i risanamenti energetici. Inoltre, vuole consentire le deduzioni per le spese di riattazione (12 voti contro 10 e 2 astensioni). Per quanto riguarda la deduzione di interessi su debiti, auspica una soluzione più generosa rispetto al Consiglio degli Stati: devono essere ammesse deduzioni fino al 100 per cento dei redditi da sostanza imponibili, mentre la Camera alta si era pronunciata per una soglia del 70 per cento. Le proposte volte a limitare maggiormente la possibilità di deduzioni sono state tutte respinte; tuttavia, rispetto al diritto vigente, anche la variante approvata rappresenta una limitazione. Vista la soluzione relativamente generosa per quanto riguarda la deduzione degli interessi su debiti, la Commissione si è pronunciata per uno stralcio della prevista deduzione di primo acquisto (21 voti contro 3 e 1 astensione), che ritiene estranea al sistema. Una proposta volta a consentire la deduzione delle pigioni al fine di sgravare i locatari è stata bocciata (10 voti contro 8 e 7 astensioni). La Commissione ha incaricato l’Amministrazione di calcolare i costi delle modifiche di legge proposte e i costi di un modello alternativo che prevede di limitare il valore locativo al 60 o 70 per cento della pigione di mercato. In agosto, quando disporrà di queste informazioni supplementari, procederà a una seconda lettura e porrà a confronto le due varianti consistenti nel cambio di sistema e nel valore locativo più basso.

2. Anche la CET-N propugna un’imposizione delle rendite vitalizie flessibile

La CET-N si è occupata del disegno concernente la legge federale sull’imposizione di rendite vitalizie e forme di previdenza, che era già stato esaminato nella sessione primaverile dal Consiglio degli Stati, il quale si era limitato ad apportare singole modifiche di carattere puramente tecnico (21.077). Lo scopo del disegno è collegare in modo flessibile la quota imponibile delle rendite vitalizie al livello dei tassi d’interesse, al posto di tassare come finora in modo forfettario la quota del 40 per cento. La Commissione è entrata in materia sul disegno con 15 voti contro 4 e 3 astensioni e l’ha approvato nella votazione sul complesso con 19 voti contro 4 e 1 astensione, senza divergenze rispetto al Consiglio degli Stati. Essa condivide l’argomentazione già avanzata che, con gli attuali tassi d’interesse, le rendite vitalizie e forme di previdenza simili del pilastro 3b siano tassate eccessivamente e che un adeguamento del livello impositivo sia atteso da tempo. Inoltre l’adeguamento al livello dei tassi d’interesse rappresenta una soluzione flessibile e appropriata. Qualora gli interessi risalissero, aumenterebbe anche la quota d’imposizione delle rendite vitalizie. Una minoranza respinge il disegno, poiché ritiene che le rendite vitalizie abbiano perso significato e che una tale modifica di legge non sia proporzionata. A suo avviso, i lavori del Parlamento dovrebbero concentrarsi sul risanamento del primo e secondo pilastro, che sono rilevanti per l’intera popolazione. L’oggetto sarà esaminato nella sessione estiva dal Consiglio nazionale.

3. La Commissione vuole colmare le lacune concernenti la punibilità nel diritto in materia di acquisti pubblici

La Commissione ha deciso con 17 voti contro 7 di porre in consultazione un progetto preliminare per l’attuazione dell’iniziativa parlamentare «Legge sull’infrastruttura finanziaria. Pena nel caso di indicazioni inveritiere o incomplete nelle offerte pubbliche di acquisto» (18.489). Con la nuova norma penale la Commissione intende colmare una lacuna concernente la punibilità nel diritto in materia di acquisti pubblici ed eliminare un’asimmetria tra le disposizioni penali per gli offerenti e le società bersaglio. Darà avvio alla consultazione nella seconda metà del mese di maggio e pubblicherà a tal proposito un comunicato stampa separato.

4. I lavoratori di start up dovrebbero essere esclusi dal campo d’applicazione della legge sul lavoro

Con 17 voti contro 8 la Commissione ha approvato una proposta per attuare l’iniziativa parlamentare 16.442 (I dipendenti delle start up con partecipazioni nell’azienda vanno esentati dalla rilevazione dell’orario di lavoro). Secondo il testo adottato, oltre che essere esentati dalla registrazione del tempo di lavoro, i lavoratori di start up dovrebbero anche essere esclusi dal campo d’applicazione della legge sul lavoro. La Commissione ha incaricato la propria segreteria e l’Amministrazione di elaborare un progetto preliminare e un rapporto esplicativo per svolgere una consultazione. Una minoranza vorrebbe che l’iniziativa parlamentare Dobler sia tolta dal ruolo.

5. Richiesti ulteriori chiarimenti prima di modificare la prassi d’imposizione

La CET-N ha concluso la trattazione della mozione 19.4635 (Una prassi unitaria in materia di imposta preventiva per evitare di svantaggiare le imprese svizzere). Essa ha deliberato su un testo modificato della mozione che avrebbe consentito di escludere il rischio di stripping dei dividendi, respingendolo tuttavia con 14 voti contro 11. La maggioranza della Commissione resta dell’opinione che, al fine di cambiare il sistema, manchino le basi per una decisione informata. Ha pertanto adottato, sempre con 14 voti contro 11, un postulato di commissione (22.3396) che chiede di analizzare diverse questioni rilevanti e presentare possibili soluzioni.

6. Presunzione d’innocenza nella legge sui cartelli

Con 14 voti contro 10, la Commissione propone di accogliere la mozione 21.4189 «Mantenere il principio inquisitorio. No all'inversione dell’onere della prova nella legge sui cartelli». La maggioranza della Commissione ritiene che la Commissione della concorrenza (COMCO) attualmente consideri troppo poco nelle sue indagini il materiale a discolpa. La mozione fornisce inoltre l’occasione per verificare le strutture e i processi della COMCO. Secondo la minoranza della Commissione, la mozione è superflua e, diversamente da quanto lascia intendere il testo, nella legge sui cartelli non vi è stata alcuna inversione dell’onere della prova e continua a vigere la presunzione di innocenza.

7. «Suisse Secrets»: non è necessario legiferare

Sul tema «Suisse Secrets» e libertà di stampa su questioni concernenti la piazza finanziaria, la Commissione ha sentito una rappresentanza dell’Associazione svizzera dei banchieri ed esperti di criminalità economica e di diritto dei media. Nella successiva discussione alcune proposte di interventi volti a rafforzare la libertà di stampa su questioni concernenti la piazza finanziaria mediante una modifica della legge sulle banche sono state respinte. Secondo la maggioranza della Commissione non vi è la necessità di legiferare in materia perché, per quanto riguarda la prevenzione del riciclaggio e di altre attività di criminalità economica, nel corso degli ultimi anni le banche svizzere si sono ulteriormente sviluppate e sono ora conformi agli standard internazionali. Con un adeguamento della legge sulle banche vi è il rischio di favorire l’esposizione di privati alla condanna pregiudiziale da parte dell’opinione pubblica. Nella prassi non è finora mai stato condannato alcun operatore dei media per aver violato l’articolo 47 della legge sulle banche.

8. Guerra in Ucraina

Nella discussione su una serie di proposte per interventi di commissione nell’ambito della guerra in Ucraina, la Commissione ha preso atto che il Consiglio federale e l’Amministrazione, oltre a seguire con la massima attenzione l’evoluzione della politica delle sanzioni a livello internazionale, esaminano anche se siano necessarie misure di sgravio a favore dell’economia e della popolazione. Secondo la Commissione sarebbe pertanto insensato che il Parlamento si mettesse a lavorare già ora su un settore specifico, ad esempio gli sgravi nell’imposta sugli oli minerali o l’adesione a una taskforce internazionale. Per questa ragione ha respinto tutte le proposte avanzate.

9. Altre decisioni

Con 14 voti contro 10, la Commissione ha infine deciso di non dare seguito alla petizione 21.2031 della Sessione delle donne che chiede di assoggettare i lavoratori nelle economie domestiche alla legge sul lavoro.

Presieduta dal consigliere nazionale Leo Müller (M-E/LU), la Commissione si è riunita a Berna il 5 e 6 maggio 2022. In parte era presente alla seduta il consigliere federale Ueli Maurer.