La CET-S ha adottato all’unanimità il disegno di legge sull’imposizione alla fonte del reddito da attività lucrativa, con alcune modifiche rispetto alle decisioni del Consiglio nazionale.

​1. Revisione dell’imposizione alla fonte del reddito da attività lucrativa

Già durante la seduta del 29 giugno 2016 la Commissione era entrata in materia sulla revisione dell’imposizione alla fonte del reddito da attività lucrativa (14.093). Ora ha concluso la deliberazione di dettaglio del disegno di legge, formulando alcune proposte di modifica, e l’ha adottato all’unanimità nella votazione sul complesso.
Diversamente dal Consiglio nazionale, la CET-S ritiene all’unanimità che non solo le persone assoggettate all’imposta alla fonte bensì anche le autorità fiscali debbano avere il diritto di disporre una tassazione ordinaria ulteriore d’ufficio (art. 98b LIFD e art. 33c LAID).
A proposito della questione dell’entità della provvigione di riscossione per il debitore di una prestazione imponibile la Commissione appoggia, con 5 voti contro 5 e il voto determinante del presidente, la variante del Consiglio federale che propone l’1 per cento dell’ammontare complessivo dell’imposta alla fonte (art. 88 cpv. 4 e 100 cpv. 3 LIFD, art. 37 cpv. 3 LAID). Sono state respinte di misura sia una proposta per una provvigione di riscossione tra l’1 e il 2 percento sia la determinazione di un importo forfettario da parte del DFF. Con 8 voti contro 2 la Commissione propone di stralciare il capoverso 5 dell’articolo 33 LAID, che prevede che i Cantoni determinano l’aliquota fiscale cantonale sulla base delle disposizioni fissate dal DFF.
Contrariamente al Consiglio nazionale, con 9 voti contro 3 la CET-S non vuole limitare la tariffa dell’imposta alla fonte alla sola tariffa mensile, bensì lasciare ai Cantoni la libertà, come attualmente, di applicare la tariffa mensile o quella annua (art. 85 cpv. 6 LIFD, art. 33 cpv. 4 LAID). In tal modo la Commissione si allinea alla posizione federalistica della Conferenza dei direttori cantonali delle finanze e dei Cantoni latini, che nel caso di una simile uniformazione temono un elevato onere amministrativo dovuto al passaggio di sistema e problemi con gli accordi sui frontalieri.
Per quanto riguarda la deduzione dei costi di conseguimento per artisti, sportivi e conferenzieri, la Commissione propone con 11 voti contro 1 un importo forfettario del 35 per cento dei proventi lordi per gli artisti e del 20 per cento per le altre due categorie.
L’oggetto sarà trattato dal Consiglio degli Stati nella sessione autunnale.

 

2. Legge sull’alcool incontestata

Nel messaggio del 6 aprile 2016 (16.033) il Consiglio federale propone una revisione parziale della legge sull’alcool che prevede sostanzialmente l’integrazione della Regìa degli alcool nell’Amministrazione delle dogane e la liberalizzazione del mercato dell’etanolo. Entrambi i punti erano già incontestati nell’ambito della revisione totale prevista in origine e naufragata in seno alle Camere. Dopo il Consiglio nazionale, che nella sessione estiva 2016 ha approvato senza voti contrari la revisione parziale, ora anche la CET-S propone alla propria Camera, all’unanimità, di approvare il progetto.

 

3. Sostegno alla proroga dell’aliquota speciale IVA per le prestazioni del settore alberghiero

A proposito dell’iniziativa parlamentare „Inserire in modo permanente l’aliquota speciale IVA per le prestazioni del settore alberghiero", con 9 voti contro 1 e 3 astensioni la Commissione si allinea alla CET-N proponendo di darvi seguito. La Commissione è consapevole della situazione difficile in cui versa attualmente il settore del turismo e riconosce chiaramente che occorre intervenire. La maggioranza della Commissione non sostiene tuttavia un inserimento permanente dell’aliquota speciale nella legge sull’IVA bensì soltanto una proroga di tale aliquota, che attualmente è limitata alla fine del 2017.
La CET-N può ora procedere alla stesura di un progetto di legge, senza peraltro essere vincolata al testo dell’iniziativa parlamentare.

 

4. La Commissione vuole flessibilizzare ulteriormente la registrazione dell’orario di lavoro e la legge sul lavoro

La CET-S si è occupata di due iniziative parlamentari che chiedono, rispettivamente, di semplificare ulteriormente la registrazione dell’orario di lavoro per i lavoratori con funzioni direttive e gli specialisti (16.423) e di flessibilizzare parzialmente la legge sul lavoro (16.414). La Commissione ha dato seguito a entrambe le iniziative con 10 voti contro 3.
La maggioranza della Commissione è del parere che la legge sul lavoro del 1964 sia concepita in primo luogo come una legge sul lavoro in fabbrica, che non offra sufficienti opportunità per le circostanze attuali del mondo del lavoro e che quindi debba essere adeguata alla concreta realtà odierna. Le agevolazioni nella registrazione dell’orario di lavoro entrate in vigore all’inizio dell’anno non sono sufficienti, il limite dello stipendio è troppo elevato e non tutti i rami possono usufruire delle nuove disposizioni.
Secondo la minoranza, anche con le disposizioni vigenti vi sono sufficienti opportunità per gestire l’orario di lavoro in modo flessibile, ma probabilmente le imprese non le conoscono bene. Essa non vede alcuna necessità di intervenire. Teme piuttosto che in caso di adozione i lavoratori non siano abbastanza protetti. Pertanto non vuole dare seguito alla due iniziative.
Le due iniziative passano ora alla CET-N. Per l’eventuale attuazione la CET-S necessita dell’approvazione della Commissione omologa.

 

5. Altri oggetti
La Commissione propone con 8 voti contro 4 di non dare seguito alle iniziative cantonali 12.300 e 13.310, che chiedono di interrompere i negoziati con l'Unione europea relativi a un accordo di libero scambio nel settore agroalimentare.
La Commissione ha inoltre adottato all’unanimità un postulato di commissione (16.3625) che chiede al Consiglio federale di presentare un rapporto sulle norme del diritto federale incompatibili con le nuove forme di alloggio turistico basate su Internet (p. es. AirBnB).
Pure all’unanimità è stata adottata la mozione 15.3551 Noser „Snellimento della burocrazia. Innalzamento del dazio minimo ", che intende diminuire i costi di regolamentazione per le imprese per quanto riguarda i tributi doganali. È invece stata respinta all’unanimità la mozione 13.3868 Noser „Estensione moderata delle possibilità di condono dei tributi doganali e dell'imposta sull’importazione ", in quanto è già stata attuata con la revisione parziale della legge sulle dogane (15.029).

 

Presieduta dal consigliere agli Stati Martin Schmid (PLR, GR), la Commissione si è riunita a Berna il 18 agosto 2016. A parte della seduta era presente il consigliere federale Ueli Maurer.