Prima della pausa estiva la Commissione aveva preso in considerazione i principi delle modifiche di legge previste e deciso di entrare in materia in merito al progetto (cfr. comunicato stampa del 29 giugno 2018). Nella deliberazione di dettaglio la maggioranza si è costantemente avvicinata alla linea proposta dal Consiglio degli Stati. Diverse minoranze hanno tuttavia espresso il desiderio di apportare modifiche al progetto.
La Commissione ha discusso intensamente sul numero delle imprese interessate. Il progetto approvato dal Consiglio degli Stati prevede di obbligare le imprese con oltre 100 dipendenti a svolgere ogni quattro anni un’analisi sulla parità salariale sottoposta poi a una verifica da parte di un organismo indipendente. Questa proposta è stata accolta anche dalla Commissione del Consiglio nazionale, dopo diverse votazioni su proposte che andavano da un massimo di 250 a un minimo di 10 impiegati. Diverse minoranze chiedono di fissare il limite a 250, 50 o 10 collaboratori. Un’altra minoranza invece propone di esprimere sempre il numero di collaboratori in equivalenti a tempo pieno.
La Commissione propone inoltre di esonerare le imprese da un’ulteriore analisi, qualora l’analisi sulla parità salariale riveli che quest’ultima è rispettata. Anche su questo punto la Commissione segue la decisione del Consiglio degli Stati. La proposta di stralciare questo passo è stata respinta con 15 voti contro 10. Una minoranza respinge tale decisione. La Commissione si è inoltre occupata dell’obbligo di informare del datore di lavoro. Con 13 voti contro 12 la Commissione respinge l’esenzione di società con azioni quotate in borsa dal pubblicare i risultati dell’analisi sulla parità salariale in allegato del conto annuale. Una minoranza intendeva stralciare questo obbligo dal progetto.
La Commissione ha dibattuto inoltre sulla cosiddetta clausola di temporaneità decisa dal Consiglio degli Stati volta a limitare a 12 anni la durata di validità delle disposizioni riguardanti la presente modifica di legge. Con 16 voti contro 8 la Commissione ha respinto la proposta che prevedeva di non toccare la clausola in modo automatico ma soltanto se l’Assemblea federale giunge alla conclusione la discriminazione salariale non è più considerevole. Con la stessa ripartizione dei voti è stata respinta la proposta di stralciare la clausola.
Infine la Commissione ha esaminato la proposta che intende aumentare in modo progressivo l’età di pensionamento delle donne a 65 anni. Con 12 voti contro 12 e il voto decisivo della presidente, la proposta è stata respinta di misura. La minoranza considera che la questione non debba essere disciplinata nel quadro della revisione della legge federale sulla parità dei sessi e rimanda alla revisione in corso concernente la stabilizzazione dell’AVS attualmente in consultazione. La minoranza ritiene opportuno collegare questa richiesta alla modifica della legge federale sulla parità dei sessi.
Il progetto sarà verosimilmente trattato nella sessione autunnale.
La Commissione non dà seguito all’iniziativa parlamentare 18.409 della consigliera nazionale Leutenegger Oberholzer sull’introduzione della trasparenza dei salari
Nell’ambito della trattazione della legge federale sulla parità dei sessi, la Commissione ha esaminato inoltre l’iniziativa parlamentare 18.409 n Parità salariale grazie alla trasparenza dei salari della consigliera nazionale Leutenegger Oberholzer. La maggioranza della Commissione sostiene l’intenzione di applicare la parità salariale tra donna e uomo espressa dall’autrice. Tuttavia la maggioranza respinge l’introduzione nella legislazione di disposizioni volte a rendere pubblici i salari. Con 18 voti contro 7 la Commissione propone pertanto di non dare seguito all’iniziativa. Secondo la minoranza la via proposta dall’iniziativa per adempiere la parità salariale è opportuna e propone di darvi seguito.
18.017 n Manipolazione delle competizioni sportive. Convenzione del Consiglio d’Europa
La Commissione si è inoltre occupata del decreto federale che approva la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive, la cosiddetta Convenzione di Macolin. La Convenzione esorta gli Stati firmatari a incentivare, e se del caso a prescrivere per legge, la collaborazione in materia di lotta alla manipolazione di competizioni sportive tra le organizzazioni sportive, gli operatori del settore delle scommesse e le autorità interessate. La Commissione è consapevole che per questa problematica sono necessarie soluzioni internazionali, ragion per cui sostiene gli obiettivi della Convenzione, in particolare quello di armonizzare la pertinente legislazione internazionale e la lotta in comune contro la criminalità transfrontaliera. Siccome l’attuazione della Convenzione non richiede ulteriori uscite o risorse in materia di personale, la Commissione, con 23 voti contro 0 e 2 astensioni, ne appoggia la ratifica.
15.499 n Iniziativa parlamentare Buttet. Importazione di carne halal proveniente da macellazione senza stordimento
La Commissione ha proseguito i lavori concernenti l’attuazione dell’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Buttet. In questo contesto ha anche deciso di prendere in esame l’eventuale adeguamento del sistema di distribuzione della carne d’importazione.
La Commissione è favorevole al sostegno dei campionati mondiali delle professioni (World Skills) in Svizzera
Lo scorso inverno la Commissione aveva presentato la mozione 17.3975 n Organizzazione dei campionati mondiali delle professioni (World Skills) in Svizzera, approvata dal Consiglio nazionale con 175 voti contro 1 e 6 astensioni. La mozione proponeva di incaricare il Consiglio federale di elaborare una candidatura per l’organizzazione dei campionati mondiali delle professioni 2023 (World Skills) e di consentire la partecipazione regolare ai World Skills e agli Euro Skills. Nell’estate, su proposta dell’omonima Commissione del Consiglio degli Stati (CSEC-S), il Consiglio degli Stati ha modificato il testo della mozione: ora il testo non si riferisce più soltanto ai World Skills del 2023 e non definisce una data precisa, inoltre il Consiglio federale non è più incaricato di elaborare una candidatura ma di sostenerne la sua elaborazione. In questo modo si tiene conto del fatto che la domanda di partecipazione formale ai World Skills sarà presentata dalla Fondazione Swiss Skills e non dalla Confederazione. La CSEC-N sostiene all’unanimità le modifiche apportate.
Presieduta dalla consigliera nazionale Christine Bulliard-Marbach (PPD, FR), la Commissione si è riunita a Berna il 16 e il 17 agosto 2018. A parte della seduta erano presenti la consigliera federale Simonetta Sommaruga, capo del DFGP, e il consigliere federale Guy Parmelin, capo del DDPS.