La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale (CSEC-N) è entrata in materia, all’unanimità, sulla modifica della legge sui PF. Ha inoltre depositato una mozione che incarica il Consiglio federale di garantire, d’intesa con i Cantoni, che il ritorno all’insegnamento in presenza nelle scuole dell’obbligo avvenga in maniera coordinata a livello nazionale e che lo svolgimento degli esami finali nelle scuole di maturità sia disciplinato in modo uniforme.

​Legge sui PF

La Commissione ha ripreso i lavori concernenti la modifica della legge sui PF (19.065). Dopo che all’ultima riunione aveva sentito i responsabili degli istituti del settore dei PF in merito al principio della duplice autonomia (vedi comunicato stampa della CSEC-N del 14 febbraio 2020), è ora entrata in materia, all’unanimità, sul disegno del Consiglio federale. Avvierà la deliberazione di dettaglio alla prossima riunione. L’obiettivo è che l’oggetto venga esaminato dal Consiglio nazionale durante la sessione estiva.

Ulteriore modo di procedere in relazione alle decisioni della CSEC-N del 15 aprile 2020

Discutendo con il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), e con il consigliere federale Alain Berset, capo del Dipartimento federale dell’interno (DFI), la Commissione ha preso atto delle risposte alla sua lettera inviata al Consiglio federale il 15 aprile 2020 in merito ai settori della cultura, della formazione, dello sport, della violenza domestica e della custodia dei bambini (vedi comunicato stampa della CSEC-N del 15 aprile 2020).
In tale contesto è stato approfondito soprattutto l’aspetto dello svolgimento degli esami di maturità. Per la Commissione è importante che l’uguaglianza giuridica e le eque opportunità nel sistema educativo nazionale possano essere garantite durante la situazione straordinaria e oltre. Per tale motivo ha deciso di depositare con 14 voti a favore, 8 contrari e 2 astensioni, una mozione (20.3150) che incarica il Consiglio federale di garantire, d’intesa con i Cantoni, che il ritorno all’insegnamento in presenza nelle scuole dell’obbligo avvenga in maniera coordinata a livello nazionale e che lo svolgimento degli esami finali nelle scuole di maturità sia disciplinato in modo uniforme. Una minoranza respinge la mozione. Pur giudicando che l’uniformità sia auspicabile, essa ritiene che una regolamentazione vincolante a livello nazionale si ingerisca eccessivamente nella sovranità dei Cantoni in materia di educazione. La Commissione ha inoltre lodato gli sforzi finora profusi dal Consiglio federale per trovare soluzioni nel settore della formazione professionale.

Attività di ricerca presso i due Politecnici federali

La Commissione ha avuto un colloquio con Michael Hengartner, presidente del Consiglio dei PF e ha preso atto che entrambi i PF hanno elaborato e presentato scenari con le modalità in base a cui intendono impostare la ripresa delle attività e in particolare la riapertura dei laboratori.
Nel corso della sua ultima seduta, la Commissione aveva espresso la sua preoccupazione nei confronti dei provvedimenti legati alla chiusura dei laboratori di ricerca che non svolgono attività relative al COVID-19. Aveva quindi fatto pervenire al Consiglio dei PF la richiesta in forma scritta di consentire il più presto possibile la ripresa delle attività scientifiche nei laboratori in cui è possibile operare in conformità alle norme relative all’igiene e alla distanza sociale emanate dal Consiglio federale. Secondo la Commissione, in alcuni settori della ricerca ciò è possibile e pure importante per la piazza svizzera della ricerca scientifica.


Presieduta dal consigliere nazionale Mathias Reynard (PS, VS), la Commissione si è
riunita a Berna il 27 aprile 2020. A parte della seduta erano presenti il vicepresidente del Consiglio federale Guy Parmelin, capo del DEFR, e il consigliere federale Alain Berset,
capo del DFI.