La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale (CSEC-N) vuole sostenere i Cantoni nello sviluppo di una politica della prima infanzia. Il relativo progetto, adottato con 17 voti contro 8, prevede che ogni anno la Confederazione possa accordare al massimo a quattro Cantoni aiuti finanziari una tantum della durata di tre anni e di importo pari a 100 000 franchi annui. Intende così attuare l’iniziativa parlamentare 17.412 «Eque opportunità per la prima infanzia» del consigliere nazionale Matthias Aebischer (PS, BE).

La Commissione ha preso atto dei risultati della consultazione avviata lo scorso autunno.  18 Cantoni e 4 partiti nazionali, la maggior parte delle associazioni economiche e numerosi organi responsabili in materia di politica dell’infanzia e della gioventù hanno in linea di massima accolto con favore la proposta della Commissione; sei Cantoni, tre partiti e alcune associazioni economiche l’hanno invece respinta. Forte di questo sostegno, la Commissione si attiene al progetto: la Confederazione è chiamata a sostenere i Cantoni nello sviluppo e nell’attuazione di una serie di misure strategicamente coerenti nel settore della prima infanzia.

Una minoranza propone di stanziare 150 000 franchi annui (invece di 100 000) a favore dello sviluppo di questi pacchetti di misure nei Cantoni. Un’altra minoranza è contraria al progetto. Si oppone al finanziamento dei programmi cantonali e fa notare che la politica della prima infanzia è di competenza dei Cantoni e dei Comuni e che molti di loro dispongono già di offerte di sostegno conformi alle esigenze.

Il progetto di legge, il decreto di finanziamento e il rapporto esplicativo saranno pubblicati verosimilmente entro la fine del mese. Il rapporto sui risultati della procedura di consultazione e i relativi pareri possono già essere consultati sul sito Internet della Commissione o sul portale del Governo svizzero. Il progetto sarà probabilmente discusso in Consiglio nazionale nella sessione estiva 2020.

La Commissione vuole che la situazione sulla povertà venga regolarmente monitorata

La CSEC-N propone con 17 voti contro 7 di accogliere la mozione 19.3953 s Mo. Consiglio degli stati (CSEC-S). Povertà in Svizzera. Monitoraggio regolare della situazione. Condivide il parere della Commissione omologa e del Consiglio degli Stati, secondo cui la lotta contro la povertà deve potersi fondare su dati empirici e non solo su analisi sporadiche. È quindi necessario disporre di indicatori pertinenti. Il Programma nazionale di prevenzione e lotta alla povertà giunto al termine nel 2018 ha evidenziato che vi è ancora necessità di intervenire in questo ambito. La gestione della politica di lotta alla povertà non può quindi prescindere da un sistema di monitoraggio posto sotto la responsabilità della Confederazione.

Una minoranza propone invece di respingere la mozione. Nell’ambito del summenzionato programma nazionale sarebbero già stati condotti numerosi studi e formulate raccomandazioni da attuare entro il 2024.

La CSEC-N vuole aumentare i contributi federali destinati ai campi G+S

La Commissione ha deciso di incaricare il Consiglio federale di aumentare ulteriormente i contribuiti ai campi G+S. Sostiene quindi la richiesta della Commissione omologa di portare i contributi per i campi dagli attuali 7,60 franchi a un massimo di 16 franchi per persona al giorno (cfr. comunicato stampa del 18 novembre 2019). Nell’ottica di una possibile modifica d’ordinanza, il Consiglio federale prevede un aumento che non superi i 12 franchi per persona al giorno. Tale proposta è stata discussa in seguito ad una decisione del Tribunale federale concernente la gratuità della scuola dell’obbligo.

Audizioni relative all’iniziativa popolare sul divieto degli esperimenti sugli animali e sugli esseri umani

La Commissione ha avviato le deliberazioni sull’iniziativa popolare 19.083 «Sì al divieto degli esperimenti sugli animali e sugli esseri umani – Sì ad approcci di ricerca che favoriscano la sicurezza e il progresso». A tal fine ha sentito il comitato d’iniziativa e le cerchie interessate. Hanno partecipato alle audizioni le seguenti istituzioni e organizzazioni: l’Associazione svizzera dei veterinari cantonali (ASVC), la Società delle veterinarie e dei veterinari svizzeri (SVS), il Centro di competenza svizzero 3R (3RCC), la Commissione nazionale d’etica in materia di medicina umana (CNE), la Commissione federale d’etica per la biotecnologia nel settore non umano (CENU), la Protezione svizzera degli animali (PSA), la Fondazione per i diritti degli animali (TIR), swissuniversities, l’Associazione delle industrie farmaceutiche svizzere attive nella ricerca (Interpharma) e dell’Università di Zurigo. La CSEC-N discuterà del seguito della procedura in una seduta prevista per il prossimo trimestre.

Legge sui politecnici federali

La Commissione ha ripreso i lavori sulla revisione della legge sui politecnici federali (PF). Come annunciato in occasione dell’ultima seduta, la CSEC-N ha sentito i responsabili degli istituti del settore dei PF. È stato affrontato il tema della duplice autonomia degli istituti di ricerca nei confronti del Consiglio dei PF e dello stesso Consiglio nei confronti del Governo. Sono inoltre stati chiesti ulteriori chiarimenti riguardo al ruolo e al funzionamento della Commissione di ricorso interna dei PF nonché riguardo alle altre possibilità di ricorso.

Nella prossima seduta la Commissione potrà quindi iniziare la deliberazione sul disegno di revisione presentato dal Consiglio federale.

Presieduta dal consigliere nazionale Mathias Reynard (PS, VS), la Commissione si è riunita a Berna il 13 e 14 febbraio 2020. A parte della seduta erano presenti la consigliera federale Viola Amherd, capo del DDPS, e il vice-presidente del Consiglio federale Guy Parmelin, capo del DEFR.