(ats) La Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e
 dell'energia del Consiglio nazionale vuole imprimere un nuovo slancio
alla produzione di corrente verde, pur alleviando le imprese con un
forte fabbisogno energetico. La maggioranza della commissione vuole così
 favorire il ritiro dell'iniziativa popolare del PS denominata
"Cleantech". Tuttavia, i socialisti sono titubanti.

Con 15 voti contro 9, la commissione respinge l'iniziativa "Cleantech", ha annunciato oggi alla stampa il suo presidente Eric Nussbaumer (PS/BL). Il testo dell'iniziativa chiede che la Svizzera si liberi progressivamente dal nucleare e dal petrolio. Quale prima tappa, l'iniziativa fissa per il 2030 una parte del 50% dell'approvvigionamento attraverso energie "verdi", contro il 20% di oggi.

La maggioranza della commissione ha optato per un "compromesso", ha spiegato Yannick Buttet (PPD/VS). Preferisce agire attraverso una revisione della legge sull'energia, senza nemmeno attendere la messa in vigore, prevista per il 2015, delle prime misure della strategia del Consiglio federale per uscire dal nucleare.

Accelerare il ritmo

Il progetto messo a punto, che sarà esaminato dal plenum in marzo, deve permettere di accelerare la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile, nel momento in cui 21'000 progetti sono attualmente in lista d'attesa.

Prevede di aumentare da 1 a 1,5 cts/kWh il supplemento sui costi di trasporto delle reti ad alta tensione, che serve principalmente a finanziare la retribuzione a prezzo di costo della corrente iniettata (RPC). Ne risulterebbero 300 milioni. Questo provvedimento, contestato da una parte della destra, dovrebbe sbloccare in parte la lista d'attesa.

Altro mezzo previsto per accelerare il ritmo: i piccoli impianti solari (circa 8000 sono ancora in sospeso) dovrebbero ricevere un aiuto forfettario, corrispondente al 30% al massimo delle spese d'investimento. I costi dell'operazione sono quantificati in 50-100 milioni di franchi. Anche il Consiglio federale ha previsto questa opzione nella sua strategia.

Imprese a forte consumo

La commissione vuole tuttavia aggiungere un altro aspetto per i grandi impianti fotovoltaici: i contingenti dovrebbero scattare a partire da una produzione di 150 megawatt (MW). Successivamente, questa parte verrebbe aumentata a tappe, fino a 300 MW, ha aggiunto Nussbaumer.

Tuttavia, la commissione vuole nel contempo evitare di gravare le imprese la cui bolletta dell'elettricità rappresenta il 5% e più del valore aggiunto lordo. Queste ultime dovrebbero poter farsi rimborsare, totalmente o parzialmente, il supplemento se danno prova di una maggiore efficienza energetica.

Attualmente, sono una cinquantina le imprese a forte consumo energetico che beneficiano di un aiuto. In futuro, potrebbero essere 200-300. Secondo Yannick Buttet, si tratta di un provvedimento destinato a mantenere i posti di lavoro in Svizzera.

Nessun ritiro in vista

Per il Partito socialista - ha spiegato Nussbaumer - il progetto rappresenta un "passo sostanziale". Ciononostante, non è il caso di discutere di un eventuale ritiro dell'iniziativa prima che le Camere abbiano deciso, ha precisato all'ats il consigliere nazionale Beat Jans (PS/BS).

La commissione del Nazionale propone dal canto suo di applicare la revisione della legge sull'energia soltanto se il PS ritira il suo testo o se lo stesso viene respinto in votazione popolare. La legge potrebbe entrare in vigore a partire dal 2014.

ATS, 08.01.2013