La CIP-N ha quindi preferito seguire la versione degli Stati piuttosto che insistere sul suo progetto che ricalcava l'iniziativa dei democentristi detta di attuazione; quest'ultima non lasciava ai giudici alcun margine di apprezzamento.
L'iniziativa "per l'attuazione dell'espulsione degli stranieri che commettono reati" era stata lanciata per obbligare il parlamento ad accelerare l'applicazione dell'iniziativa sull'espulsione adottata dal popolo nel 2010.
Secondo il consigliere nazionale Kurt Fluri (PLR/SO), visti i rapporti di forza in seno al Consiglio degli Stati e i tempi ristretti per l'applicazione della prima iniziativa dell'UDC - novembre 2015 - la maggioranza ha optato per la versione degli Stati. Per la presidente della CIP-N, Cesla Amarelle (PS/NE), l'esame del dossier dovrebbe concludersi in marzo: un eventuale referendum potrebbe tenersi nel febbraio 2016.
Oltre a motivi di tempo, vi sono considerazioni istituzionali che hanno spinto la CIP-N ad abbandonare il proprio progetto, ha sostenuto la consigliera nazionale. La maggioranza pensa che non sia possibile fare una specie di copia/incolla con l'iniziativa di attuazione sulla quale il popolo non ha ancora votato, ha dichiarato.
Il progetto degli Stati, che si distanzia anche da quello del Consiglio federale, tiene conto sia della volontà popolare espressa nel 2010 che dei principi costituzionali, come quello di proporzionalità, inclusi nella nuova Costituzione federale del 1999 approvata alle urne, ha precisato Fluri.
Espulsione automatica, catalogo delitti più completo
La versione degli Stati prevede un unico catalogo di delitti passibili di espulsione. L'espulsione automatica - da 5 a 15 anni - verrebbe applicata agli stranieri che si sono macchiati di crimini gravi, la cui pena massima è superiore a tre anni (per reati come omicidio, assassinio, rapina, stupro, truffa per mestiere, furto). Questa regola dovrebbe valere anche per le infrazioni in materia di traffico di droga, effrazione e abuso di prestazioni sociali.
Nel catalogo, diversamente dal Governo e dal progetto del Nazionale, sono inclusi anche delitti come la mutilazione dei genitali, il matrimonio forzato, la partecipazione a un'organizzazione criminale, nonché delitti economici, come l'amministrazione federale qualificata e l'usura.
I giudici potranno anche pronunciare un'espulsione per infrazioni meno gravi (da 3 a 15 anni) . Questa aggiunta specifica - assente sia dal progetto governativo che del Nazionale - è indirizzata, in particolare, a contrastare la criminalità transfrontaliera in banda che affligge molti cantoni di frontiera, tra cui il Ticino.
Giudice può desistere per casi di rigore
Nella versione degli Stati, che la CIP-N ha deciso di adottare, un giudice può desistere eccezionalmente da un'espulsione se quest'ultima pone lo straniero in una situazione grave e gli interessi pubblici all'espulsione non prevalgono su quelli del diretto interessato a rimanere in Svizzera.
Per Fluri, grazie a questa eccezione si tiene conto del principio di proporzionalità, benché quest'ultimo venga alquanto limitato, dal momento che prevede condizioni cumulative particolari affinché il giudice possa desistere dall'espulsione.
Sia il principio dell'espulsione obbligatoria sulla base di un catalogo di delitti predefinito che la possibilità di eccepire nei casi di rigore sono stati approvati con maggioranze alquanto nette (16 a 7 e 17 a 1), ha dichiarato Cesla Amarelle. Ciò lascia ben sperare per i dibattiti che si terranno in marzo.
Una minoranza chiederà invece che si rimanga al progetto della Camera del popolo che ricalca l'iniziativa di attuazione. All'ats, il consigliere nazionale Gregor Rutz (UDC/ZH) ha dichiarato che il partito non esclude il lancio di un referendum.
ATS, 15.01.2015