Per la prima volta dal 2019 la Commissione delle questioni giuridiche e dei diritti dell’uomo dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) si è riunita al di fuori delle sue sedi ufficiali. Guidata dal suo presidente e consigliere nazionale Damien Cottier, la Commissione si è riunita a Berna e a Neuchâtel per discutere tra l’altro della situazione in Ucraina nonché degli eventuali crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi dalla Russia durante l’attacco militare.

Una volta all’anno le commissioni dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa si riuniscono al di fuori delle loro sedi ufficiali di Parigi e Strasburgo. Dal gennaio 2022 il consigliere nazionale Damien Cottier (PLR, NE) presiede la Commissione delle questioni giuridiche e dei diritti dell'uomo dell’APCE, i cui membri si sono di conseguenza riuniti il 5 e 6 settembre 2022 in Svizzera.

Circa 60 parlamentari provenienti da 30 Stati membri del Consiglio d’Europa hanno discusso le considerazioni della sottocommissione recatasi a fine giugno a Kiev, Buka e Irpin per compiere indagini su indizi relativi a crimini di guerra e crimini contro l’umanità che potrebbero essere stati commessi durante l’attacco militare della Russia contro l’Ucraina, e hanno adottato un rapporto al riguardo.

La Commissione si è parimenti occupata delle questioni riguardanti la discriminazione determinata dallo statuto vaccinale nonché degli effetti delle restrizioni adottate nei confronti della società civile a causa del COVID-19. Ha inoltre condotto un’audizione pubblica con l’alto commissario per i diritti dell’uomo dell’ONU, Tim Engelhardt, e con Lars Patrick Berg, membro del Parlamento europeo, sulla sorveglianza di servizi segreti statali mediante software di spionaggio come «Pegaso». La Commissione si è inoltre intrattenuta con Helen Keller, ex giudice svizzera presso la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) e professoressa di diritto europeo e internazionale all’Università di Zurigo, nonché con Simona Granata-Menghini, segretaria della Commissione di Venezia, sulle relazioni tra le costituzioni nazionali e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Infine la competente sottocomissione dei diritti dell’uomo ha svolto audizioni sulla possibilità di istituire una corte penale ad hoc per il perseguimento del crimine di aggressione commesso dalla Russia nel quadro della guerra di aggressione contro l’Ucraina. Al riguardo ha sentito James Goldston della Open Society Foundation e Dapo Akande, professore presso l’Università di Oxford. Si è anche occupata dell’influsso della pandemia di COVID-19 sui detenuti e ha avuto uno scambio di opinioni con Marcelo Aebi, professore presso l’Università di Losanna, con il prof. Hans Wolff, vicepresidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT) e con Triona Lenihan di Penal Reform International.

La seduta è stata aperta dal presidente del Consiglio degli Stati Thomas Hefti che ha sottolineato l’importanza del Consiglio d’Europa e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Egli ha inoltre ricordato che nel 2023 la Svizzera festeggerà il 60° anniversario della sua adesione al Consiglio d’Europa. Il Parlamento svizzero celebrerà tra l’altro questo giubileo nel quadro di una conferenza sul tema delle elezioni in tempi di crisi, organizzata congiuntamente con l’APCE.

In occasione di un colloquio con la consigliera federale Karin Keller-Sutter, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia, sono stati discussi gli sviluppi e le sfide attuali nelle relazioni tra la Svizzera e la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU).

L’evento extra muros si è concluso con una visita a Neuchâtel dove la Commissione è stata accolta dal vicepresidente del Consiglio di Stato, Alain Ribaux (PLR, NE). Agente per la Corte penale internazionale in Ruanda negli anni 1994 e 1995 e attuale presidente della Conférence latine des chefs de départements de justice et police, Ribaux si è intrattenuto con la Commissione su questioni in materia di giurisdizione penale internazionale. La Commissione ha anche sentito una relazione della prof. Nesa Zimmermann, titolare della cattedra di diritto costituzionale svizzero e comparato presso l’Università di Neuchâtel, concernente il colloquio neocastellano che ha condotto alla riforma della CEDU negli anni Novanta (11° Protocollo aggiuntivo alla CEDU) e le sfide cui quest’ultima è attualmente confrontata. La Commissione ha in seguito assistito a una presentazione del prof. Yves Sandoz, esperto in diritto internazionale umanitario, sull’importanza rivestita da Emer de Vattel, giurista neocastellano del XVIII secolo che, con la pubblicazione della sua opera principale «Droits des gens», fu uno dei padri del diritto internazionale.

Foto: Monika Flükiger, Servizi del Parlamento ©

Foto: Monika Flükiger, Servizi del Parlamento ©

Foto: Monika Flükiger, Servizi del Parlamento ©

Foto: Monika Flükiger, Servizi del Parlamento ©

Foto: Monika Flükiger, Servizi del Parlamento ©

Foto: Monika Flükiger, Servizi del Parlamento ©

Foto: Monika Flükiger, Servizi del Parlamento ©

Foto: Monika Flükiger, Servizi del Parlamento ©