Il Consiglio nazionale in breve
Nella sua seduta odierna, il Consiglio nazionale ha:
IMMIGRAZIONE: deciso, nel quadro del progetto di legge volto ad applicare l'iniziativa UDC contro l'immigrazione di massa, che gli immigrati stranieri provenienti da Paesi Ue e dell'Associazione europea di libero scambio (AELS) non devono sottostare a tetti massimi e contingenti. Il dossier va agli Stati.
FOSTRA: mantenuto le due divergenze rimaste in merito al progetto FOSTRA (Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato). Queste riguardano l'ammontare del prodotto dell'imposta sugli oli minerali destinato al fondo e la facoltà di lasciare o meno al governo la competenza di adeguare al rincaro il supplemento fiscale sugli oli minerali. Il dossier torna al Consiglio degli Stati;
SEMPIONE: approvato, con 98 voti contro 94 e 2 astenuti, un postulato di Viola Amherd (PPD/VS) che chiede al governo di esaminare la possibilità di introdurre l'obbligo di ricorrere ai treni navetta per il trasporto di merci pericolose attraverso il Sempione;
CAMION 1: approvato, con 108 contro 83 e 2 astenuti, una mozione di Jean-François Rime (UDC/FR) che chiede al governo di portare da 40 a 44 tonnellate il peso complessivo consentito per i trasporti di legname tramite autocarri. Gli Stati devono ancora esprimersi;
CAMION 2: approvato, con 98 voti contro 93 e 3 astenuti, una mozione di Fabio Regazzi (PPD/TI) che chiede di limitare alle 04.00 il divieto di circolazione notturna per gli autocarri nel traffico interno (oggi il divieto è in vigore fino alle 05.00). Lo scopo è ridurre i conflitti con il traffico pendolare individuale negli agglomerati. Per Doris Leuthard non è possibile limitare l'eccezione al solo traffico interno: l'Accordo sui trasporti terrestri concluso con l'UE non lo permette. Gli Stati devono ancora esprimersi;
VIA SICURA: approvato, con 101 voti contro 86 e 7 astenuti, una mozione di Jean-Paul Gschwind (PPD/JU) che chiede di sopprimere il capoverso 4 dell'articolo 90 della Legge federale sulla circolazione stradale (LCStr). Secondo questo capoverso, introdotto nell'ambito del pacchetto di misure denominato "Via Sicura", è punito con una pena detentiva da uno a quattro anni chiunque circola a 70 km/h dove il limite è di 30, a 100 anziché 50, a 140 invece di 80, a 180 al posto di 100 e a 200 in luogo di 120 km/h. Per l'autore dell'atto parlamentare queste disposizioni sono troppo rigide e va pertanto ridato ai giudici un certo margine di apprezzamento. Gli Stati devono ancora esprimersi;
ELICOTTERI: approvato, con 131 voti contro 52 e 11 astenuti, una mozione dell'ex consigliere nazionale Christophe Darbellay (PPD/VS), e ripresa da Yannick Buttet (PPD/VS), che chiede al governo di non limitare a 60 anni l'età per esercitare la professione di pilota di elicottero. Per la maggioranza avrebbe più senso imporre controlli attitudinali ed esami medici più frequenti. A 60 anni è inoltre praticamente impossibile progettare una riconversione professionale. La ministra dei trasporti Doris Leuthard ha ricordato che la Svizzera deve recepire il diritto europeo applicabile all'aviazione - che prevede questo limite di età - se vuole accedere al mercato europeo all'industria aeronautica. La Svizzera ha inoltre già chiesto una deroga all'Agenzia europea per la sicurezza, ha ricordato, invano, la ministra dei trasporti;
GAS SERRA: adottato due mozioni del PLR che chiedono di fare un gesto a favore delle imprese per quel che concerne le esigenze in materia di gas serra. Il primo testo, che vuole permettere a tutte le imprese di essere esonerate dalla tassa sul CO2, è stato approvato con 97 voti contro 96 e due astenuti e con il voto preponderante della presidente della Camera Christa Markwalder (PLR/BE). Il secondo, approvato con 103 voti contro 88 e 3 astenuti, chiede di rendere volontaria la partecipazione al sistema di scambio di quote di emissioni. Gli Stati devono ancora esprimersi;
SSR 1: approvato, con 93 voti contro 92 e 10 astenuti e con il voto decisivo della presidente Christa Markwalder (PLR/BE), un postulato di Christian Wasserfallen (PLR/BE) che chiede al governo di orientare il rapporto sul mandato di servizio pubblico della SSR al principio della sussidiarietà;
SSR 2: accettato, con 98 voti contro 89 e 7 astenuti, un postulato di Natalie Rickli (UDC/ZH) che chiede al governo di presentare quattro varianti di budget dell'azienda radiotelevisiva di servizio pubblico, in funzione degli introiti provenienti dal canone;
SSR 3 E 4: bocciato una mozione di Thomas Aeschi (UDC/ZG) e un postulato di Gregor Rutz (UDC/ZH) che chiedevano di trasformare la SSR in una società anonima;
ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI 1: approvato, con 125 voti contro 51, una iniziativa parlamentare di Thomas Aeschi (UDC/ZG) che chiede che le commissioni competenti del Parlamento vengano consultate in merito alle raccomandazioni e alle decisioni dell'OCSE e delle sue agenzie. Gli Stati devono ancora esprimersi;
ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI 2: approvato, con 129 voti contro 50, una iniziativa parlamentare di Marco Romano (PPD/TI), che chiede al governo di coinvolgere il Parlamento prima che il suo rappresentante nelle istituzioni internazionali si esprima, se l'attuazione delle decisioni prese può comportare modifiche alla legislazione interna. Gli Stati devono ancora esprimersi;
GIURISTI D'IMPRESA: accolto tacitamente un'iniziativa parlamentare di Christa Markwalder (PLR/BE) che chiede che i giuristi d'impresa siano protetti dal segreto professionale. Il testo mira a sostenere le aziende svizzere che attualmente subiscono svantaggi processuali all'estero. Il Consiglio degli Stati deve ancora pronunciarsi.
Il Consiglio degli Stati in breve
(ats) Nella sua seduta odierna, accorciata per consentire la tradizionale escursione di metà sessione, il Consiglio degli Stati ha:
PROGRAMMA D'ARMAMENTO: tacitamente respinto una mozione del Nazionale che avrebbe voluto spingere il governo a investire fondi in nuovi armamenti già l'anno prossimo. Secondo i "senatori", gli acquisti militari sono di competenza del Consiglio federale e il Parlamento non deve esercitare pressioni. L'oggetto è liquidato;
FINANZIAMENTO DELLE CURE: adottato - con 40 voti senza opposizioni - un progetto secondo cui sarà il cantone di domicilio a dover finanziare le cure dei suoi cittadini in istituti situati fuori dai suoi confini e non coperti dall'assicurazione malattie. L'assicurato potrebbe pure passare alla cassa. Il Nazionale deve ancora pronunciarsi,
LAMAL FRONTALIERI: deciso, come il Nazionale, che l'ospedalizzazione in Svizzera di persone residenti nell'UE, ma assicurate presso una cassa malattia elvetica (come ad esempio i frontalieri), deve anche essere presa a carico dai cantoni (oggi interamente sulle spalle degli assicuratori). Il dossier è quindi pronto per le votazioni finali;
AUMENTARE FRANCHIGIA: adottato - con 31 voti a 12 - una mozione di Ivo Bischofberger (PPD/AI) che chiede di aumentare la franchigia minima delle casse malattia e di indicizzarla regolarmente ai costi dell'assicurazione obbligatoria. La sinistra e il Consiglio federale vi si sono opposti invano. Il Nazionale deve ancora pronunciarsi;
TARIFFE MEDICHE: preso atto che le tariffe delle prestazioni medico-ambulatoriali dovrebbero restare immutate nel 2017. L'annuncio è stata dato oggi dal ministro della sanità Alain Berset nel corso di un dibattito agli Stati. Il consigliere federale ha precisato che i partner tariffali si sono detti d'accordo con questo congelamento il 15 settembre scorso. Resta da sapere che cosa succederà nel 2018;
TARIFFE LABORATORI MEDICI: trasmesso tacitamente alla sua commissione della sanità una mozione di Alex Kuprecht (UDC/SZ) che chiede che siano gli assicuratori malattia e i fornitori di prestazioni a negoziare le tariffe dei laboratori medici;
FINANZIAMENTO OSPEDALIERO: adottato - con 31 voti contro 2 - una mozione della sua Commissione della sanità e della sicurezza sociale che chiede una maggiore trasparenza nel finanziamento ospedaliero incombente ai cantoni. I "senatori" vogliono sapere quali cantoni hanno sovvenzionato gli ospedali tra il 20212 e il 2015 per costi che sono poi stati presi a carico dall'assicurazione malattie. Il testo riprende una richiesta contenuta in un'iniziativa cantonale bernese a cui gli Stati non hanno dato seguito. Il Nazionale deve ancora pronunciarsi;
PRESTAZIONI COMPLEMENTARI: affossato una mozione del Nazionale che chiedeva di migliorare lo scambio di dati tra le assicurazioni sociali e le autorità incaricate degli stranieri. Il Consiglio federale ha già sottoposto al Parlamento proposte in tal senso;
STUDI MEDICI: respinto un'iniziativa cantonale ticinese che chiedeva di prolungare la moratoria sull'apertura di nuovi studi medici fino alla metà del 2019. Il Parlamento ha già fatto un passo in questa direzione.