Giovedì 3 maggio
Consiglio nazionale: la seduta in breve
(ats) Nella seconda e ultima giornata della sessione speciale di maggio, il Consiglio nazionale ha:
- concluso il lungo dibattito sul programma di legislatura 2011-2015. Dopo aver discusso, a tratti vivacemente, di coesione sociale, energia e formazione, alla fine i parlamentari hanno confermato gli indirizzi politici del governo;
- deciso che i negozi ubicati nelle stazioni di servizio dovrebbero poter restare aperti di notte e di domenica. Con 105 voti contro 73, il Consiglio nazionale si è pronunciato per questa liberalizzazione. I sindacati, contrari, hanno già minacciato di lanciare un referendum. L'oggetto va dapprima agli Stati;
- adottato, con 112 voti contro 49, un postulato della sua commissione della gestione che chiede al Consiglio federale di esaminare una soluzione legislativa per migliorare le misure di accompagnamento alla libera circolazione delle persone. Il Consiglio federale l'ha sostenuto anche se misure più severe contro il dumping salariale e i falsi indipendenti sono già all'esame del parlamento;
- esaminato una lunga serie d'interventi parlamentari concernenti il Dipartimento federale dell'economia;
- preso congedo da Christian Levrat che lascia il Nazionale per gli Stati, dove occuperà il posto lasciato vacante da Alain Berset, entrato in Consiglio federale. Il presidente del PS è stato eletto l'11 marzo scorso alla Camera dei cantoni, dove siederà a partire dalla sessione estiva.
Mercoledì 2 maggio 2012
Consiglio nazionale: la seduta in breve
(ats) Nell'ambito di una sessione speciale di due giorni, il Consiglio nazionale ha affrontato oggi l'esame del Programma della legislatura 2011-2015 del Consiglio federale. La proposta dell'UDC di rinviare il progetto al mittente è stata bocciata con 125 voti contro 43. Durante l'esame dettagliato, che proseguirà domattina, i ritocchi ai grandi orientamenti politici proposti dal governo non hanno provocato terremoti.
L'Esecutivo proponeva sei linee direttive, 26 obiettivi e 89 provvedimenti concreti, tra cui l'abbandono del nucleare, l'aumento del bilancio militare, la riforma fiscale ecologica e la 12.ma revisione dell'AVS. La direzione scelta dal Nazionale non lascia prevedere grossi cambiamenti.
Solo l'UDC si è opposta categoricamente al programma. Un piano deve servire a raggiungere obiettivi chiari e misurabili. Orbene - ha criticato Christoph Blocher (UDC/ZH) - questo programma non è altro che un elenco di quanto le unità amministrative sono tenute a fare. Occorrono priorità - ha aggiunto - che qui non ci sono. La proposta di rinvio è stata seccamente respinta, in quanto considerata una manovra dilatoria che farebbe perdere altro denaro al contribuente.
Una settima linea
Chiamata a pronunciarsi su decine di emendamenti, la Camera del popolo ha dapprima aggiunto una settima linea direttiva in favore dell'uguaglianza dei sessi. Con 104 voti contro 69, il Nazionale ha deciso che la Svizzera dovrà vegliare a garantire l'uguaglianza del diritto - nei fatti - tra uomini e donne, in particolare nei settori della famiglia, della formazione, del lavoro, ma anche dell'età di pensionamento.
Il segnale in favore dell'uguaglianza ha avuto un risvolto amaro per lo schieramento rosso-verde, che ha inutilmente cercato di stralciare la citazione relativa al pensionamento. Non vi è motivo di far lavorare le donne più a lungo - ha sostenuto Valérie Piller Carrard (PS/FR) - fintanto che sussisterà la discriminazione salariale nei loro confronti. Tutto ciò equivale a far rientrare dalla porta di servizio un aumento dell'età pensionabile che il popolo aveva bocciato nell'11.ma revisione dell'AVS.
Il Consiglio federale si è allineato alla nuova linea direttiva. Da 20 anni, la Confederazione s'impegna in favore dell'uguaglianza, ha ricordato Eveline Widmer-Schlumpf, che ha pure sostenuto globalmente un programma presentato come base di lavoro e di dialogo tra Consiglio federale e parlamento.
Una piazza economica forte
Altra linea direttiva: la piazza economica svizzera è attraente, concorrenziale ed è caratterizzata da un bilancio federale sano e istituzioni statali efficienti. Il Nazionale vi ha aderito.
Oltre alle misure del Consiglio federale, la Camera del popolo chiede una riduzione dell'onere amministrativo delle imprese (decisione presa con 120 voti a 55), la soluzione di una strategia di qualità e una produzione sostenibile per l'agricoltura, nonché l'abolizione della tassa di bollo d'emissione (102 a 72).
Relazioni internazionali
Altra linea maestra: la Svizzera deve rafforzare la sua influenza nel contesto internazionale. Tuttavia, il Nazionale ha deciso che il governo non deve puntare ad accordi agricoli con l'Ue. Infatti, ha modificato il testo del Consiglio federale, che mirava a concludere diversi accordi con l'Unione europea, fra cui anche uno sull'agricoltura. La decisione è stata presa con 125 voti contro 49.
La Camera ha anche approvato - con 88 voti contro 83 e 3 astenuti - la proposta di minoranza di Roland Büchel (UDC/SG), che chiede di inserire nella cooperazione allo sviluppo anche gli accordi di riammissione dei richiedenti l'asilo respinti. Gli Stati potrebbero tuttavia porre il veto, visto che in marzo avevano affossato una mozione del Nazionale in questo senso.
Nel corso del dibattito, i democentristi si sono battuti energicamente contro alcuni punti presenti nel capitolo del programma concernente le relazioni internazionali. Christoph Blocher (UDC/ZH) ha affermato che "i Paesi non hanno amici, hanno interessi". "Se qualcuno pensa che altri Stati od organizzazioni ci faranno regali, sta sognando a occhi aperti". La visione del governo delle relazioni con l'Ue - ha proseguito - è ingenua. Bisogna lottare per mantenere l'indipendenza della Svizzera, ha tuonato. Se non mettiamo dei paletti, i nostri punti di forza andranno persi.
Sicurezza
Per quanto riguarda la direttiva concernente la sicurezza nazionale, il Consiglio federale dovrebbe non soltanto adottare il suo rapporto sulla politica di sicurezza, ma anche metterla in pratica nel corso della legislatura. Lo stesso dicasi per la strategia nazionale di difesa cibernetica. Il Nazionale esige una chiarificazione dei ruoli degli attori della sicurezza interna, nonché misure contro l'hooliganismo.
Il Consiglio nazionale si pronuncerà domani sulle priorità governative in materia di coesione sociale, energia, formazione, ricerca e innovazione.
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