La pubblicità delle fonti di finanziamento dei partiti politici è recentemente tornata ad essere oggetto di discussioni pubbliche. Non sorprende perciò che tre iniziative parlamentari sull’argomento siano state contemporaneamente sottoposte alla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale. La Commissione, vedendo molte difficoltà nell’attuare le richieste e temendo anche la scarsa osservanza di pertinenti norme, respinge perciò tutte le iniziative. Essa riconosce tuttavia il problema e cercherà quindi soluzioni alternative che possano incontrare il consenso delle parti.

Con la sua iniziativa (09.415 n Iv. Pa. Gruppo S. Maggiore trasparenza nella politica svizzera), il gruppo socialista chiede una pubblicità integrale di tutte le fonti di finanziamento delle attività politiche in Svizzera: i partiti politici, i candidati, i comitati di sostegno e per le votazioni, nonché organizzazioni analoghe, vanno obbligati per legge a creare trasparenza per quanto riguarda le loro fonti di finanziamento. Il consigliere nazionale Antonio Hodgers (G, GE) chiede la trasparenza unicamente dei conti dei partiti (09.442 n Iv. Pa. Hodgers. Trasparenza dei conti dei partiti politici). Anche l’iniziativa del consigliere nazionale Andreas Gross (S, ZH) si riferisce ai partiti: a condizione che rendano pubbliche tutte le donazioni ricevute, i partiti ricevono dalla Confederazione il doppio dell’importo delle donazioni fatte da persone fisiche (09.416 n Iv. Pa. Gross. Migliorare le pari opportunità nelle elezioni del Consiglio nazionale del 2011).

La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) segnala che la situazione di partenza per disciplinare la pubblicità delle fonti di finanziamento delle attività politiche in Svizzera si presenta molto più complicata che negli altri Stati europei. Nella democrazia diretta della Svizzera, numerose attività politiche non vengono esercitate dai partiti, bensì da altri gruppi e comitati. Sarebbe perciò troppo restrittivo limitare la trasparenza ai conti dei partiti, come chiede l’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Hodgers. D’altra parte, se si conferisce un’estensione più ampia, come fa l’iniziativa parlamentare del gruppo socialista, sarà praticamente impossibile stabilire con precisione nella legge a chi si applichino gli obblighi di trasparenza. Se tuttavia si dovessero trovare norme, sorge la domanda dell’applicabilità. La CIP-N non vuole fissare norme che verrebbero poi comunque eluse da molti, causando un danno alla credibilità della politica. Anche il sostegno ai partiti politici, come da proposta di Andreas Gross, non rappresenta una soluzione: in questo modo si accrescerebbero soltanto le disparità fra i partiti, premiando quelli che già ricevono molte donazioni. La Commissione ha perciò respinto con 16 voti contro 9 l’Iv. Pa. 09.415 (gruppo S) e con 13 voti contro 9 e 3 astensioni l’Iv. Pa. 09.416 (Gross) e l’Iv. Pa. 09.442 (Hodgers).

La CIP-N pensa che sia necessario agire. Vuole perciò istituire una sottocommissione incaricata di trovare soluzioni alternative. Sarà necessario approfondire la questione della trasparenza ma anche cercare opportunità per sostenere maggiormente i partiti.

Una minoranza della Commissione avrebbe visto già approcci risolutivi sensati nelle soluzioni proposte, chiedendo di dare seguito alle tre iniziative. Essa vede minacciata la credibilità della politica per il fatto che la Svizzera, Sonderfall negativo nel contesto internazionale, rinunci a disciplinare la trasparenza del finanziamento dei partiti. La chiara dichiarazione sulla provenienza delle donazioni accrescerebbe la fiducia, rispetto alle voci, riguardo a donazioni milionarie da parte di grandi banche.

Un’altra minoranza della Commissione pensa invece che non sia necessario agire e perciò non vuole istituire alcuna sottocommissione. Essa ritiene che si sopravvaluti l’influenza del denaro sulla politica.

09.412 Iv. Pa. Bänziger. DelCG e DelFin. Stessa composizione politica e stessi principi operativi

La consigliera nazionale Marlies Bänziger (G, ZH) chiede che nella Delegazione delle finanze (DelFin) delle Camere federali siano rappresentati anche i partiti non governativi, così come già avviene nella Delegazione delle Commissioni della gestione (DelCG). La Delegazione delle finanze si compone di tre membri di ciascuna delle Commissioni delle finanze delle due Camere; essa «è incaricata dell’esame di dettaglio e della sorveglianza dell’intera gestione finanziaria» (art. 51 LParl). Con 15 voti contro 9, la CIP-N si è pronunciata contro l’iniziativa. Il lavoro della DelFin è di natura diversa rispetto a quello della DelCG. La Delegazione delle finanze ha competenze decisionali, così che la rappresentanza dei rapporti di forza dei gruppi parlamentari svolge un ruolo maggiore che nella Delegazione delle Commissioni della gestione, che esercita talune funzioni dell’alta vigilanza secondo il principio del consenso. La Commissione sconsiglia anche di aumentare il  numero dei membri della DelFin, in quanto ciò renderebbe più arduo il rispetto della natura confidenziale delle deliberazioni.

La Commissione si è riunita il 20 e il 21 agosto 2009 sotto la direzione del suo presidente, Gerhard Pfister (PPD, ZG), nel Cantone di Zugo, di cui egli è originario.

Berna,  21 agosto 2009 Servizi del Parlamento