La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-S) ha iniziato i lavori proponendo di istituire una sottocommissione a cui assegnare l’incarico di esaminare in dettaglio il progetto di riforma del paesaggio universitario svizzero (legge federale sull’aiuto alle scuole universitarie e sul coordinamento nel settore universitario svizzero, LASU). Con 7 voti contro 3, la Commissione ha respinto una proposta di rinvio del progetto al Consiglio federale. Inoltre, la CSEC-S ha approvato all’unanimità l’iniziativa parlamentare depositata dalla commissione omologa del Consiglio nazionale e intesa a elaborare un progetto di legge sulla formazione continua. La Commissione ha posto tuttavia alcune condizioni.

Nella sua ultima seduta dedicata alla legge federale sull’aiuto alle scuole universitarie e sul coordinamento nel settore universitario svizzero (LASU; 09.057 s) del 2 luglio scorso, la CSEC-S aveva sentito diversi rappresentanti delle cerchie interessate (cfr. il comunicato stampa del 3 luglio 2009). Ieri la Commissione ha deciso all’unanimità di entrare in materia e ha respinto con 7 voti contro 3 una proposta di rinvio al Consiglio federale. La CSEC-S si è occupata dei pareri assai differenziati – alcuni favorevoli, altri molto critici – espressi dalle cerchie interrogate in merito al disegno di legge. La maggioranza della Commissione ritiene che sia suo dovere procedere all’esame del disegno di legge presentato dal Consiglio federale e di non ritardare ulteriormente la riforma del paesaggio universitario svizzero. La Commissione propone l’istituzione di una sottocommissione che dovrebbe iniziare i lavori dopo la sessione autunnale.

La formazione continua è diventata un mercato in crescita e, in questo senso, deve poter beneficiare di condizioni quadro ottimali e di trasparenza. Da molto tempo le organizzazioni interessate richiedono del resto che sia attuata la disposizione costituzionale relativa alla legge sul perfezionamento; il 14 agosto 2009 hanno pertanto formulato le loro esigenze dinanzi alle due CSEC sotto forma di una «iniziativa amministrativa». Prima di esaminare l’iniziativa parlamentare «Perfezionamento» (09.426) depositata dalla commissione omologa del Consiglio nazionale, la CSEC-S ha sentito la consigliera federale Doris Leuthard, che ha presentato diverse opzioni per l’attuazione del mandato costituzionale fondandosi su una perizia giuridica di un gruppo di esperti incaricato dal Consiglio federale. I dipartimenti interessati – ossia il DFE e il DFI – presenteranno un rapporto, che sarà esaminato dal Governo quest’autunno, nello stesso tempo della perizia giuridica; questi due documenti saranno in seguito sottoposti alle CSEC. Decidendo all’unanimità di dare seguito all’iniziativa della sua commissione omologa, la CSEC-S ha rilevato quanto sa necessario agire in questo ambito. Ritiene tuttavia che occorrerebbe sospendere il progetto fin tanto che la CSEC-N non abbia preso atto dei rapporti e delle proposte del Governo.

La CSEC-S si è in seguito occupata di un’iniziativa popolare depositata dalla Protezione svizzera degli animali (PSA) il 26 luglio 2007. Intitolata «Contro il maltrattamento e per una migliore protezione giuridica degli animali (Iniziativa sull’avvocato degli animali); 08.036)», l’iniziativa si propone di migliorare lo statuto giuridico degli animali completando l’articolo 80 della Costituzione con due disposizioni : la prima incarica la Confederazione di emanare disposizioni sulla protezione degli animali quali esseri viventi dotati di sensibilità; la seconda prevede che nei procedimenti penali relativi a cattivi trattamenti degli animali gli interessi di questi ultimi siano difesi da un avvocato competente. Con 7 voti contro 1 la CSEC-S ha proposto di raccomandare al Popolo e ai Cantoni di respingere l’oggetto, seguendo dunque la decisione del Consiglio nazionale dell’11 giugno 2009.

Il 26 marzo 2009, la CSEC-S aveva respinto la mozione Consiglio nazionale (Aeschbacher). No al commercio dei prodotti derivati dalle foche massacrate in Canada (08.3432) e ha depositato in sostituzione la mozione commissionale Regolamentazione del commercio di prodotti derivanti dalla caccia alle foche (09.3355; cfr. comunicato del 26 marzo 2009), non ancora trattata nel Consiglio. Nel frattempo il Parlamento europeo ha votato n regolamento che proibisce il commercio dei prodotti derivati da tutte le specie di foche nell’UE. Ha tuttavia previsto due deroghe: una per gli Inuit o altre comunità aborigene, che sarà applicabile ai prodotti derivanti dalla caccia tradizionale e necessari al sostentamento di queste comunità, e l’altra per l’importazione di prodotti derivati da foche se questa ha carattere occasionale e concerne esclusivamente merci destinate ad un uso personale. La Commissione ha esaminato due proposte : la prima intende riprendere alcune disposizioni dell’UE e la seconda – approvata dalla Commissione con 5 voti contro 3 – mira a modificare il testo della mozione commissionale 09.3355 affinché il Consiglio federale tenga conto, quando modificherà le basi legali corrispondenti, degli accordi bilaterali corrispondenti conclusi con l’UE.

La revisione parziale della legge sulla ricerca (08.079 s), intesa a estendere l’autonomia della Commissione della tecnologia e dell’innovazione (CTI), ha superato un’ulteriore fase: visto che la CSEC-S ha eliminato le ultime divergenze con il Consiglio nazionale, il Consiglio degli Stati potrà trattare questo oggetto nella sessione autunnale.

La CSEC-S si è poi occupata per la terza volta del progetto Ricerca sull’essere umano. Articolo costituzionale (07.072 n). Il Consiglio nazionale aveva infatti ribadito la sua volontà di indicare esplicitamente nell’articolo costituzionale che la Confederazione deve garantire la libertà della ricerca; sinora una maggioranza del Consiglio degli Stati riteneva che la libertà della ricerca era garantita dall’articolo 20 della Costituzione e che la dignità umana e la personalità restavano prioritarie indipendentemente dalla formulazione della disposizione. Con una stretta maggioranza (6 voti contro 5), la CSEC-S ha infine aderito alla decisione del Consiglio nazionale.

Presieduta dal consigliere agli Stati Hermann Bürgi (UDC/TG), la Commissione si è riunita il 27 agosto 2009 a Berna ; a parte della seduta era presente la consigliera federale Doris Leuthard.

Berna, 28 agosto 2009 Servizi del Parlamento