Promovimento dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione nell'anno 2012 (messaggio ERI). Legge sulla promozione delle attività giovanili extrascolastiche
Dopo aver esaminato il messaggio ERI 2012, la Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Consiglio degli Stati propone di aumentare il limite di spesa e il credito d'impegno per la formazione professionale, nonché il limite di spesa dei sussidi d'esercizio delle scuole universitarie professionali. Per gli altri decreti federali, la Commissione ha accolto le proposte del Consiglio federale. Essa ha inoltre approvato all'unanimità la legge sulla promozione delle attività giovanili extrascolastiche, apportandovi solo poche modifiche.

A scadenze quadriennali, il Consiglio federale sottopone alle Camere un messaggio sul promovimento dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione (ERI). Per garantire un miglior coordinamento con i programmi di legislatura, il 3 dicembre 2010 il Consiglio federale ha presentato al Parlamento un messaggio ERI intermedio concernente soltanto il 2012 (10.109). Questo messaggio rappresenta il proseguimento degli obiettivi e delle misure già stabiliti per gli anni 2008‒2011 con un tasso di crescita annua degli obiettivi del 4,5 per cento. In sintonia con il programma di consolidamento 2012‒2013 (PCon), il disegno del Consiglio federale prevede risparmi in determinati settori ERI, quali i PF e gli istituti di ricerca. La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-S) ha deciso all'unanimità di entrare in materia sul disegno sottolineando, durante il dibattito, l'importanza dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione per la società e per lo sviluppo economico del nostro Paese. Visto il miglioramento della situazione delle finanze federali, è stata valutata in dettaglio una revoca delle misure di risparmio decise nell'ambito del PCon. La Commissione ha tuttavia rinunciato ad effettuare adeguamenti, ritenendo che i correttivi necessari potranno essere inseriti in sede di preventivo. Ha inoltre esaminato approfonditamente la sincronizzazione dei limiti di spesa con i crediti di preventivo, prevista nel messaggio ERI. Ai sussidi di base che saranno versati nel 2012 sarà applicato, secondo la prassi attuale, il limite di spesa 2008‒2011. Poiché attualmente non esiste ancora un modello di finanziamento unitario tra Confederazione e Cantoni universitari, alcuni Cantoni devono effettuare adeguamenti del valore. Considerato che la Confederazione e i Cantoni stanno cercando una soluzione, la Commissione ha rinunciato a operare una modifica in tal senso. La maggioranza ha per contro approvato una proposta intesa ad aumentare il limite di spesa a 711,25 milioni e il credito d'impegno a 83 milioni di franchi nel decreto federale sul finanziamento della formazione professionale (decreto federale A). Una minoranza auspica un aumento del limite di spesa a 757,6 milioni e del credito d'impegno a 88 milioni di franchi. Per quanto concerne il finanziamento delle scuole universitarie professionali (decreto federale D), la Commissione ha altresì approvato una proposta intesa ad aumentare a 439,4 milioni di franchi il limite di spesa per i sussidi ai costi d'esercizio. La CSEC-S ha infine approvato all'unanimità tutti gli altri decreti federali e le proposte di modifica legislativa (legge sui PF, legge sull'aiuto alle università e legge federale concernente i sussidi a progetti comuni della Confederazione e dei Cantoni per la gestione dello spazio formativo svizzero) invitando il suo Consiglio, che probabilmente prenderà una decisione in materia nella sessione primaverile, a fare altrettanto.

Dopo le consultazioni avvenute nell'ottobre 2010, la Commissione ha iniziato l'esame della legge sulla promozione delle attività giovanili extrascolastiche (LPAG; 10.087 s), che rappresenta una revisione totale della legge del 6 ottobre 1989 sulla promozione delle attività giovanili extrascolastiche (legge sulle attività giovanili, LAG). Con la nuova legge si intende rispondere ai bisogni di una società in evoluzione e rafforzare l'impegno della Confederazione nella politica dell'infanzia e dei giovani, nell'ambito delle competenze costituzionali esistenti (art. 67 cpv. 2 Cost.). La Commissione ha deciso all'unanimità di entrare in materia su questo oggetto. I punti principali del disegno sono l'integrazione e la prevenzione, come pure il promovimento della partecipazione politica dei giovani. Il disegno affronta inoltre aspetti di ordine amministrativo quali la gestione finanziaria e il disciplinamento unitario dell'età minima. Su quest'ultimo punto la CSEC-S ha operato la modifica più sostanziale: in analogia alla legge sulla promozione dello sport, i bambini dovrebbero poter beneficiare delle misure di promozione dall'inizio dell'anno in cui compiono cinque anni. Il disegno del Consiglio federale si basava sull'età di entrata alla scuola dell'infanzia, che tuttavia non è la stessa in tutti i Cantoni. Una minoranza intende sostenere la versione del Consiglio federale. È inoltre stata inserita una precisazione in merito alla collaborazione tra Confederazione e Cantoni, la quale non avverrà più semplicemente d'intesa con i Cantoni, bensì con il loro consenso.
La Commissione ha approvato il progetto all'unanimità all'attenzione del proprio Consiglio, che tratterà presumibilmente l'oggetto nella sessione primaverile.

Anche l'iniziativa del Cantone di Berna «Violenza nei media. Protezione completa di bambini e adolescenti» (10.313) rientra nel settore della politica dell'infanzia e dei giovani. Dopo aver sentito una delegazione del Cantone di Berna, la Commissione è arrivata alla conclusione che le richieste formulate nell'iniziativa sono legittime. L'impossibilità di esercitare un controllo efficace o una supervisione nel settore audiovisivo preoccupa la Commissione, la quale ritiene che la protezione dei bambini debba essere un obiettivo prioritario. Essa reputa tuttavia che sarebbe inefficace emanare leggi nazionali (e tantomeno cantonali) pertinenti, poiché sarebbe troppo facile aggirarle. Pur non mettendo in dubbio il potenziale rischio per bambini e adolescenti insito nei nuovi media, la CSEC-S, viste le limitate possibilità di disciplinamento, sostiene che sia opportuno puntare principalmente sull'educazione ai media. È in questo settore che occorre investire, come peraltro sostiene il Programma nazionale per la protezione dell'infanzia e della gioventù dai rischi dei media e la promozione delle competenze mediali del DFI dell'11 giugno 2010. Sulla scorta di queste considerazioni, la CSEC-S propone al suo Consiglio, con 8 voti contro 0 e 3 astensioni, di non dar seguito all'iniziativa.
Gli stessi motivi la inducono a proporre, con 8 voti contro 0 e 2 astensioni, di non dar seguito alla petizione di Pro Juventute «Stop alla preoccupante violenza virtuale».

La CSEC-S ha inoltre sentito rappresentanti delle scienze umane e sociali in merito alla situazione di questo settore in Svizzera. Questa esigenza nasce dalla constatazione che la molteplicità di discipline raggruppate sotto il titolo di scienze umane e sociali non gode nell'opinione pubblica della stessa considerazione riservata, per esempio, alle scienze naturali. Tali discipline subiscono inoltre una maggiore pressione, a livello di legittimazione, quando si tratta della loro competitività sul mercato.

Presieduta dal consigliere agli Stati Theo Maissen (PPD/GR), la Commissione si è riunita a Berna il 20 e il 21 gennaio 2011. A parte della seduta erano presenti i consiglieri federali Didier Burkhalter e Johann Schneider-Ammann.

Berna, 21 gennaio 2011 Servizi del Parlamento