Legge sulla promozione della ricerca e dell'innovazione
La Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-S) ha esaminato, in qualità di seconda Camera, la legge sulla promozione della ricerca e dell'innovazione aderendo alla maggior parte delle decisioni prese dal Consiglio nazionale. Ha suscitato ampio consenso la realizzazione di un parco nazionale dell'innovazione che, esteso a diversi siti, ha l'obiettivo di rafforzare attivamente la posizione della Svizzera come polo di ricerca e d'innovazione. Le singole ubicazioni formeranno una rete e collaboreranno con le scuole universitarie.

Il Consiglio nazionale ha esaminato il progetto di revisione totale della legge federale sulla promozione della ricerca e dell'innovazione (11.069 n) già durante la sessione primaverile 2012 e l'ha trasmesso alla Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC S). Il progetto di legge, trasmesso al Parlamento il 9 novembre 2011, intende in particolare armonizzare la promozione della ricerca con la legge sulla promozione e sul coordinamento del settore universitario svizzero (LPSU) adottata dal Parlamento e creare le basi legali per il sostegno a un parco nazionale dell'innovazione.

La Commissione ha discusso in maniera approfondita in merito alla creazione di un simile parco (art. 32) dopo aver sentito in proposito rappresentanti della Conferenza dei direttori cantonali dell'economia pubblica (CDEP), di economiesuisse, di Travail.Suisse e dell'Unione sindacale svizzera. La CDEP ha informato che è stata istituita un'associazione denominata «Swiss Innovation Park SIP» incaricata di presentare entro gennaio 2013 un piano di realizzazione di un parco dell'innovazione.

I membri della Commissione ritenevano fondamentale che il parco si estendesse su più siti pur mantenendo un'immagine unitaria di rinomanza internazionale. Volevano che fossero presi in considerazione, nella misura del possibile, gli interessi cantonali e regionali e che nel contempo fosse garantita la messa in rete con le scuole universitarie e il mondo economico. Con 7 voti contro 6 la Commissione ha approvato una proposta che riprende in parte la versione del Consiglio nazionale e prevede l'estensione del parco a diversi siti. Al Consiglio federale verrebbe inoltre conferita una maggiore libertà nella fase di realizzazione e la richiesta di mettere in rete i siti e farli collaborare con le scuole universitarie dovrebbe essere iscritta nella legge. Una minoranza si è espressa a favore di una versione minima che permetterebbe al Consiglio federale di prevedere diversi siti.

All'articolo 11 capoverso 2 lettere a e d la Commissione ha respinto la proposta del Consiglio nazionale ritenendo fosse inutile sia precisare il termine «formazione» sia creare un nuovo capoverso d in cui menzionare espressamente la formazione professionale; tutti i percorsi di formazione dovrebbero infatti essere trattati allo stesso modo.

Una proposta di abrogare l'articolo 17 capoverso 2 è stata accolta di stretta misura (con 7 voti contro 6): il disciplinamento esisterebbe già oggi e rientrerebbe nell'ambito della competenza organizzativa del Consiglio federale. Non occorre dunque iscriverlo nella legge. Una minoranza chiede invece di mantenere il capoverso in quanto conferirebbe esplicitamente al Consiglio federale il mandato di sopprimere i centri di ricerca dei quali non vi è più bisogno.

È stata abbandonata la proposta di dotare la Commissione per la tecnologia e l'innovazione (CTI) di personalità giuridica. La trasformazione avrebbe consentito alla CTI di mantenere, in un'ottica di sostenibilità, i contributi statali destinati ai progetti autorizzati per tutto il periodo di durata dei medesimi. La Commissione preferisce perseguire questo obiettivo mediante la mozione 11.4136 s (Mozione Consiglio degli Stati (Gutzwiller). Commissione per la tecnologia e l'innovazione. Attività di promozione sostenibile), accolta dal Consiglio degli Stati il 7 marzo 2012 e approvata dalla CSEC-N il 10 maggio scorso.

Per quanto riguarda l'articolo 50, la CSEC-S ha respinto la proposta di creare una piattaforma centralizzata per le pubblicazioni delle istituzioni incaricate di promuovere la ricerca. L'onere amministrativo sarebbe infatti eccessivo e i risultati della ricerca sono in linea di massima accessibili già oggi.

Numerosi articoli (art. 6, 9, 11 cpv. 2 lett. b e c, art. 16, 24 e 51) sono stati inoltre rielaborati dal profilo formale, ma non del contenuto. Nella votazione sul complesso la Commissione ha approvato il progetto all'unanimità.

La CSEC-S si è chinata anche sulla proposta «Per limitare i costi di trasporto delle persone in formazione» (11.471) presentata dal consigliere nazionale Jacques-André Maire che chiede una tariffa forfettaria preferenziale per utilizzare i trasporti pubblici a beneficio di questa categoria. La Commissione omologa del Consiglio nazionale ha dato seguito all'iniziativa, mentre la CSEC-S vi si è opposta con 7 voti contro 5. Pur considerando lecito l'obiettivo, la sua maggioranza ritiene che i Cantoni contribuiscano già oggi in parte alle spese di trasporto e che le imprese del ramo offrano diverse tariffe speciali ai giovani. La Commissione ha motivato la decisione negativa evocando le conseguenze finanziarie imprevedibili del progetto e la difficoltà di realizzarlo.

La CSEC-S ha inoltre esaminato la mozione «Modifica della legge federale sugli esami genetici sull'essere umano» (11.4037 n), presentata dalla sua omologa del Consiglio nazionale e accolta da quest'ultimo nella sessione primaverile. Anche la CSEC-S riconosce che, in relazione all'esecuzione di esami genetici, manca chiarezza e le disposizioni della legge sono insoddisfacenti. Sarebbe opportuno in particolare disciplinare meglio la questione degli esami genetici svolti da personale non qualificato e privi di controllo da parte dello Stato (p.es. mercato online). La Commissione propone all'unanimità al suo Consiglio di accogliere la mozione summenzionata.

L'utilizzo illecito di opere mediante Internet è stato infine un altro argomento esaminato a fondo dalla CSEC-S. Dopo aver preso atto del rapporto del Consiglio federale in adempimento del postulato Savary «La Svizzera ha bisogno di una legge contro lo scaricamento illegale di musica da Internet?» (10.3263 s), la Commissione ha sentito rappresentanti dell'associazione «Musikschaffende Schweiz» (attori della scena musicale svizzera) e specialisti per le questioni legali, in particolare nel settore del diritto d'autore. Il rapidissimo sviluppo tecnologico che consente di utilizzare illegalmente opere culturali (musica, film, libri ecc.) rappresenta una sfida per la società ed esige nuove regole. Considerate sia l'importanza che la complessità della problematica, la Commissione riprenderà l'esame della questione in occasione della sua prossima seduta.

 

Berna, 3 luglio 2012 Servizi del Parlamento