Combattere l’utilizzo abusivo di armi
Un pacchetto di misure dovrà evitare l’utilizzo abusivo di armi dell’esercito. La Commissione propone di introdurre l’obbligo generale di notifica a posteriori per le armi non ancora registrate. Appoggia inoltre quattro mozioni del Consiglio nazionale che puntano a migliorare lo scambio di informazioni tra le autorità competenti.

La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati (CPS-S) si è espressa chiaramente a favore di un rafforzamento della lotta contro l’utilizzo abusivo di armi e a questo scopo chiede la registrazione anche delle armi finora non censite nei registri cantonali. La CPS-S intende inoltre migliorare lo scambio di informazioni tra autorità civili e militari e propone all’unanimità alla sua Camera di accogliere quattro mozioni del Consiglio nazionale. 

La mozione 13.3000 mira a introdurre nel Codice di procedura penale un obbligo di comunicazione al DDPS. Con la mozione 13.3001 si chiede che i dati trasmessi al DDPS dai ministeri pubblici e dai tribunali possano essere trattati nel sistema d’informazione sul personale dell’esercito (PISA). Per quanto concerne la mozione 13.3002, che chiede di migliorare lo scambio di informazioni tra le autorità cantonali e federali mediante una revisione della legge sulle armi, la Commissione raccomanda, come sopra accennato, di completarla con l’obbligo di registrazione a posteriori. Infine, la CPS-S appoggia l’utilizzo del numero AVS anche nel sistema d’informazione VOSTRA sul casellario giudiziale per facilitare l’identificazione dei militari (13.3003).

Per garantire il rispetto delle disposizioni legali relative alla procedura di consultazione, la Commissione propone di prolungare leggermente i termini per l’esame delle quattro mozioni. In tal modo il Consiglio federale dovrebbe sottoporre il relativo messaggio al Parlamento entro la fine dell’anno e non entro l’autunno 2013.

Prestazioni di sicurezza private fornite all’estero

Divieto di svolgere attività mercenarie e obbligo di dichiarazione delle prestazioni di sicurezza private fornite all’estero: la CPS-S chiede all’unanimità di adottare la nuova legge federale sulle prestazioni di sicurezza private fornite all’estero (13.017). Rispetto all’introduzione di un sistema di autorizzazioni, complesso e costoso, la Commissione ritiene preferibile l’obbligo di dichiarazione. La concessione di un’autorizzazione potrebbe inoltre essere considerata una sorta di marchio di qualità svizzero, cosa che la Commissione desidera evitare.

La proposta di estendere il campo di applicazione della legge eliminando le eccezioni è stata respinta dalla CPS-S con 8 voti contro 1 e 1 astensione. La rinuncia a queste eccezioni sarebbe in contrasto con l’Accordo sulla libera circolazione delle persone concluso con l’UE. La maggioranza ha ritenuto sproporzionata una simile decisione. Con lo stesso numero di voti la Commissione ha respinto anche la richiesta di aumentare da tre a cinque anni la pena detentiva prevista dall’articolo 21 capoverso 2. La maggioranza dei membri della Commissione ritiene che la sanzione fissata nel disegno di legge sia adeguata. La CPS-S ha infine proposto all’unanimità che l’adesione al codice di condotta delle imprese di sicurezza private sia obbligatoria per le imprese impiegate dalla Confederazione. L’esame del progetto da parte del Consiglio degli Stati è previsto per la sessione estiva.

Presieduta dal consigliere agli Stati Hans Hess (PLR, OW), la Commissione si è riunita a Berna il 25 e il 26 aprile 2013P. A parte della seduta era presente la consigliera federale Simonetta Sommaruga, capo del DFGP. In merito alla questione dell’utilizzo abusivo di armi la Commissione ha inoltre sentito una delegazione della Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CCDGP).

 

Berna, 26 aprile 2013 Servizi del Parlamento