Iniziativa popolare «Tassare le eredità milionarie per finanziare la nostra AVS»
La Commissione propone alla propria Camera, con 8 voti contro 3, di raccomandare di respingere l’iniziativa. 

1. 13.107 s Tassare le eredità milionarie per finanziare la nostra AVS (Riforma dell'imposta sulle successioni). Iniziativa popolare
I promotori dell’iniziativa vorrebbero introdurre un’imposta nazionale sulle successioni e sulle donazioni da applicare a importi superiori ai due milioni di franchi, con un’aliquota del 20 per cento. Il gettito dell’imposta dovrebbe essere destinato per due terzi al Fondo di compensazione dell’AVS e per un terzo restare ai Cantoni.
Durante l’audizione con rappresenti del comitato d’iniziativa, della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle finanze, di economiesuisse, dell’Unione svizzera delle arti e mestieri, dell’Unione sindacale svizzera e della Camera fiduciaria, per citare solo alcuni degli interpellati, è stata sollevata la questione della validità dell’iniziativa. La Commissione è unanime nel ritenere che l’iniziativa soddisfi le esigenze dell’unità di materia conformemente alla prassi della Costituzione federale. Nonostante questo, propone alla propria Camera, con 8 voti contro 3, di raccomandare di respingere l’iniziativa poiché, a suo avviso, costituisce un’ingerenza fondamentale nella sovranità fiscale dei Cantoni. La CET-S ritiene inoltre che il conteggio retroattivo delle donazioni a partire dal 1° gennaio 2012 e il fatto che non sia stata ancora stabilita la sua impostazione all’interno delle imprese, vadano a discapito della certezza del diritto e, di conseguenza, danneggino la piazza economica elvetica. Inoltre, una tale imposta nazionale sulle successioni provocherebbe, per come è impostata, una disparità di trattamento sul piano legale: ad esempio un’eredità di 2 milioni di franchi con un unico erede non sarebbe soggetta all’imposta, a differenza di un’eredità di 2,1 milioni di franchi suddivisa in quattro eredi, in cui ciascuno eredita 525 000 franchi.
La minoranza è invece dell’opinione che l’iniziativa contribuisca ad evitare la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi e combatta un’imposizione fiscale non trasparente e ineguale tra i vari Cantoni. Inoltre la ritiene equa ed efficiente sotto l’aspetto delle pari opportunità. La minoranza propone pertanto alla propria Camera di raccomandare di accettare l’iniziativa.
 
 
2. 13.095 s Imposta sull'energia invece dell'IVA. Iniziativa popolare
L’iniziativa popolare «Imposta sull’energia invece dell’IVA» chiede di introdurre un’imposta sulle energie non rinnovabili (ad es. petrolio, gas naturale, carbone e uranio) e nel contempo di eliminare l’imposta sul valore aggiunto per compensare il carico fiscale supplementare che verrebbe a crearsi. A netta maggioranza (12 voti contro 0 e 1 astensione) la CET-S propone alla propria Camera di raccomandare di respingere questa iniziativa popolare. Oltre che a costituire la principale fonte di entrate della Confederazione, l’IVA, la cui efficacia è stata riconosciuta dalla commissione, sta diventando sempre più importante per il finanziamento delle assicurazioni sociali. Secondo la Commissione una sua abolizione è quindi fuori discussione. D’altro canto, l’imposta sull’energia proposta dai promotori dell’iniziativa, visto il suo effetto incentivante, ridurrebbe il substrato fiscale mettendo in pericolo le entrate della Confederazione. Nonostante la sua chiara posizione in merito, la CET-S è comunque favorevole a introdurre strumenti fiscali volti a sostenere il raggiungimento degli obiettivi di politica climatica ed energetica. A questo proposito attende il secondo pacchetto di misure della Strategia energetica 2050 che il Consiglio federale presenterà probabilmente nel 2016 e in cui proporrà di passare da misure di promozione a tasse d’incentivazione. A differenza delle imposte, queste tasse possono essere ridistribuite alle economie domestiche e alle imprese. A causa del breve termine di trattazione delle iniziative popolari, il Consiglio federale non ha potuto sottoporre il proprio disegno quale controprogetto diretto all’iniziativa popolare.
Una minoranza della Commissione vorrebbe verificare se sia comunque possibile elaborare sin d’ora un controprogetto diretto (2 voti a favore, 9 contrari e 2 astensioni) e propone al Consiglio degli Stati di rinviare il dossier alla Commissione. Un controprogetto del Parlamento potrebbe indurre il comitato promotore a ritirare l’iniziativa popolare. In tal modo si eviterebbe che un’eventuale sua bocciatura popolare venga interpretata come un segnale generale contro misure fiscali volte a promuovere il raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici.
 
 
3. 09.503 n Iv.pa. Gruppo RL. Abolire progressivamente le tasse di bollo e creare nuovi posti di lavoro – punto 1
Durante la sessione primaverile del 2013 il Consiglio nazionale ha accolto senza modifiche il progetto elaborato dalla CET-N concernente il primo punto dell’iniziativa parlamentare, accettando quindi di abolire la tassa d’emissione sul capitale proprio. Il Consiglio degli Stati è entrato in materia sul progetto nella sessione invernale del 2013, decidendo però, senza opposizioni, di sospenderne la trattazione, allineandosi così alla proposta del Consiglio federale. La maggioranza della Camera bassa auspicherebbe invece una rapida abolizione di tale tassa, motivo per cui nella sessione primaverile del 2014 ha respinto la sospensione del dossier. La CET-S propone ora alla propria Camera, con 8 voti contro 4, di mantenere la propria posizione concernente la sospensione, in modo da poter integrare l’abolizione della tassa d’emissione sul capitale proprio nel pacchetto della Riforma III dell’imposizione delle imprese. Una minoranza sostiene invece gli argomenti del Consiglio nazionale. La Camera alta si occuperà di nuovo del progetto presumibilmente nel corso della prossima sessione estiva. Se dovesse seguire la proposta della CET-S, il dossier sarebbe definitivamente sospeso.
 
 
4. 12.028 s Legge sui cartelli. Modifica
Mentre nel corso della sessione primaverile del 2013, il Consiglio degli Stati aveva approvato la revisione della legge sui cartelli, il Consiglio nazionale ha rifiutato di entrare in materia sul disegno di legge. Con 8 voti contro 4 la CET-S propone alla propria Camera di mantenere la propria posizione e quindi di entrare in materia sul progetto. La maggioranza della Commissione continua a ritenere che sia necessario legiferare in questo ambito, anche se in alcuni punti il disegno adottato dal Consiglio degli Stati può essere migliorato. Dato che per motivi procedurali si è dovuta limitare alla questione dell’entrata in materia, la Commissione non ha potuto procedere all’eventuale adeguamento del disegno. Essa ha sottolineato che spetta ora al Consiglio nazionale prendere una decisione in merito. Una minoranza della Commissione propone invece alla propria Camera di non entrare in materia sul progetto.
 
 
5. 13.044 n Cooperazione in merito all'applicazione dei rispettivi diritti della concorrenza. Accordo con l'Unione europea
La Commissione propone all’unanimità di approvare il disegno di decreto federale completandolo con l’introduzione di una disposizione nella legge sui cartelli che disciplini a quali condizioni l’autorità svizzera può comunicare dati confidenziali ad autorità di concorrenza straniere senza l’accordo delle imprese interessate.  
 
 
6. 11.4086 n Mo. Consiglio nazionale (Buttet). Garantire l'approvvigionamento delle regioni periferiche
La Commissione respinge la mozione con 9 voti contro 1 e 2 astensioni. Se venisse accolta andrebbero introdotte una serie di modifiche nella legislazione sul lavoro per consentire l’impiego domenicale e festivo di lavoratori nei negozi di prossimità situati in aree periferiche. Con questa decisione la Commissione sottolinea che intende attenersi al principio delle domeniche non lavorative ed evitare di introdurre troppe deroghe in questo ambito.
 
 
7. 12.503 n Iv.pa. Vitali. Adapter la LSA pour les assurances coopératives
La Commissione approva, all’unanimità, la decisione della sua omologa del Consiglio nazionale di dare seguito all’iniziativa. L’obiettivo dell’iniziativa è di esentare dalla sorveglianza della FINMA i piccoli assicuratori quando sono strettamente legati a un’associazione o a un consorzio. Con la decisione della CET-S il dossier torna ora alla Commissione del Consiglio nazionale che avrà il compito di elaborare un progetto di atto legislativo.

 
Berna, 28 marzo 2014  Servizi del Parlamento