Corruzione di privati
Con 16 voti contro 4 e 2 astensioni, la Commissione ha accolto il progetto concernente la corruzione di privati (14.035). Contrariamente al Consiglio degli Stati, la maggioranza della Commissione chiede che ogni caso di corruzione di privati venga perseguito d’ufficio.

​Con 10 voti contro 10 e grazie al voto decisivo del presidente, la Commissione chiede alla propria Camera di stabilire il perseguimento d’ufficio nei casi di corruzione di privati, seguendo così la proposta del Consiglio federale. Nel corso della sessione estiva il Consiglio degli Stati aveva deciso che, in caso di corruzione di privati, l’autore è punito soltanto a querela di parte se nel commettere il reato non viola o minaccia un interesse pubblico. La maggioranza ritiene che la soluzione stabilita dal Consiglio degli Stati possa creare incertezza del diritto e che una distinzione basata sugli interessi pubblici pregiudichi l’efficacia del perseguimento penale della corruzione di privati. Una minoranza chiede di allinearsi alla decisione del Consiglio degli Stati, ritenendo eccessivo perseguire d’ufficio anche casi di corruzione di privati di lieve gravità. La maggioranza ribadisce che i casi di minor gravità sono già esclusi dal perseguimento penale, secondo quanto sancito dall’articolo 52 CP. Con 9 voti contro 10 e 4 astensioni è inoltre stata respinta una proposta di istituzione di un ufficio di comunicazione in materia di corruzione presso l’Ufficio federale di polizia. L’ufficio ha il compito di gestire un sistema proprio di trattamento dei dati e di sporgere denuncia, in presenza di un sospetto fondato, presso la competente autorità di perseguimento penale. Una minoranza propone di accogliere la proposta.

Modifica del diritto delle ditte commerciali

La Commissione ha approvato all’unanimità la modifica del Codice delle obbligazioni (diritto delle ditte commerciali; 14.090).  Mediante il disegno di legge, il Consiglio federale intende agevolare la successione d’impresa per le società individuali, collettive, in accomandita e in accomandita per azioni. A tutte le società saranno applicate le stesse disposizioni sulla formazione delle ditte, affinché ne risulti un diritto delle ditte commerciali ampiamente indipendente dalla forma giuridica.

Adeguamento del Codice di procedura civile

La Commissione accoglie all’unanimità la mozione 14.4008, depositata dalla Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati e concernente l’adeguamento del Codice di procedura civile. Con la mozione il Consiglio federale è incaricato di esaminare le esperienze fatte dalla prassi con l’attuale Codice di procedura civile e di proporre al Parlamento, entro la fine del 2018, i necessari adeguamenti legislativi.

Ampliare i diritti delle parti lese nella procedura penale militare

La Commissione ha approvato il progetto e il rapporto relativi all’oggetto 10.417. Questa iniziativa parlamentare intende modificare la procedura penale militare in modo tale che la vittima e i suoi congiunti possano costituirsi parte civile e godere di tutti i diritti di parte, indipendentemente dalla loro capacità di far valere pretese civili nei confronti dell’accusato.

Estendere alle imprese la tutela dalle condizioni commerciali abusive

Con 10 voti contro 9 e 2 astensioni, la Commissione ha deciso di dare seguito all’iniziativa parlamentare 14.440. L’iniziativa chiede che la tutela dalle condizioni commerciali abusive non sia più limitata soltanto ai contratti conclusi con i consumatori, ma che comprenda anche i clienti commerciali.

Protocollo n. 15 recante emendamento alla CEDU

Con 15 voti contro 5 e 1 astensione, la Commissione si è espressa a favore degli emendamenti alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell‘uomo e delle libertà fondamentali (15.030). Con la ratifica di queste modifiche il Consiglio federale intende migliorare l’efficacia della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU). Il protocollo n. 15 è volto a rafforzare il principio di sussidiarietà e il margine di manovra degli Stati contraenti. La minoranza della Commissione chiede un ulteriore rafforzamento degli ordinamenti giuridici nazionali e propone alla Camera di non entrare in materia su questo disegno, ma di rinviarlo al Consiglio federale.

Violenza contro le autorità e i funzionari

La Commissione accoglie la richiesta del Cantone Ticino e con 20 voti contro 0 e 1 astensione ha dato seguito alla relativa iniziativa cantonale (14.301). L’iniziativa chiede di verificare l’adeguatezza delle pene inflitte ai colpevoli, in applicazione degli articoli 285 CP (violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari) e 286 CP (impedimento di atti dell'autorità). La Commissione intende procedere alla verifica già nell’ambito del progetto, annunciato dal Consiglio federale, riguardante l’armonizzazione delle norme penali.

Ridefinizione della nozione di violenza carnale

Con 15 voti contro 6 e 1 astensione, la Commissione ha deciso di dare seguito all’iniziativa del Cantone di Ginevra 14.311. L’iniziativa comporta una modifica degli articoli 189 e 190 del Codice penale, nella fattispecie per estendere la nozione di violenza carnale alle vittime di sesso maschile.

Reato di sfruttamento passivo della prostituzione

Con 12 voti contro 9 e 1 astensione, la Commissione mantiene la decisione di dare seguito all’iniziativa parlamentare 13.423, che chiede di introdurre nel Codice penale il reato di sfruttamento passivo della prostituzione. Nel corso di una delle prossime sessioni, la Commissione prenderà atto del rapporto del Consiglio federale del 5 giugno 2015 sulla prostituzione e la tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale. La maggioranza della Commissione sostiene che, grazie al rapporto, sarà possibile esaminare con chiarezza i punti per cui ci sarà bisogno di legiferare. Per quanto riguarda la questione delle pigioni abusive, la maggioranza ritiene che, nel contesto della prostituzione, il diritto di locazione non sia sufficiente. Pur riconoscendo il bisogno di intervenire a favore del miglioramento della protezione delle persone che esercitano la prostituzione, una minoranza della Commissione propone di non dare seguito all’iniziativa, sostenendo che lo strumento prescelto non possa garantire un miglioramento della protezione. Nel suo rapporto del 5 giugno 2015, il Consiglio federale propone molte misure in materia; la regolamentazione della prostituzione spetta in primo luogo ai Cantoni.

La Commissione si è riunita a Berna il 25 e il 26 giugno 2015 presieduta dal consigliere nazionale Daniel Vischer (G, ZH).

Berna, 26 giugno 2015 Servizi del Parlamento