Lotta al terrorismo
La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale ha dato seguito all’iniziativa parlamentare del gruppo liberale radicale (15.407). Essa si è quindi dichiarata favorevole a sancire espressamente una norma antiterrorismo nel Codice penale svizzero.

Con 15 voti contro 9 e 1 astensione, la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale ha deciso di dare seguito in una prima fase all’iniziativa parlamentare 15.407 «Adozione di una disposizione penale che reprima il terrorismo». L’iniziativa è stata depositata nel marzo di quest’anno e riprende l’idea dell’elaborazione di una norma penale generale contro il terrorismo che il Consiglio federale aveva già proposto nel 2002 e che il Parlamento aveva respinto (cfr. oggetto 02.052).

Con l’attuazione dell’iniziativa, la Commissione intende sanzionare espressamente gli atti preparatori e la propaganda del terrorismo, che nelle attuali basi legali sono poco considerati. Nell’imminenza della discussione sull’iniziativa parlamentare, la Commissione ha chiesto informazioni alla task-force TETRA sullo stato dei lavori inerenti al terrorismo di matrice jihadista in Svizzera. Anche alla luce della crescente importanza degli spostamenti di jihadisti, la Commissione è favorevole a un riesame e un’estensione delle basi legali in materia di lotta al terrorismo.

Con questa decisione, la Commissione desidera dare un chiaro segnale per contenere e prevenire le attività terroristiche di qualsiasi natura. L’oggetto è ora sottoposto alla Commissione omologa del Consiglio degli Stati.

 

Legge sulle dogane

La Commissione chiede unanimemente al suo Consiglio di accettare il pacchetto relativo alla legge sulle dogane (15.029). Nella deliberazione di dettaglio essa si è schierata a maggioranza con le decisioni del Consiglio degli Stati, ma ha mantenuto tre punti di divergenza. In primo luogo, diversamente dal Consiglio federale e dal Consiglio degli Stati, con 14 voti contro 9, la Commissione intende mantenere gli effettivi minimi del Corpo delle guardie di confine sanciti nel decreto federale riguardante l’attuazione di Schengen e Dublino (art. 1 cpv. 3; RS 362). Secondo la maggioranza della Commissione, occorre rispettare la volontà popolare del 2005 per la quale la definizione di tali effettivi aveva rivestito un ruolo importante. Una minoranza ne chiede lo stralcio, dato che da quando sono stati fissati nel 2003 hanno perso d’importanza quale riferimento.
La Commissione desidera anche stralciare una disposizione che obbliga i comandanti di aeromobili a trasmettere all’Amministrazione federale delle dogane determinati documenti (art. 44 cpv. 2 D-LD). Secondo la Commissione, una simile disposizione genera troppa confusione e mescola ambiti privati e commerciali della navigazione aerea.
La Commissione ha da ultimo accolto una precisazione che limita esplicitamente la legittimazione del Consiglio federale a concludere trattati internazionali al solo ambito del reciproco riconoscimento della qualifica di operatore economico autorizzato (art. 42a cpv. 2bis D-LD).

 

Legge sull’approvvigionamento del Paese

Con 19 voti contro 0 e 6 astensioni, la Commissione ha accettato nella votazione sul complesso il pacchetto relativo all’approvvigionamento economico del Paese (14.067). Essa sostiene questa moderna revisione totale delle basi legali, grazie alla quale in situazioni d’emergenza sarà possibile reagire rapidamente e in maniera mirata. Nella deliberazione di dettaglio l’istituzione di un fondo di compensazione nel settore della silvicoltura (art. 26 cpv. 2 e 3 D-LAE) aveva suscitato posizioni contrastanti. Con una maggioranza di stretta misura (13 voti contro 12 risp. 14 contro 11 voti) la Commissione ha respinto le proposte che intendevano tralasciare questo fondo di compensazione. La maggioranza della Commissione fa notare a questo proposito che un fondo di questo tipo entra in linea di conto solo quale ultima ratio e che la soluzione basata sulle rappresentanze di categoria è stata votata. Due minoranze sono per contro dell’avviso che l’istituzione di un fondo corrispondente non è sopportabile dal profilo economico e sfavorisce eccessivamente la silvicoltura, ragione per cui chiedono opportuni cambiamenti nella versione del Consiglio federale.
Anche la costituzione di fondi di garanzia ha dato adito a discussioni (art. 16 D-LAE). Con 12 voti contro 10 e 3 astensioni la Commissione intende dichiarare inammissibile l’utilizzazione di contributi dei fondi di garanzia riscossi su derrate alimentari e foraggi indigeni, come pure su sementi e vegetali. In tal modo, in caso di aumento dei prezzi sul mercato mondiale la maggioranza della Commissione vuole prevenire svantaggi e un incremento degli oneri per i produttori indigeni. Una minoranza chiede per contro che ci si attenga al disegno del Consiglio federale.

Il Consiglio nazionale si chinerà sulla legge sulle dogane e sulla legge sull’approvvigionamento economico nella prossima sessione invernale.

 

Riunitasi il 5 e 6 ottobre 2015 a Berna, la Commissione era presieduta dal consigliere nazionale Thomas Hurter (UDC, SH). A parte della seduta erano presenti il consigliere federale Johann Schneider-Ammann, capo del DEFR, e la consigliera federale Evéline Widmer-Schlumpf, responsabile del DFF.

 

 

Berna, 6 ottobre 2015 Servizi del Parlamento