Appianamento delle divergenze nella Strategia energetica 2050
La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale ha proseguito la deliberazione di dettaglio della Strategia energetica. Al proposito, si è pronunciata a favore dell’adozione di misure destinate a sostenere i grandi impianti idroelettrici esistenti, ma propone un nuovo modello.

La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale (CAPTE-N) ha proseguito la deliberazione di dettaglio del progetto di Strategia energetica 2050 (13.074). Confermando la linea seguita finora, la CAPTE-N ha approvato gran parte delle decisioni adottate dal Consiglio degli Stati. Per quanto riguarda la commercializzazione diretta (art. 21) ha preferito tuttavia rendere un po’ meno rigida la regolamentazione, decidendo, con 16 voti contro 9, di riprendere una disposizione d’eccezione inizialmente proposta dal Consiglio federale per taluni tipi d’impianto. All’unanimità la Commissione ha mantenuto la decisione del Consiglio nazionale di rinunciare alla possibilità di procedere a delle aste (art. 25-27). Analogamente al Consiglio degli Stati, anche la CAPTE-N ritiene necessario approntare un sostegno finanziario temporaneo ai grandi impianti idroelettrici esistenti (art. 33a-33c). Essa reputa tuttavia che il modello d‘urgenza, così come introdotto nel disegno dal Consiglio degli Stati durante la sessione autunnale, sia insufficiente e, con 13 voti contro 11, propone di introdurre un premio di mercato per gli impianti idroelettrici con una potenza superiore a 10 MW. Queste aziende dovrebbero poter beneficiare di un premio massimo di 1 ct./kWh per l’elettricità che hanno dovuto vendere sul libero mercato sotto i costi di produzione. L’aiuto sarebbe sempre finanziato per un massimo di 0,2 ct./kWh dal fondo per il supplemento di rete. A tal proposito, viste le misure proposte, la Commissione ha deciso all’unanimità di non dare seguito all’iniziativa depositata dal Cantone dei Grigioni «Conservazione del valore della forza idrica svizzera» (13.312). Per quanto riguarda il termine delle misure di sostegno alle energie rinnovabili (art. 39a) e il rapido aumento del supplemento di rete a un massimo di 2,3 ct/kWh (art. 74), la Commissione si allinea al Consiglio degli Stati. Infine la Commissione propone con 12 voti contro 12 e il voto preponderante del suo presidente di rinunciare a introdurre prescrizioni in materia di efficienza per il consumo di elettricità (art. 48), allineandosi in tal modo alla proposta del Consiglio degli Stati di stralciare la disposizione in questione. Una minoranza propone tuttavia misure per aumentare l’efficienza elettrica. Altre minoranze auspicano che la promozione delle energie rinnovabili sia potenziata in misura minore di quanto previsto dal disegno. Una minoranza propone ad esempio di limitare il sostegno fino al 2025 e di differire l’aumento del supplemento di rete. Un’altra minoranza propone di stralciare dal disegno il sostegno ai grandi impianti idroelettrici.

La Commissione ha concluso l’esame della legge sull’energia; resta in sospeso l’appianamento delle divergenze dei diversi atti normativi derivati. Il Consiglio nazionale tratterà di conseguenza il disegno al più presto nella sessione primaverile del 2016.

 

La Commissione raccomanda di respingere l’iniziativa popolare «Economia verde»

Successivamente la Commissione si è pronunciata, con 16 voti contro 8 e un’astensione, per la reiezione dell’iniziativa popolare «Per un’economia sostenibile ed efficiente in materia di gestione delle risorse (economia verde)» (14.019). Alcuni suoi membri ritengono che l’iniziativa presenti le stesse lacune ravvisate nel controprogetto indiretto che il Consiglio nazionale ha respinto, sia pur di misura, durante la sessione autunnale. A loro avviso essa comporterebbe un ulteriore aggravio per l’economia svizzera e sarebbe inutile, dato che le aziende svizzere sono già oggi all’avanguardia per quanto riguarda l’uso efficiente delle risorse. Altri commissari, pur condividendo gli intenti perseguiti dall’iniziativa, ritengono radicale la richiesta di ridurre entro il 2050 l’«impronta ecologica» della Svizzera in modo tale che non superi l’equivalente di un pianeta Terra. Una minoranza si è invece espressa affinché l’iniziativa venga accettata. Considerato che in Parlamento il controprogetto, più moderato, è destinato ormai ad essere respinto, essa reputa necessario che l’importante obiettivo di un’economia più rispettosa delle risorse venga ora perseguito attraverso l’iniziativa.

 

Rinaturazione dei corsi d’acqua

La Commissione propone, con 13 voti contro 12, di dare seguito all’iniziativa parlamentare 14.455 presentata dal consigliere nazionale Ernst Schibli. L’iniziativa chiede che le basi legali in materia di pianificazione del territorio vengano modificate in modo che nei processi di rivitalizzazione delle acque non venga compromessa alcuna superficie agricola utile né alcuna superficie appartenente ad aree edificabili. Una parte della Commissione teme che questa iniziativa possa rimettere in questione la soluzione di compromesso che ha portato al ritiro dell’iniziativa popolare «Acqua viva» (07.060).

Da ultimo, la Commissione propone all’unanimità di approvare l’Accordo con il Principato del Liechtenstein concernente l’assicurazione contro i danni causati dagli elementi naturali esercitata da imprese di assicurazione private (15.058). L’Accordo permetterà di aumentare la certezza del diritto in materia di operazioni assicurative transfrontaliere.

 

Presieduta dal consigliere nazionale Hans Killer (V, AG), la Commissione si è riunita a Berna il 2 e il 3 novembre 2015. A parte della seduta erano presenti le consigliere federali Doris Leuthard ed Eveline Widmer-Schlumpf.

 

 

Berna, 4 novembre 2015 Servizi del Parlamento