La Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati ha concluso le sue deliberazioni sulla revisione del diritto della società anonima (16.077). Essa ha deciso di rafforzare la trasparenza nel settore delle materie prime e di mantenere le disposizioni vigenti riguardanti l’esigenza dell’atto pubblico. Nella votazione sul complesso ha accolto il disegno con 9 voti contro 2.

Come già deciso dal Consiglio federale e dal Consiglio nazionale durante la sessione estiva, anche la CAG-S desidera integrare nel diritto della società anonima un disciplinamento concernente la lotta alla corruzione nel settore delle materie prime. Senza voti contrari essa ha deciso che in futuro le grandi aziende quotate in borsa attive nell’estrazione di materie prime saranno tenute a redigere annualmente un rapporto sui pagamenti che hanno versato a enti statali. Con 12 voti contro 0 e 1 astensione, la Commissione ha inoltre approvato un complemento che attribuisce al Consiglio federale la competenza di estendere, nell’ambito di una procedura coordinata a livello internazionale, quest’obbligo di riferire anche ad aziende attive nel commercio di materie prime. Una minoranza propone di iscrivere direttamente nella legge l’estensione di tale obbligo al commercio di materie prime. Inoltre, diversamente dal Consiglio nazionale che intende punire unicamente la violazione intenzionale dell’obbligo di riferire da parte delle aziende, la CAG-S propone di comminare una multa anche in caso di violazione dell’obbligo per negligenza.

Durante la seduta la Commissione ha inoltre affrontato la questione relativa all’esigenza dell’atto pubblico nel diritto della società anonima e svolto anche audizioni al riguardo. Rappresentanti dei Cantoni, delle autorità di perseguimento penale, degli ufficiali dei registri di commercio e del settore notarile si sono espressi criticamente nei confronti delle agevolazioni dell’obbligo dell’atto pubblico in presenza di condizioni semplici, che erano state proposte dal Consiglio federale e ulteriormente ampliate dal Consiglio nazionale durante la sessione estiva. Diversamente dai rappresentanti dell’economia che in tali agevolazioni vedevano notevoli vantaggi per la piazza economia svizzera, la Commissione teme che la certezza del diritto e la serietà garantite dall’obbligo dell’atto pubblico nell’ambito della costituzione delle società potrebbero risultare compromesse, comportando un possibile aumento di reati legati a fallimenti. Con 9 voti contro 0 e 1 astensione essa ha quindi proposto alla sua Camera di mantenere il diritto vigente.

Nelle riunioni di giugno e ottobre la Commissione ha già preso le sue decisioni riguardo ai tre temi seguenti:

  • valori di riferimento per la rappresentanza dei sessi: con 6 voti contro 5 e 1 astensione la Commissione ha aderito al disegno del Consiglio federale secondo cui nelle grandi aziende quotate in borsa debbano essere rappresentati entrambi i sessi nella misura del 30 per cento ciascuno nel consiglio d’amministrazione e del 20 per cento ciascuno nella direzione; l’azienda che non adempie tale obbligo deve riferire sui motivi del mancato raggiungimento dei valori di riferimento. Una minoranza della Commissione propone che tale disciplinamento sia limitato nel tempo.. Una seconda minoranza vorrebbe che tale proposta fosse applicata unicamente alla rappresentanza del consiglio d’amministrazione.
  • Azioni di lealtà: con 10 voti contro 2 e 1 astensione, la Commissione ha deciso di rinunciare a una cosiddetta «azione di lealtà» nel quadro della revisione del diritto della società anonima in esame. Il Consiglio nazionale voleva che le società anonime potessero prevedere determinati vantaggi per gli azionisti iscritti con diritto di voto nel registro delle azioni da oltre due anni. Un postulato di commissione chiede al Consiglio federale di esaminare in modo approfondito le potenziali conseguenze di questo tipo di azioni (18.4092 s Po. CAG-S. Ripercussioni delle «azioni di lealtà»).
  • Margine di variazione del capitale: la Commissione ha deciso con il voto decisivo del suo presidente di rinunciare all’introduzione dell’istituto giuridico del margine di variazione del capitale e di mantenere invece l’istituto giuridico dell’aumento autorizzato del capitale. Mediante il margine di variazione del capitale l’assemblea generale potrebbe autorizzare il consiglio d’amministrazione ad aumentare o a diminuire entro un margine predeterminato il capitale azionario per un periodo di cinque anni al massimo. Una minoranza propone invece alla sua Camera di introdurre il margine di variazione del capitale.

Limitazione della riparazione nel diritto penale

Analogamente al Consiglio nazionale, anche la CAG-S ha approvato il progetto di legge della sua omologa del Consiglio nazionale, mediante il quale il campo di applicazione dell’articolo 53 del Codice penale dev’essere formulato in modo più restrittivo (10.519 n Iv. Pa. Vischer Daniel. Modifica dell’articolo 53 CP). Secondo tale progetto di legge, una riparazione può entrare in linea di conto soltanto in caso di sospensione condizionale della pena detentiva fino a un anno, di una pena pecuniaria con la condizionale o di una multa e qualora l’autore ammetta i fatti. Con 11 voti contro 0 e 2 astensioni, la Commissione ha accolto il progetto nella votazione sul complesso.

Il Consiglio federale dovrebbe compiere un nuovo tentativo di revisione delle regolamentazioni sulle pigioni

Riunitasi il 22 agosto 2018, la Commissione ha interrotto l’esame preliminare di diverse iniziative parlamentari (16.451; 17.491; 17.493; 17.511; 17.514; 17.515) e incaricato l’Amministrazione di presentare in un breve rapporto i possibili effetti generati da un’eventuale attuazione di queste iniziative. Ritenendo opportuno che il Consiglio federale assuma le redini di una revisione globale della normativa in materia di pigioni, la Commissione ha adottato all’unanimità una mozione (18.4101) che incarica il Consiglio federale di sottoporre ad esame approfondito le regolamentazioni vigenti sulla determinazione delle pigioni di locali abitativi e commerciali e di presentare al Parlamento un adeguato disegno di modifica delle norme sulla locazione e sull’affitto nel Codice delle obbligazioni. Scopo di tale modifica è adeguare le norme alla situazione odierna e semplificarle in modo da migliorare le condizioni per i locatari e i locatori. La Commissione ha aderito nel contempo alla decisione della CAG-N e dato seguito alle iniziative parlamentari 16.451 (con 7 voti contro 5 e 1 astensione) 17.493 (con 6 voti contro 4 e 3 astensioni). Per contro ha deciso di non dare seguito alle iniziative parlamentari 17.491 (0/5/8), 17.511 (2/8/2), 17.514 (1/9/3), 17.515 (0/10/3).

Iv. Pa. Reynard. Lottare contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale

Il progetto approvato dal Consiglio nazionale durante la sessione autunnale (13.407) propone di completare la norma penale contro il razzismo (articolo 261bis CP) mediante i criteri dell’«orientamento sessuale» e dell’«identità di genere». La sua portata si estende quindi oltre quella dell’iniziativa parlamentare che esige soltanto l’integrazione del criterio dell’«orientamento sessuale» nella fattispecie dell’articolo 261bis CP. Tale progetto si fonda sulla riflessione secondo cui spesso le persone transessuali e intersessuali sono confrontate con difficoltà analoghe a quelle delle persone omosessuali o bisessuali per quanto riguarda i crimini di odio e le discriminazioni. La Commissione è entrata in materia sul progetto con 9 voti contro 2 e 1 astensione.

Il Consiglio federale propone di limitarsi al criterio dell’orientamento sessuale rinunciando quindi al criterio dell’identità di genere. La Commissione ha deciso con 6 voti contro 6 e 1 astensione di aderire alla versione del Consiglio nazionale. Una minoranza propone invece di aderire alla proposta del Consiglio federale.

Presieduta dal consigliere agli Stati Robert Cramer (V, GE), la Commissione si è riunita a Berna il 05 e 06 novembre.